Le donne sono imprenditrici?
Dipende ….su scala geografica ci sono grandi differenze in alcuni luoghi del mondo le donne impredono piu’ degli uomini, anche se tipicamente la regola generale è che le donne sono a guida di aziende piccole, tipicamente nei rami dei servizi e non in rami ad altro spessore tecnologico.
Oggi in Italia su 6 milioni di imprese, solo 1,3 milioni sono guidate da donne (sul totale, il 22%). Ma particolarmente allarmante è il dato dell’imprenditoria giovanile tra le donne, che si attesta al 2,6% delle aziende (solo 154mila aziende su 6 milioni sono guidate da giovani donne!)
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere (novembre 2021), il recupero nel ritmo di crescita dell’imprenditoria femminile è lento, ma più solido dopo la pandemia, ovvero si nota la virata verso società giuridiche di impianto meno volatile (società di capitali) rispetto alla tradizionale tendenza ad aprire p.iva individuali o società di persone
Come mostrano i dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, le iscrizioni di nuove attività femminili nei primi nove mesi del 2021 sono più numerose di quelle registrate nello stesso periodo del 2020 (+7mila) ma sono ancora circa 9.200 in meno dello stesso periodo del 2019.
Malgrado l’incremento delle iscrizioni tra 2020 e 2021, il peso delle nuove imprese femminili sul totale delle iscrizioni si è ridotto di quasi due punti percentuali, passando dal 27,1% di due anni fa, al 25,4% di settembre scorso.
Quasi il 24% di queste nuove imprese guidate da donne, però, nasce come società di capitali, tipologia di azienda più strutturata e “robusta” sotto il profilo organizzativo e gestionale.
Fonte: unioncamere
La pandemia iniziata nel 2020 sembra aver aumentato la disparità di genere, a livello mondiale. Da uno studio realizzato da Accenture e Quilt.AI insieme a Women20 (W20), è emerso che la diffusione del Covid-19 ha ulteriormente allargato il gap tra uomini e donne, generando una dilatazione del tempo necessario per raggiungere la parità di genere di ben 50 anni.
Se le donne si sono dimostrate piu’ fragili dal punto di vista retributivo, essendo le prime a perdere il lavoro nel processo di ristrutturazione dell’economia e nella crisi epocale indotta da questi due difficili anni, è anche vero che storicamente hanno sempre dimostrato una vocazione alla flessibilità ed autoimprenditorialità, che può essere una importante leva per la ripartenza in tempi cosi liquidi.
Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.210, il 43,1% del totale. Anche preso gli organismo tradizionali, la spinta a motivare e rappresentare le impresi al femminile è sostenuta: ad esempio, presso la camera di commercio di Milano si è costituito nel dicembre 2020 il CIF , ovvero il comitato imprenditoria femminile.
Agevolazioni all’imprenditoria femminile
Definiamo “ditte femminili” le ditte individuali amministrate da una donna, nonchè le società di persone o cooperative dove la presenza femminile equivalga almeno al 60%, infine rientrano nella categoria anche le società di capitali dove 2/3 dei dipendenti sono donne e la loro presenza nell’ambito dell’amministrazione equivalga a 1/3. Ai sensi della Legge 215/94 possono beneficiare di specifici incentivi:
Ecco una panoramica sulle principali:
- Contributi a fondo perduto finanziamenti che offrono la possibilità di rimborsare solo una percentuale dell’intero prestito; la parte restante del finanziamento viene erogata senza necessità di restituirla
- Fondo di Garanzia: è un accesso semplificato al credito, istituito dal Ministero per lo Sviluppo Economico, al fine di sostenere quelle aziende che non hanno garanzie sufficienti per richiedere un finanziamento in banca.
- Microcredito: finanziamento destinato alle imprese già avviate e alle professioniste per accedere al sistema bancario anche senza fornire garanzie.
Finanziamenti a tasso zero con Invitalia
Invitalia è l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, costola del Ministero dell’Economia. Il suo obiettivo è dare impulso alla crescita economica del Paese, favorendo la nascita di nuove imprese e le startup innovative tramite il finanziamento di progetti imprenditoriali, specificatamente con un occhio di riguardo per le realtà tecnologiche e ad alto valore aggiunto.
Tra i vari progetti consultabili sul sito, segnaliamo “ON”, che sta per Oltre Nuove imprese a tasso zero”: si tratta di un incentivo dedicato a giovani e le donne (dai 18 ai 35 anni) che vogliono imprendere.
Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono un aiuti su vari livelli, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.
- finanziamento a tasso zero: ovvero la possibilità di ricevere un prestito, da restituire senza interessi
- contributo a fondo perduto : una parte dei soldi ricevuti non dovranno essere restituiti
Le domande, corredate dalla precisa descrizione del progetto e dal Business Plan, sono da presentarsi qui.
Guida Invitalia: come presentare il piano d’impresa
Guida Invitalia: come compilare la domanda
All’alba di dicembre 2021, oltre 500 iniziative imprenditoriali erano già state finanziate.
Networking imprenditoriale per chi vuole aprire una scuola di lingue
L’approccio femminile all’imprenditoria ha sempre contemplato lo spirito di rete. In quest’ottica, anche noi nel nostro piccolo abbiamo sempre incoraggiato la collaborazione e l’affiliazione, nell’ottica di creare una realtà eterogenea di piccola imprenditoria sana, “dal basso”, attenta ai bisogni dell’utenza perchè ad essa vicina e connessa.
Ne abbiamo parlato in questo articolo nel quale segnaliamo la possibilità di ricevere dei contributi a fondo perduto dalla Regione Lombardia per aziende di nuova apertura (tra il 27 luglio e il 31 dicembre 2021). Particolarmente su Milano, Open Minds sta cercando collaborazioni tra nuovi e “meno nuovi” imprenditori che vogliano approfittare della possibilità di avvalersi gratuitamente dell’opportunità di crescita messe a disposizione dal nostro sito.
A chi fosse interessato al settore dell’insegnamento delle lingue abbiamo dedicato questo ciclo di articoli per aspiranti imprenditori e docenti di inglese freelance:
Lascia un commento