Abbiamo recentemente affrontato il tema del QCER , spiegando la natura orientativa di questo ampio documento descrittivo, che articola i livelli di conoscenza della lingua.
Come abbiamo visto, il QCER (che ha più di 20 anni, visto che la prima versione risale al 1996) è stato determinante per diffondere il concetto di “competenza” linguistica, che è la base del Framework Europeo.
E’ bene sottolineare che il concetto di competenza linguistica non è “piatta”, bensì al suo interno molto articolato. Vediamo questo schema tratto dal sito ufficiale del Concil of Europe nel quale si analizza la declinazione del CEFR nella lingua inglese.
Se vogliamo partire dalla definizione, la competenza linguistica secondo il linguista americano Chomsly è:
la conoscenza del sistema linguistico che il parlante di una lingua possiede. Secondo questa interpretazione si trova in contrasto con il concetto di performance linguistica, che è il modo in cui il sistema linguistico è usato nella comunicazione.
Fonte: Wikipedia
La nozione di “competenza linguistica” è stata progressivamente messa in crisi dal dibattito tra i linguisti, fino alla definziione di “competenza comunicativa”:
La competenza comunicativa è un termine linguistico collegato non solo all’abilità di applicare le regole grammaticali di una lingua per formare enunciati corretti, ma anche di sapere quando usare correttamente questi enunciati.
In altre parole, la competenza linguistica in un contesto sociale necessariamente non abbraccia solo la conoscenza degli aspetti tecnici della lingua, ma anche di quelli sociali e interpersonali.
Per finire, se siamo in un contesto di “Lingua straniera” e quindi interculturale se non internazionale, la definizione che abbraccia anche la capacità di “mediazione” (che è necessaria per esprimere le proprie idee e comunicare efficacemente):
La competenza comunicativa interculturale è legata alla conoscenza delle diversità nelle abitudini, nei sistemi di valori e di credenze, nonché di tutta una serie di aspetti paralinguistici che (potenzialmente) identificano le caratteristiche di uno o più individui come membri di una comunità nazionale.
Vediamo quindi lo schema tratto dal Coniglio di Europa.
Vediamo che la competenza trascende il “sapere” (la conoscenza) per articolarsi in saper fare/saper essere/sapere apprendere, ovvero in ambito comunicativo copre anche la capacità di rendere effettiva la lingua ed usarla per scopi pratici, di adattare e modulare la propria comunicazione nel contesto e di continuare ad apprendere usando creativamente e produttivamente le propria competenze.
Le competenze comunicative, infatti, coprono l’aspetto meramente linguistico (grammatica, morfologia, sintassi, vocabolario…), sociolinguistico (registro, paratestuale) e pragmatico (sociale)
Arrivando alla attività linguistiche vere e proprie, la competenza per esprimersi necessita di sapere ascoltare /sapere produrre/sapere interagire e anche di sapere “mediare”, ovvero essere consapevoli del contesto e veicolare la propria intenzione comunicativa e la propria identità culturale in modo adeguato al contesto.
In questo ulteriore schema, vengopno infine analizzate le funzioni che stanno dietro alla competenza: la nostra performance linguistica, oltre ad essere adeguata linguisticamente , comunicativamente e culturalmente, deve essere mirata correttamente rispetto allo scopo dell’atto comunicativo.
Il manuale del QCER articola ogni competenza in diversi descrittori, per averne una rappresentazione molto precisa di cosa “sappiamo fare” (e a che livello la sappiamo fare) nella lingua straniera.
Consiglio assolutamente Open Minds Milano a tutti coloro che insegnano inglese a diversi livelli e nei più disparati contesti formativi (siano essi pubblici o privati). I moduli sono online ma la qualità dei percorsi è tale da farti sentire come in presenza. Ne ho subito apprezzato competenza, professionalità e modus operandi perché in linea con me. Ringrazio la mia tutor Claudia Adamo per i feedback e lo stimolante scambio culturale e professionale.
Denise Brazzioli
Competenza comunicativa e Certificazioni Linguistiche
Abbiamo affrontato in questo articolo dedicato alla prova di speaking del First certificate il fatto che la valutazione della performance d’esame non avviene solo sulla base della correttezza, ma anche dell’espressività, capacità di interagire, “presenza” come interlocutore piacevole, attento e stimolante.
In questo video tre commissari del Cambridge Board spiegano quali caratteristiche devono avere i candidati per avere un buon risultato all‘esame di speaking
Questo video può essere compreso analiticamente (dal punto di vista di un docente è particolarmente utile) se osserviamo questo schema che rappresenta i vari descrittori di una competenza e che prova a rappresentare la stratificazione ” a 360 gradi” di una competenza espressiva
Dal punto di vista didattico, avere una idea cosi tanto complessa delle competenze linguistiche aiuta a definire al meglio i bisogni linguistici di ogni alunno e a fornire una risposta personalizzata, identificando “aree di sviluppo prossimale” nelle varie abilità, creando una progressione armoniosa nel continuum dei livelli. Ovviamente questa indicazioni sono altrettanto valide per l’esame di writing del first certificate.
Ai livelli linguistici elevati (livello di inglese B2, livello di inglese C1 e livello di inglese C2) è necessario dimostrare non solo le proprie competenze linguistiche, ma anche una soddisfacente competenza comunicativa e una buona consapevolezza crossculturale.
Mettiti alla prova: competenze linguistiche e certificazioni Cambridge
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Per approfondire altri aspetti legati al livello di inglese e certificazioni
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