Oggi cominciamo un ciclo di articoli dedicato ad un tema nuovo per il nostro blog, un tema molto pratico: come si apre una scuola di inglese?
Abbiamo deciso di trattare questo tema perché tra coloro che fanno le nostre formazioni per docenti ci sono svariati insegnanti freelancers, che non lavorano a scuola ma che gestiscono playgroup pomeridiani.
Immaginiamo che alcuni tra questi giovani (o meno giovani) possano coltivare il sogno di mettersi in proprio, come quasi 20 anni fa ho deciso di fare io, e quindi ho pensato di trattare questo argomento, raccontare la mia esperienza e dare qualche consiglio.
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Da insegnante privato a scuola di lingue
La strada di chi decide di fare da solo normalmente è questa: si comincia insegnando privatamente, si trova che questo mestiere è bello e stimolante e si stabilisce che può essere una buona strada per la vita. Dopo qualche tempo, si constata di non avere piu’ tempo libero: i bravi insegnanti infatti riempiono facilmente la propria agenda grazie al passaparola.
Chi vuole crescere oltre alla dimensione del docente freelancer, quindi, comincia a contattare altri insegnanti e a usare le mattine (durante le quali ci sono meno lezioni) per fare un po’ di marketing e organizzare quella che è già diventata … una micro-scuola di lingue.
Tra le persone che intraprendono questa strada ci sono giovani freschi di università, ma anche persone che sono fuoriuscite dal lavoro per molti motivi e che ritrovano nell’insegnamento una dimensione professionale alternativa alla classica vita dell’impiegato davanti al PC…scoprendo quanto può essere divertente e appassionante fare il mestiere che non si era preso in considerazione anni prima.
Ci sono anche i docenti per vocazione, che però non possono o non vogliono vivere il lungo periodo di precariato che la scuola pubblica richiede.
Ci sono le mamme che sviluppano interesse per le lingue dopo avere fatto una scelta di educazione bilingue per i propri figli….
Ciò che rende possibile virtualmente a chiunque aprire una scuola di inglese è il fatto che non è richiesto un forte investimento iniziale…almeno, se eviti il franchising con i grandi marchi.
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Programma di affiliazione OM
- Formazione metodologica
- Lesson plans e materiali pronti
- Consulenza commerciale
Abbiamo aperto un nuovo corso di formazione “Aprire una scuola di inglese”, destinato a chi vuole operare in modo professionale in questo settore. Il corso copre tutti gli argomenti fondamentali (requisiti della sede e leggi sulle barriere architettoniche, salubrità e sicurezza, forme societarie, formazione generale del titolare, reperimento del personale madrelingua e contratti di lavoro, comunicazione e marketing digitale, iscrizioni e vendite). Per informazioni contattateci: [email protected]
Il mercato delle lezioni di lingue
E’ innegabile che il “mercato” esista. Molti sono coloro che, interessati ad imparare l’inglese, acquistano i vari prodotti disponibili sul mercato:
- applicazioni per imparare l’inglese (la moderna declinazione dei corsi e video corsi per il self-study)
- piattaforme e profili social per lo studio dell’inglese
- certificazioni di inglese
- corsi di inglese collettivi
- corsi di inglese individuali
- playgroup per bambini
Ma ci sono anche ulteriori declinazioni nei servizi richiesti per imparare la lingua inglese:
- tate madrelingua inglese
- scuole ed asili bilingui
- scuole ed asili inglesi
Basta guardarsi attorno per rendersi conto che questa molteplicità di servizi diversi, pressoché tutti in crescita dal punto di vista quantitativo, garantisce che c’è e ci sarà per molti anni un pubblico, e quindi definitivamente un mercato nel quale si può investire.
Da che parte si comincia: appunti per aprire una azienda
Questa è credo la prima domanda che si fa chiunque decida di mettersi in proprio. E allora partiamo dalle basi dell’imprenditoria:
- è necessario aprire una partita IVA: questo è un passo a mio avviso imprescindibile. Non si può prendere sul serio l’intenzione imprenditoriale di una persona neppure disponibile ad aprire una p.iva: le collaborazioni occasionali permettono di raggiungere i 5mila euro lordi/annui senza versare i contributi pensionistici. Se questa è la soglia che ci diamo, meglio restare all’hobbysmo e non affrontare investimenti. Ma se l’idea è fare dell’insegnamento un lavoro che veramente ci darà uno stipendio (e magari ci farà creare dei posti di lavoro) non possiamo non affrontare la partita iva e la responsabilità che mentalmente e praticamente comporta. Aprendo una p.iva, anche se siamo da soli, diventiamo ufficialmente “una azienda”, apriamo una posizione INPS. Dobbiamo avere in mente che da qui in poi faremo delle fatture, avremo una contabilità, dovremo cominciare a capire come tutto ciò funziona e essere disciplinati abbastanza per non farci sorprendere dagli adempimenti, dagli anticipi e da quella moltitudine di vincoli imposti dallo stato italiano. Scopriremo anche che la p.iva ha i suoi lati positivi: il regime “forfettario” (confermato per il 2022) conviene più della collaborazione occasionale e ci sono gestionali che rendono la ordinaria amministrazione piuttosto semplice. In ogni caso, potete scegliere se appoggiarvi ad una piattaforma gestionale e presentare tramite un CAF le vostre dichiarazioni dei redditi (risparmiando molto), oppure affidarvi in toto ad un commercialista che pensi a tutto (dovete solo tenere gli scontrini!).
- Potete scegliere (non è strettamente obbligatorio se siete una p.iva individuale) di iscrivervi alla camera di commercio della vostra città, ricordando che questa operazione comporta alcuni vantaggi ed è sicuramente consigliabile sul lungo periodo, ma vi causerà anche un esborso annuo , a fronte di inesistenti “servizi” erogati dalla camera di commercio.
- è necessario stabilire se avrete (o meno) un luogo fisico nel quale fare lezioni, se in pratica avrete un ufficio o una sede per i corsi. Se decidete di avere una sede vostra dovrete presentare al Comune competente la Segnalazione Certificata Inizio Attività. In alcuni casi (NON TUTTI) è richiesto che otteniate l’autorizzazione sanitaria dei locali dopo i controlli del caso effettuati da parte dell’ASL e Vigili del Fuoco. La sede va anche segnalata alla camera di commercio.
- Se volete il creare un logo ed un nome commerciale di impatto, è una ottima idea! Potete farlo liberamente, e se desiderate proteggerlo potete anche registrarlo presso la camera di commercio del vostro comune. Potete proteggere solo la denominazione (come noi abbiamo fatto con Multisensory English), oppure la forma grafica del logo. La procedura si può fare di persona o online, ha un costo accessibile ed è consigliabile perché vi protegge su tutto il territorio nazionale – occhio che queste registrazioni hanno la validità di soli 10 anni.
L’anno scorso con l’inizio della dad ho avuto il piacere di entrare in contatto con Open Minds attraverso dei video trovati casualmente sul web e ho preso spunto per costruire delle lezioni per i miei alunni della scuola primaria. Verificando con i miei alunni che le attività proposte, i video e i materiali forniti erano stimolanti per i miei alunni, ho voluto condividere il sito con le colleghe del mio istituto. Trovo le idee di Open Minds creative, motivanti e ben strutturate.
Le lezioni sono tutte con docenti madrelingua e la piattaforma è ricca di stimoli per le insegnanti. Grazie per il lavoro che fa Open Minds anche in questo periodo difficile.
Marina Militello
Appunti per chi vuole aprire una scuola di inglese
Ora ci addentriamo nel territorio più specifico di chi vuole aprire non una qualsiasi azienda, ma precisamente una scuola di inglese.
Questi sono dei primi appunti, consigli al volo: se questo articolo avrà effettivamente successo, ne scriverò altri per dare dei suggerimenti anche più dettagliati.
Questi sono i consigli fondamentali:
- formati!: non partire allo sbaraglio senza conoscere il mestiere. Diamo per scontato che almeno qualche anno di lezioni private ti abbiano insegnato i rudimenti di questo lavoro, ma per iniziare una azienda è necessario essere un esperto del settore: devi conoscere a menadito i livelli linguistici del quadro europeo (QCER), devi avere in mente libri e programmi adatti per le varie età e competenze di inglese, devi essere competente su esami e certificazioni. Devi inoltre essere aggiornato sugli approcci e le metodologie che si usano e che vanno per la maggiore (anche se non hai un tuo metodo, o spazi tra varie filosofie di insegnamento, non puoi ignorare il vasto dibattito e gli studi sulla materia) . Questo direi che è il minimo per potersi definire un “titolare di una scuola di inglese”
- organizzati!: datti una daily routine che ti permetta ogni giorno di fare tutto, sia gestire le prenotazioni e richieste, sia insegnare (se lo fai ancora in prima persona), sia acquistare i materiali e fare tutto il lavoro “di manovalanza” che immagino farai tu in un primo periodo (tenere in ordine la sede, avere sempre disponibile la cancelleria, tenere i conti, fare pubblicità, procurare i libri, iscrivere i clienti agli esami…)
- pubblicizzati!: la pubblicità è l’anima del commercio, non dimenticarlo mai. Chiunque apra una azienda deve essere anche un po’ commerciale, perché è necessario affermarsi nella propria nicchia. I clienti chiamano i clienti, se sono soddisfatti, ma bisogna creare una buona base di conoscenze per creare il passaparola. Quindi pensa sin da subito a come affermare la propria scuola di inglese, rendendo visibile il logo, differenziandosi dalla concorrenza, rendendo tangibile la propria differenza. Apri un sito (si, un vecchio sito!), crea una mailing list per entrare in contatto con chi è interessato ai tuoi servizi, gestisci una pagina social per ottenere visibilità almeno locale. Sii generoso: le persone parlano di te perché hanno toccato con mano la tua qualità, quindi offri open day, lezioni di prova, consulenze anche a titolo gratuito, consigli (come sto facendo io con te!). Non ti svendere , tuttavia: offri le prime lezioni, ma pretendi serietà nei pagamenti. Dai i consigli richiesti e non risparmiarti nell’aiuto, ma non prodigarti per chi dimostra nelle settimane e nei mesi di non volere diventare mai un cliente. Stai cercando di dimostrare la tua competenza, non stai facendo volontariato (se fai volontariato, è una cosa bellissima, ma è un’altra parrocchia!)
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Materiali didattici e collaboratori
Presto dovrai effettuare delle scelte: fidati di me, accadrà prima di quanto tu non pensi!
Dovrai dare una linea alla tua azienda, ovvero decidere queste cose:
- i tuoi insegnanti saranno di madrelingua? E se non saranno madrelingua, come farai la selezione per verificare la loro competenza in inglese? Userai uno degli esami (come il Proficiency di Cambridge, ad esempio), oppure li esaminerai tu con un colloquio?
- i tuoi insegnanti avranno delle certificazioni specifiche per l’insegnamento (qui abbiamo parlato di Celta o TEFL, ad esempio), oppure li formerai tu? Quali saranno i criteri di formazione metodologica che seguirai? Quali saranno i requisiti minimi?
- i tuoi corsi seguiranno un metodo, un libro di testo, oppure sarai tu a creare il programma? Dove troverai i materiali didattici per insegnare inglese ? ce ne sono moltissimi, disponibili anche gratuitamente in rete: come li selezionerai?
- Tutti i tuoi inseganti avranno linee guida comuni nell’insegnamento, o lascerai ognuno libero di decidere? Come monitorerai la qualità dei corsi? Quando i clienti ti chiederanno cosa si fa nei tuoi corsi, sarai in grado di rispondere per tutti i tuoi corsi?
Come organizzerai le lezioni ed i corsi?
Hai già deciso la scansione delle lezioni in un anno scolastico? Quando cominciano le lezioni, che durata hanno i corsi?
Quanto costano e come si formano gli eventuali gruppi? Quali sono i criteri per formare un corso di gruppo (età, test di livello…)?
Sarai in grado di presentare dal primo giorno un listino, un calendario e un programma dei corsi di inglese? Sai già dire quali competenze minime saranno raggiunte e in quanto tempo?
Sei in grado di presentare un programma pluriennale di acquisizione delle competenze e di certificazioni linguistiche?
Ecco, queste sono solo alcune delle domande che dovresti farti, perché le risposte che ti darai sono fondamentali per impostare la tua scuola di inglese.
Insegni inglese privatamente?
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Altre info importanti:
- quanto costa e quanto guadagna una scuola di inglese
- come diventare un centro esami
- quali certificazioni servono per insegnare inglese privatamente
- come organizzare un corso di inglese per bambini
- come organizzare un corso di inglese per adulti
Spero che questo articolo, che ho scritto un po’ al volo riflettendo sul mio iter di imprenditrice che ha aperto una scuola di inglese (ma io sono una imprenditrice che si sente ancora insegnante, lavora ancora sui programmi e scrive con passione un blog di glottodidattica). Spero che sia utile, e se hai domande scrivimi nei commenti: ti risponderò.
Grazie! Molto interessante! Sono un’insegnante ceritifcata CELTA e vorrei mettere in piedi per cominciare un corso di inglese per bambini fascia 5-8 anni (Pre A1 – A1) per portare i bimbi ad ottenere le certificazioni presso i centri approvati Cambridge.
Secondo te come mi conviene partire? Direttamente con una partita IVA oppure un’associazione? Considera che al momento sarei l’unica insegnante e partirei con una sola classe.
Grazie dell’aiuto che vorrai/portai darmi!
Alessandra
Cara Alessandra, in primo luogo ti consiglio di scrivermi a [email protected] per una consulenza personalizzata.
Peraltro, ti do una anticipazione: a breve vareremo il nostro corso “Aprire una scuola di lingue” , che dà a chi si vuole cimentare in questa iniziativa imprenditoriale una serie di importanti informazioni sui passi concreti da fare dal punto di vista della sede, adempimenti, contratti, attività possibili, risorse per farsi conoscere, vendere i corsi, fidelizzare il cliente, nonché la possibilità di accedere a materiale didattico esclusivo.
Si parla anche di questa domanda che mi fai: mi conviene aprire la p.iva? quali sono le condizioni della p.iva confrontate a quelle di un ente giuridico? Quali sono i costi di gestione? Ci sono vantaggi?
Ora ti posso dare qui una risposta generale e non personalizzata:
– se hai in mente un progetto con un buon respiro hai assolutamente bisogno di una p.iva. Non si può fare con la ritenuta di acconto: oltre a non essere professionale, ha dei limiti oggettivi (5mila euro /anno) che non sono convenienti.
Se non hai mai aperto la p.iva, le condizioni del forfettino 2022 sono buone. Nel corso facciamo delle simulazioni per capire dettagliatamente, ma qui ti basti sapere che (includendo INPS) le tue tasse complessive non arriveranno al 25%, che in Italia è una ottima aliquota.
Rispetto all’associazione conviene perché:
– se sei sola, non ha senso l’associazione (con chi sei associata? che voce ha in capitolo il socio?)
– la p.iva si apre gratuitamente e si gestisce in modo anche abbastanza economico, mentre la gestione delle associazioni è più laboriosa
– come individuo (p.iva ai minimi) puoi non imporre iva. SE un’associazione fa attività economica, ha iva.
– come fai a prendere i soldi dell’associazione? pagandoti un emolumento? E’ costoso (tasse, inps etc). Non conviene!
Quindi, il mio consiglio generale è aprire una p.iva.
Ciao e in bocca al lupo, Claudia