Proseguiamo la nostra serie di articoli dedicati all’imprenditoria, e particolarmente ai teacher freelancer e a coloro che vogliono aprire una attività autonoma di scuola di lingue.
Ovviamente, la prima e piu’ ovvia domanda chi si fa un aspirante imprenditore è: mi conviene?
Quando ci si mette in proprio, in realtà sul piatto della bilancia ci sono molte cose:
- il tempo da auto-gestire (chi ha figli cerca orari flessibili e conciliabili con le esigenze della famiglia) ,
- la libertà (c’è chi preferisce non dovere “obbedire” ad un capo, ma essere il principale di se stesso),
- la passione di creare un ambiente di lavoro e delle modalità di insegnamento affini alle proprie preferenze….
…. ma ovviamente anche i soldi! Quando si lavora in proprio e ci si accolla il rischio imprenditoriale non si vuole fare il passo piuì lungo della gamba e si desidera porre le basi per un lavoro redditizio.
In questo articolo abbiamo accennato a svariati aspetti organizzativi dell’apertura di una scuola di inglese per bambini, qui invece guardiamo al lato più prosaico della cosa.
Cominciamo con il dire che aprire una scuola di inglese è un business democratico, alla portata anche di persone non abbienti.
Non è strettamente necessario avere a disposizione patrimoni di svariate decine di migliaia di euro per cominciare una scuola di inglese: gli investimenti iniziali (a meno che non optiate per un blasonato franchising, che è oggettivamente una maniera costosa di approcciare l’impresa) sono contenuti e possono essere graduali.
Le procedure sono semplici e non comportano certificazioni onerose. Non è richiesto avere un determinato titolo di studio, né iscriversi ad albi professionali (esistono associazioni di categoria, ma solo una minoranza di scuole di inglese è iscritta e sicuramente non è un investimento iniziale necessario).
Vediamo ora con qualche dettagli i passi da fare per aprire una scuola di inglese e capiamo quali sono i costi che questa operazione può comportare e le prospettive di guadagno realisticamente attese.
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Aprire una scuola di inglese: la partita iva
La prima cosa che si deve fare è aprire la partita iva. La procedura per aprire la partita iva è semplice e gratuita.
Ma che cosa è la partita iva? Si tratta di un codice identificativo, come se fosse un codice fiscale, dell’attività: si compone di 11 numeri: i primi 7 vanno a indicare il contribuente, mentre i seguenti 3 identificano il Codice dell’Ufficio delle Entrate, l’ultimo, infine, ha carattere di controllo.
Possono avere partita iva sia le “persone fisiche” (i liberi professionisti che attivano una iniziativa imprenditoriale, che lavorano in proprio e che quandi pagano le tasse sul loro lavoro) oppure le società (che sono di diverso tipo: srl, srls, snc, spa….).
E’ necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate l’avvio della propria attività, entro 30 giorni dal primo giorno di lavoro, con apposita dichiarazione, redatta su modello AA9/7 (ditta individuale e lavoratori autonomi) oppure modello AA7/7 (società): entrambi i moduli sono scaricabili dal sito e si possono presentare allo sportello con documento di riconoscimento, oppure in via telematica.
Quando si apre una partita IVA, bisognerà scegliere il codice ATECO che si riferisce alla nostra specifica attività, ovvero un codice che viene associato alla ns partita iva e che identifica la nostra attività prioritaria.
Il codice ATECO che si riferisce ai corsi di lingue non riconosciuti è 85.59.30
Cosa vuole dire corsi di inglese “non riconosciuti”? Vuole dire in pratica che NON si tratta di corsi presenti nell’ordinamento scolastico tradizionale (che include scuole di infanzia, primarie e secondarie paritarie, scuole di alta formazione, scuole professionali con riconoscimento regionale, corsi universitari…). La frequenza ai nostri corsi di inglese NON dà un titolo di studio. Questo è il significato della dicitura corsi di inglese non riconosciuti.
Sempre nella stessa procedura, si dovrà scegliere tra contabilità ordinaria o regime agevolato. Qui non entriamo in dettagli perchè pressochè ogni anno le regole variano, ma diamo una definizione generale con la raccomandazione di parlare con un commercialista prima di scegliere queste opzioni. la contabilità ordinaria prevede l’applicazione dell’iva (che per i corsi di inglese è ordinaria al 22%) e delle tasse normali (che non dipendono dalla attività o dall’età dell’imprenditore, ma unicamente dalla mole dei guadagni).
Esistono, per i giovani e coloro che aprono la partita iva per la prima volta, dei regimi agevolati che consentono di gestire come “flat” certe aliquote di tasse o inps (i cosiddetti forfeit, “forfettini”, “regimi forfettari”). Vi raccomandiamo di studiare con attenzione la normativa vigente, perché esistono reali possibilità di risparmio.
Al termine di questa procedura, avrete la vostra dichiarazione di partita iva con il numero e, se avete dato un nome commerciale alla vostra attività, anche questa denominazione.
Con questa dichiarazione dovete fare (o prendere in considerazione) ancora delle procedure importanti:
- dovete necessariamente aprire la posizione INPS presso la gestione separata (dovrete scegliere se siete professionisti o commercianti, anche qui il consiglio è di rivolgervi ad un commercialista per una consulenza)
- le scuole di inglese non devono presentare SCIA
- potete (non è obbligatorio) iscrivervi alla camera di commercio: questo è un costo, spesso non realmente giustificato da servizi erogati, ma può avere dei vantaggi di tipo indiretto per quanto riguarda il versamento della ritenuta di acconto.
Aprire una sede per la scuola di inglese: quanto costa?
Quanto costa aprire una sede per creare una scuola di lingue?
Ovviamente, dipende!
Da cosa?
Dipende se avete già un immobile adatto o se lo dovete affittare, dipende dall’ampiezza, ubicazione e caratteristiche dello stesso, dipende dallo stato (bisogna fare dei lavori di adattamento o restauro?).
Non si possono dare indicazioni generali, ma per capire la convenienza di ogni scelta consigliamo di fare un business plan che vi metta in prospettiva non solo i costi di apertura ma anche quelli di manutenzione (spese condominiali, riscaldamento e altre utenze, spese di pulizia e possibili piccole riparazioni negli anni…).
L’arredamento costa poco: tavoli e sedie non sono certo costosissimi, può essere una buona idea comprare una LIM. Indispensabile la dotazione di alcuni pc, un buon impianto stereo. Se avete bambini, aggiungete cuscini, tappetti, gommepiume attorno ai termosifoni.
Accanto alle prospettive per le spese, non dimenticate le potenzialità di ricavo: il numero di aule determina il numero di corsi che la sede può ospitare, quindi uno spazio molto ampio ma unico è meno conveniente di uno spazio di uguale metratura, ma diviso in svariate aule che possono ognuna ospitare dei corsi in contemporanea.
Vi serviranno poi librerie, un buon impianto di illuminazione, orologi in tutte le aule, attaccapanni e portaombrelli, un salottino di attesa.
Un altro elemento importante è la tipologia di marketing che volete attuare: se siete in centro città o avete una vetrina, può darsi che questa sede “attiri clienti”. Altri elementi fondamentali possono essere la prossimità con uffici (se fate corsi per adulti) o scuole (se fate corsi per bambini e ragazzi). Una sede con queste caratteristiche potrebbe costare di piu’ rispetto ad una sede decentrata, posta in un cortile interno, invisibile dalla strada, ma potrebbe anche aiutarvi a vendere.
Se dovete fare dei lavori prima di entrare, considerate che queste spese devono essere messe in ammortamento, ovvero recuperate gradualmente negli anni. Se volete mettere una insegna, considerate che sono richieste delle tasse annuali.
Se siete in un ambito condominiale, prima di fare passi sostanziali leggete con attenzione il regolamento di condominio, per essere certi che non siano esplicitamente proibite attività che comportano il passaggio di persone (non raccomandiamo a nessuno di litigare con il condominio).
In generale, in questo contesto, i locali migliori sono quelli che una volta erano adibiti a negozi: il passaggio dalla strada tramite la vetrina (e non l’androne) non presenta problemi con i condomini, l‘inquadramento urbanistico è già C1 quindi non ci sono problemi neppure con il comune per la destinazione degli spazi.
Il fatto che non ci siano scale rappresenta un ottimo vantaggio per quanto riguarda l’accessibilità per i portatori di handicap (dovete solo informarvi per uno scivolo se avete un gradino).
Verificate che ci siano i servizi: non è normalmente obbligatorio avere i servizi igienici per disabili, ma normalmente si possono adattare senza spese esorbitanti acquistando manopole e allargando le porte di ingresso.
Non avete inoltre le quote di spesa condominiale inerenti la manutenzione degli ascensori o portierato.
Il grande vantaggio sta nel fatto che i negozi sono sempre meno, quindi si trovano spesso questi locali a prezzi bassi: riunite cosi il vantaggio della visibilità tramite vetrina con un ottimo risparmio rispetto a soluzioni che potrebbero ospitare un appartamento.
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Quanto ricava realmente una scuola di inglese
La risposta è: dipende da quanto lavora! Ovvero: quanti corsi vende? E quanto costa mediamente ogni corso di inglese?
Il ricavo lordo si fa moltiplicando il numero di corsi per il prezzo a corso.
Cominciamo a definire un numero di allievi che permetta almeno la sopravvivenza della scuola di inglese.
Cominciamo a fare due calcoli partendo dai dati oggettivi: se parliamo di scuole per bambini della scuola primaria il problema è che i corsi extra scolastici di norma possono concentrarsi in circa 2 ore al giorno (10 ore alla settimana, ovvero 17-19 dei giorni feriali).
Se aggiungiamo anche il sabato mattina, possiamo calcolare 14 ore settimanali. Quanti studenti possiamo servire in 14 ore settimanali? Dipende dall’ampiezza delle aule, ma di solito i gruppi sono meno numerosi rispetto alle classi scolastiche. Diciamo quindi che con un numero medio di 8 bambini per ogni gruppo, il nocciolo duro è di un centinaio di studenti. Dobbiamo impegnarci per raggiungere sempre almeno questo traguardo per creare la “base” della scuola.
Non dico che ci si arrivi subito, ma 100 studenti sono il “metabolismo basale” che permette alla scuola di vivere.
A questi si possono aggiungere almeno 2 ore al giorno (19-21) di corsi per adulti. Le classi per adulti sono di solito meno numerose, ma possiamo ipotizzare che aggiungendo la fascia serale si raggiunga la fatidica soglia di almeno 150 studenti.
Quanto si guadagna avendo 150 studenti?
Per rispondere a queste domande, mi sto rifacendo a riferimenti nazionali, che sono medi e quindi possono esserci delle variazioni locali e scartamenti rispetto alla media.
La media che ho preso in considerazione è 10 Euro/ora, quindi vendendo 150 corsi collettivi da 30 ore (300 Euro cad.) il ricavo lordo è 45.000 Euro. Può sembrare tanto o poco, ma per calcolare il reale guadagno dovete sottrarre le spese vive, considerando che questo viene realizzato con una scuola che lavora dal lunedi al venerdi dalle 17 alle 21, ed il sabato mattina.
Per aumentare il fatturato, è necessario quindi ampliare l’orario di lavoro, ideando ed organizzando servizi che occupino anche la fascia mattutina , di pausa pranzo o primo pomeriggio.
Tenete conto che una scuola ben avviata ha normalmente un numero di studenti che varia tra i 250 e i 700.
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Abbiamo aperto un nuovo corso di formazione “Aprire una scuola di inglese”, destinato a chi vuole operare in modo professionale in questo settore. Il corso copre tutti gli argomenti fondamentali (requisiti della sede e leggi sulle barriere architettoniche, salubrità e sicurezza, forme societarie, formazione generale del titolare, reperimento del personale madrelingua e contratti di lavoro, comunicazione e marketing digitale, iscrizioni e vendite). Per informazioni contattateci: [email protected]
Quali sono le spese vive di una scuola di inglese?
Per fare i conti, si devono avere in mente le spese: ecco quelle che non potranno mancare
- affitto, utenze, manutenzione e condominio
- commercialista e consulente del lavoro e sicurezza (indispensabile se avete una sede)
- insegnanti
- eventualmente, se non lo fate in prima persona, segreteria
- pubblicità, oppure se siete affiliati da una catena di franchising le royalties (che talvolta si affiancano alla pubblicità)
Oltre a ciò, si devono considerare le spese inerenti la formazione ed i materiali didattici, perché è molto importante restare aggiornati e proporre una didattica accattivante , che porti ad un “passaparola” che accenda la scuola e la renda popolare.
La qualità dei servizi è in effetti la spesa su cui non si può lesinare perché basta una stagione sbagliata per uccidere la credibilità costruita in anni. L’ambiente dell’insegnamento è piuttosto competitivo ed è necessario monitorare con attenzione la qualità.
Ecco altri spunti importanti:
- affiliarsi a Open Minds
- come promuovere un corso di inglese
- come organizzare un corso di inglese per adulti
- come organizzare un corso di inglese per bambini
- come diventare un centro esami
- come aprire una scuola di inglese in franchising
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