Proseguo con il ciclo di articoli dedicato a chi vuole aprire una scuola di inglese oppure, in quanto titolare o responsabile di una struttura con bambini (asilo nido, scuola materna, centro ricreativo, circolo culturale…) sia interessato a organizzare un playgroup o un corso di inglese per bambini.
Una volta stabilito che ciò che davvero si vuol fare è organizzare una iniziativa per l‘insegnamento dell’inglese ai bambini, resta da pensare:
- cosa proporre: ovvero le caratteristiche del corso di inglese ( giorni, orari, impostazione didattica, materiali, specificità del docente)
- come promuovere commercialmente l’iniziativa: come presentarla, attraverso quali canali, in che tempi
L’articolo di oggi cerca di dare delle idee concrete per il secondo punto: oggi parliamo di promozione di corsi di inglese e playgroup per bambini, cercando di offrire degli spunti concreti (anche se ovviamente, dovendo io rivolgermi ad un pubblico che non conosco, saranno generici per il settore e non specifici per il vostro caso)
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Chi è il mio cliente?
Si potrebbe pensare che dopo avere fatto la campagna commerciale, se funziona, finalmente conoscerai i tuoi clienti. In parte è vero, perché le sorprese sono il sale della vita, ma la verità in ultima analisi è che arriverai ad avere clienti se sai a priori chi sono le persone che leggeranno o ascolteranno il tuo messaggio pubblicitario.
Si definiscono “Buying personas” e sono dei modelli del tuo cliente ideale. Mi è capitato di seguire dei corsi di marketing nei quali si consigliava di stilare un vero e proprio identikit della buying persona, a me onestamente sembra una forzatura perché non è possibile prevedere in dettagli tanto minuti chi sarà attratto dal nostro blog, o si fermerà per strada incantato dal cartellone da noi ideato. Chiunque faccia un lavoro a contatto con il pubblico, sa che un margine di inatteso ed imprevedibile è in agguato ogni giorno!
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Tuttavia, è utile il suggerimento di costruirsi una idea mentale della buying persona perché è la persona cui ci rivolgiamo idealmente: identificarne tratti come età, interessi, lingua, livello culturale, situazione famigliare aiuta a trovare gli argomenti giusti per il blog, il tono di voce giusto per i post sui social…. ma dirò di più: non solo i tratti pubblicitari, ma anche le caratteristiche del corso di inglese devono essere stabilite avendo in mente la buying persona!
Facciamo un esempio: se sono il titolare di una ludoteca, nella quale vengono spesso bambini di età prescolare, potrei farmi venire l’idea di proporre un corso di inglese per bambini di età 3-6 anni.
In questo caso, dovrei ragionare su questi aspetti (ad esempio):
- da dove vengono i bambini? escono al pomeriggio da una scuola poco lontana? Logisticamente, quale sarà il giorno/orario giusto per proporre una iniziativa? (non deve coincidere con altri impegni popolari in zona, deve dare a tutti il tempo di arrivare con calma e fare merenda…)
- che tipo di famiglie frequentano la ludoteca? Importante fare una stima delle caratteristiche che accumunano le famiglie che frequentano già il posto: lingua, abitudini, profilo di spesa.
- Esigenze dei genitori: aguzziamo la vista e l’ingegno: le famiglie hanno spesso dei fratellini piccolissimi o fratelli più grandi? posso offrire spazi di gioco per i fratelli che non fanno il corso, mentre i genitori aspettano? Posso offrire un corso che coinvolga bambini di età diversa e lasci ai genitori una ora libera? Sono in grado di offrire un servizio interessante per questi genitori? (un bar con un ottimo cappuccino, una lezione di yoga, un servizio di animazione per i bambini in ludoteca mentre il fratello fa il corso di inglese…)
Sono solo esempi, ovviamente, ma questo è esattamente il tipo di atteggiamento con cui potrò estrarre le informazioni giuste per promuovere il corso di inglese e risultare efficace nella mia comunicazione.
Che tipi di pubblicità esistono?
Il modo di comunicare con la possibile clientela è estremamente diversificato. Anche in questo caso bisognerà ragionare sulla base del proprio caso specifico, tuttavia ecco una carrellate dei possibili strumenti che possiamo usare per arrivare a loro:
- volantinaggio: molto comune è il volantino davanti alla scuola , può essere una buona idea se logisticamente è vicina.
- cartelli sui cancelli della scuola: un altro modo molto comune di pubblicizzare corsi ed altre iniziative è affiggere delle locandine sui cancelli delle scuole. Bisogna ragionare su quali siano i posti davvero visibili, e poi naturalmente verificare se si può chiedere l’autorizzazione ed essere certi che non saranno tolti subito.
- cartelli di altro tipo: se avete a disposizione un budget piu’ importante, esistono anche le affissioni “ufficiali”, sui muri o nei mezzi pubblici . Anche in questo caso, ha senso se potete essere certi che il vostro cartello sia visto dalle persone giuste e nel momento giusto.
- pagine sociali: potete anche considerare di aprire una pagina FB , instagram o di un altro social. Se farete in modo di connettervi con un gruppo di genitori della zona, potete contare sulla visibilità di condivisione o commento dell’algoritmo per fare in modo che si sparga la voce del corso di inglese che state organizzando. Qualche semplice idea: potete fare in modo che le mamme che già frequentino la vostra ludoteca mettano un LIKE alla vostra pagina (basta regalare un cioccolatino all’uscita a chi mostra il like!), oppure potete creare un gruppo con un nome che richiami la zona per attirare le persone che potrebbero essere interessate. I post su facebook si possono anche sponsorizzare e nella sponsorizzazione si può scegliere di targettizzate in modo piuttosto preciso, scegliendo bersagli specifici per età, sesso, area geografia, interessi (per esempio, si può selezionare “interesse bambini” per essere ragionevolmente certi di trovare genitori)
- pagina Google my business: la pagine google sono quei box che escono a destra quando si digita su google il nome di una azienda, oppure i record che appaiono sulle “mappe di google” se si fa una ricerca piu’ generica, come “ludoteca via martini”. Chiaramente il corso di inglese in una ludoteca (oggetto del nostro esempio) non può essere il titolo della pagina google, ma si possono fare dei post sulla pagina per pubblicizzare questo servizio.
- sito internet: il sito internet è come una vetrina virtuale, che contiene tutte le informazioni necessarie al cliente: dove siete, cosa fate , numero di telefono. Trova le foto della vostra attività, trova la vostra mission e i servizi, vede la vostra faccia nella sezione “chi siamo”. Eppure, un sito internet è pressoché inutile se non è posizionato sui motori di ricerca e questa è una attività tanto utile quanto lunga e faticosa. per dirlo in due parole: un sito ben posizionato è forse la cosa piu’ importante, ma forse la più difficile.
Condivido molto volentieri la mia esperienza con i servizi offerti da Open Minds. Negli ultimi mesi, sono andata alla ricerca di nuovi corsi da seguire per arricchire il mio background, sia per motivi professionali sia per motivi di interesse personale.
Devo essere sincera, per pura casualità ho trovato i loro corsi e oggi, non potrei essere più contenta di aver trovato proprio Open Minds,
Un mix di gentilezza, disponibilità, professionalità, competenza, chiarezza di esposizione e preparazione, senza dimenticare i numerosi consigli e suggerimenti che mi hanno fornito per migliorare il lavoro che svolgo.
Benedetta Riva
Abbiamo aperto un nuovo corso di formazione “Aprire una scuola di inglese”, destinato a chi vuole operare in modo professionale in questo settore. Il corso copre tutti gli argomenti fondamentali (requisiti della sede e leggi sulle barriere architettoniche, salubrità e sicurezza, forme societarie, formazione generale del titolare, reperimento del personale madrelingua e contratti di lavoro, comunicazione e marketing digitale, iscrizioni e vendite). Per informazioni contattateci: [email protected]
Inbound e outbound Marketing
Cosa vogliono dire queste parole?
In realtà il concetto è molto intuitivo:
- outbound marketing: è il marketing che “interrompe” le attività del cliente, come la pubblicità interrompe i film, il cartellone vi si para innanzi non richiesto, il post sponsorizzato di facebook si immette nel vostro stream. Lo spettatore non vi cercava, siete voi che vi siete parati sulla sua strada. Alle volte in modo indifferenziato (come il cartello), alle volte in modo mirato (post targetizzato)…ma il punto è che il cliente non vi stava cercando
- inbound marketing: in questo caso è il cliente che vi trova, magari perché cercava esattamente il servizio che offrite (@Google: corsi di inglese in via…), oppure perché si sta informando alla lontana (@google: caratteristiche di un buon corso di inglese, a che età iniziare ad insegnare inglese, come insegnare inglese ai bambini…)
Come potete immaginare, il modo di comunicare cambia drasticamente, vero?
E anche la percentuale di successo (conversione) sarà completamente diversa. Secondo voi, quale cliente compra di più, chi vi ha cercato la prima volta o chi vi gira attorno da un po’? Di questo magari parliamo in un altro articolo. Ora volevo presentarvi i tipi di diversa promozione, e qui credo di avere dato una idea abbastanza vasta delle possibilità.
La prossima volta parliamo di funnel di conversione. Condividete questo articolo se lo trovate utile ed iscrivetevi alla newsletter se volete ricevere aggiornamenti.
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