Abbiamo parlato di flashcards e di Visual Dictionary, ma la prima cosa che suggeriamo all’insegnante che si appresti a insegnare fonetica inglese è di stampare a colori e attaccare in classe il Poster dell’Alfabeto inglese con tutti i Phonics della lingua.
In questo modo, tutti i bambini lo avranno costantemente sotto gli occhi e capiranno la differenza tra la fonetica inglese e la fonetica italiana: i suoni sono molti di più delle lettere!
Di solito, l’alfabeto inglese non è il primo oggetto di studio quando ci si avvicina alla lingua, perchè ha le sue difficoltà:
- la pronuncia delle lettere è diversa dal loro nome (per esempio la “a” si legge “ei”)
- conoscere le lettere dell’alfabeto non aiuta necessariamente la lettura, perchè le unità fonetiche sono da questo punto di vista piu’ importanti delle lettere (ad esempio “sh”, “ph”)
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Alfabeto inglese: differenza tra suoni e lettere
La lingua inglese è foneticamente molto ricca.
L’alfabeto inglese conta 26 lettere, ovvero ha 5 lettere in più’ rispetto all’alfabeto italiano (ovvero J, K, X, Y, W)
Lettere dell’alfabeto inglese
L’alfabeto inglese è composto da 26 lettere (contro le solo 21 dell’alfabeto italiano)
Di queste 26 lettere dell’alfabeto inglese:
– 5 sono vocali : A, E, I , O, U.
– 2 sono semi-vocali : W, Y (sono lettere che possono essere sia vocali che consonanti a seconda della loro posizione nella parola).
– 19 sono consonanti.
Suoni della lingua inglese e lettere dell’alfabeto inglese
Delle 26 lettere dell’alfabeto inglese possiamo distinguere vocali, consonanti e semivocali.
Che cosa è una vocale? Chiamiamo “vocale” il suono articolato senza frizione o occlusione della lingua: l’emissione di aria non è bloccata. Ciò che determina il suono è l’apertura delle labbra.nell’alfabeto inglese ci sono 5 lettere che rappresentano i suoni vocalici (A, E, I , O, U). In realtà, come vedremo dopo, i suoni vocalici sono 10, perché ogni lettera A, E, I, O, U rappresenta sia il suono lungo che il suono breve (ogni lettera vocale rappresenta due diversi suoni vocalici)
Che cosa è una semi-consonante? Una semi-consonante è un suono “al confine” tra il suono vocalico (senza occlusioni ne frizioni) e un suono consonantico (con frizioni o occlusioni). nell’alfabeto inglese, le lettere W, Y possono, a seconda della loro posizione, rappresentare un suono vocalico o consonantico.
Che cosa è una consonante? Una consonante è una lettera che rappresenta un suono prodotto con la frizione o occlusione della lingua (l’aria viene “frenata in un certo punto: se questo contatto avviene verso la gola abbiamo le consonanti gutturali, se avviene nel mezzo del palato quelle palatali, se vicino alle labbra le labiali, se tra i denti le dentali, etc..). nell’alfabeto inglese ci sono lettere 19 consonanti.
Le lettere dell’alfabeto inglese sono quindi 26 = 19 consonanti+ 2 semivocali + 5 consonanti.
Alfabeto inglese e spelling
Conoscere l’alfabeto inglese è utile per potere fare lo spelling, ovvero significa leggere o pronunciare una parola lettera per lettera per far capire com’è scritta.
Lo spelling è molto importante in inglese proprio perchè si tratta (come vedremo nelle righe che seguono) di una lingua complessa dal punto di vista fonetico, con tanti suoni ma soprattutto con molte parole omofone (ovvero parole che si leggono con la medesima pronuncia, però sono scritte diversamente , come ad esempio bear/ordo e bare/nudo) e alcune parole omografe (ovvero parole che si scrivono alla stessa maniera, ma si leggono diversamente come lead/piombo e lear/guidare, che rispettivamente si pronunciano “led” e “lid”.
Imparare a fare lo spelling è necessario per scrivere i nomi, ad esempio. Ne parleremo nel video dedicato all’inglese al telefono.
Ecco i nomi delle lettere per fare lo spelling.
ALFABETO INGLESE e spelling
Qui sotto potete trovare la pronuncia di ogni lettera dell’alfabeto inglese.
Lettera | Pronuncia |
A | EI |
B | BI |
C | SI |
D | DI |
E | I |
F | EF |
G | GI |
H | EICH |
I | AI |
J | JEI |
K | KEI |
L | EL |
M | EM |
N | EN |
O | OU |
P | PI |
Q | QU |
R | AR |
S | ES |
T | TI |
U | YOU |
V | V |
X | EX |
W | Double YOU |
X | EX |
Y | UAI |
Z | ZED |
per approfondire gli aspetti legati alla prinuncia delle lettere dell’alfabeto inglese, ti rimandiamo al nostro articolo dedicato all’alfabeto fonetico (IPA) e inglese
Dalla lettera al phonic
A fronte di 26 lettere però l’alfabeto inglese conta ben 44 fonemi (synthetic phonics)!!
Dal fatto che i suoni siano molto di più delle lettere, si può fare ragionare i bambini e arrivare insieme a queste logiche deduzioni:
- lettere e suoni (fonemi) NON sono la stessa cosa
- le lettere sono degli strumenti per rappresentare i suoni: alle volte si devono usare più lettere per rappresentare un suono (ad esempio SH), alle volte una lettera può rappresentare piu’ suoni diversi (ad esempio, TUTTE le vocali inglesi a, e , i , o , u rappresentano due fonemi, il suono lungo e il suono breve della lettera, che non si differenziano solo per la durata ma anche per l’articolazione! pensate a CUP vs CUBE: la lettera “u” rappresenta due suoni completamente diversi!!)
Per noi italiani, non sono conclusioni scontate. E’ vero che anche noi abbiamo la differenza tra C duro e C molle, ma sostanzialmente c’è una rispondenza quasi perfetta tra suono e lettera, ed inoltre i suoni non cambiano mai (una A è sempre una A, sia che sia ad inizio o a metà o a fine frase/parola/sillaba non ha alcuna importanza).
Il concetto che i bambini devono capire è che in inglese i suoni e le lettere sono due cose diverse e che in inglese ci sono piu’ suoni che lettere.
Questo è possibile perchè l’alfabeto non è altro che un insieme di simboli (le lettere sono simboli) che rappresentano dei suoni.
E’ un simbolo “A”, ma lo è anche “SH” (due lettere insieme sono il simbolo che rappresenta il suono /sh/).
Non ci sono regole che dicono che ci debba essere una corrispondenza biunivoca tra suono e lettera: è solo una consuetudine italiana, ma non ci deve trarre in inganno.
Grafemi e fonemi
Noi italiani siamo abituati ad una corrispondenza abbastanza biunivoca, tuttavia se ci pensiamo anche nella nostra lingua esistono delle corrispondenze non ovvie, per esempio la lettera C può corrispondere al suono dolce /c/ o al suono duro /k/.
Le lettere hanno un “nome” (utile per fare spelling), ma bisogna capire che il nome delle lettere (che mettiamo nella tabella sottostante) non corrisponde al loro “suono”
Vocali inglesi: lunghe e brevi
La vocale è quel suono attorno a cui si articola la sillaba.
La vocale tonica è il suono piu’ importante della parola, perché è il cuore della sillaba che viene accentata 8e che ha un suono lungo). Tutte le altre sillabe si organizzando “attorno” alla sillaba che contiene la vocale accentata e lunga.
Facciamo un esempio: la parola LOVE in inglese è una parola monosillabica, organizzata attorno alla vocale /o/.
La vocale -e finale è muta e quindi non costituisce sillaba.
Noi pronunciamo la parola LOVE come un monosillabo, ovvero la parola viene pronunciata con una unica emissione di fiato in cui sentiamo un unico suono vocalico.
Una singola lettera (grafema , o simbolo grafico) può rappresentare diversi suoni vocalici.
Ogni lettera può essere letta o con il suono vocalico lungo o breve (ogni vocale rappresenta due suoni, il suono vocalico lungo, che corrisponde grosso modo a quello che pronunciamo quando pronunciamo l’alfabeto, ed il suono vocalico breve , che assomiglia a quello che diamo noi italiani)
Per rendere questo più comprensibile, leggete gli esempi sotto
per esempio
- A può rappresentare sia la vocale lunga, che la vocale breve, che hanno un suono completamente diverso (confrontate MAT con MATE)
- E può rappresentare sia la vocale lunga, che la vocale breve, che hanno un suono completamente diverso (confrontate PET con PETE)
- I può rappresentare sia la vocale lunga, che la vocale breve, che hanno un suono completamente diverso (confrontate BIT con BITE)
- O può rappresentare sia la vocale lunga, che la vocale breve, che hanno un suono completamente diverso (confrontate NOT con NOTE)
- U può rappresentare sia la vocale lunga, che la vocale breve, che hanno un suono completamente diverso (confrontate CUB con CUBE)
I suoni vocalici (fonemi) sono 10, ma sono rappresentanti da 5 grafemi (simboli grafici) nell’alfabeto inglese. Parliamo di questo fenomeno nell’articolo dedicato alla regola fonetica della “magic e”
Semivocali nell’alfabeto inglese
Nell’alfabeto inglese ci sono due semivocali: Y e W: ciò significa che questi due grafemi possono rappresentare, a seconda dei casi, dei suoni vocalici o semiconsonantici.
Definiamo “semiconsonanti” /j/ e /w/, suoni che, pur essendo impostati nell’apparato fonatorio come le rispettive vocali /i/ e /u/, hanno una durata decisamente più breve, a tal punto da non poter essere articolati da soli, perché necessitano della vocale successiva.
Esempi di parole con le semiconsonanti /j/ e /w/ possono essere le parole, in cui il suono dà è la sensazione di incompletezza e che per questo si appaiano ad una vocale.
Volete degli esempi che sicuramente conoscete?
In queste parole “y o “w”” è considerata una semivocale
Yoga
yes
Vow
Nonow
Shown
Few
/J/ o /w/ possono essere definiti anche semivocali (o “glide”) quando il suono è assimilabile a quello delle vocali (i/ o /u/ ma non costituiscono da sole il centro della sillaba, legandosi al contrario con una altra vocale e formando un dittongo.
Consonanti nell’alfabeto inglese
L’alfabeto inglese contiene le stesse consonanti dell’alfabeto italiano.
Abbiamo detto che le consonanti sono i suoni fonetici profotti con una occlusione o una frizione tra gli organi fonatori.
Infatti distinguiamo le vocali tra di loro proprio sulla base della modalità in cui il suono viene prodotto:
Cominciamo a distinguere tra consonanti sorde eo sonore:
- sono consonanti sorde tutte quelle che vengono prodotte senza la vibrazione delle corde vocali (per accertarsene basta mettersi una mano sulla gola e sentire se percepiamo la vibrazione), come f, s, t, p…
- sono consonanti sonore tutte quelle che vengono prodotte con la vibrazione delle corte vocali, come b, d, m, l …
Inoltre distinguiamo le consonanti a seconda della tipologia di contatto tra gli organi fonatori che li producono:
- occlusive: quando vengono prodotte da un contatto tra organi fonatori (come p, b)
- fricative: quando vengono prodotte da una frizione tra gli organi fonatori (come z, s)
- affricate: quando vengono prodotte in due fasi successive: occlusione seguita da frizione come [ts], [dz]
- liquide: quando vengono prodotte da una vibrazione degli organi fonatori: come m, n, l
e infine vengono classificate a seconda della posizione nella bocca in cui vengono prodotte:
- velari o gutturali: prodotte posteriormente, quasi all’altezza della gola, come /h/
- palatali: prodotte al centro della bocca
- nasali: prodotte facendo uscire aria dal naso
- dentali: prodotte anteriormente, all’altezza dei denti
- labiali: prodotte all’altezza della lingua
Lettere dell’alfabeto inglese e pronuncia
la prima cosa che dobbiamo dire è che esiste una differenza tra lettere dell’alfabeto inglese e phonics.
Le lettere sono le unità fondamentali del sistema scritto, ovvero della rappresentazione grafica della lingua.
I phonics (suoni fonetici) sono le unità fondamentali del sistema orale, ovvero i mattoni da conoscere per imparare la pronuncia dell’inglese. I “suoni minimi” della lingua parlata si chiamano phonics.
In italiano, fonemi e grafemi sono “quasi” sovrappolinibili, quindi gli italiani raramente hanno in mente questa distinzione.
Ma in inglese, chiunque insegni deve conoscere molto bene la differenza tra letetre e phonics, perchè la scrittura e l’oralità sono diverse.
Abbiamo detto che l’alfabeto inglese ha 26 suoni, ma dobbiamo dire che i suoni (phonics) dell’inglese sono 44!
Ciò significa che ad ogni lettera dell’alfabeto inglese corrispondono piu’ suoni fonetici. Normalmente è la posizione a determinare come sarà pronunciato una data lettera!
Ad esempio, ogni vocale ha un simbolo unico (a, e, i, o, u) ma due suoni, un suono lungo e uno breve.
Quindi a 5 lettere , corrispondono ben 10 diversi suoni.
Come fare a distinguere quale suono trappresenta la lettera?
Di solito, ci sono delle regole che determinano che in alcune determinate posizioni il suono debba essere uno o l’altro.
Inoltre ci sono alcuni suoni che non corrispondono ad una lettera ma a gruppi di 2 lettere (digrammi, come sh o pg) o 3 lettere ( trigrammi come tch).
In questo video abbiamo cercato di rappresentare i diversi suoni che ogni lettera può rappresentare.
Per ogni lettera abbiamo creato una scheda con diverse parole, mettendo insieme parole che in cui la lettera viene pronunciata diversamente.
Insegnare lettere o fonemi?
Insegnare l’alfabeto inglese è relativamente facile: quasi tutti abbiamo ad esempio sentito questa famosa canzoncina.
Il fatto è che questa canzone insegna i nomi delle lettere dell’alfabeto, non i loro suoni!
Sarebbe come insegnare in italiano A-BI (per B)- CI (per C)…
cosi non aiutiamo i bambini a leggere.
Molto piu utile è insegnare, accanto alla lettera, il suono che questa lettera normalmente rappresenta.
Ecco un esempio di Phonic song, che invece insegna il “siono che le lettere fanno”, o come ci piace dire “la voce” delle lettere
Letter “A” /pronuncia EI/ says: “A”
Letter “B” /pronuncia BI/ says “B”
…e cosi via
Con che ordine insegnare le lettere dell’alfabeto inglese?
Noi crediamo che sia veramente importante cominciare a scrivere parole che i bambini conoscano già oralmente, e di cui riconoscano il suono.
In altre parole, consigliamo di procedere con questo ordine
Dal suono (imparato oralmente) —> alla connessione con la forma grafica
Se partiamo con l’approccio contrario (ovvero prima impariamo le lettere e poi impariamo a leggerle), rischiamo che i bambini imparino a memoria la ortografia delle nuove parole ma non sappiano poi ricostruirne il suono.
Se ci pensate, anche in Italiano (che pure ha una fonetica molto più’ semplice) facciamo la stessa cosa: i bambini vanno a scuola conoscendo già la lingua ed i suoi suoni.
Alla scuola dell’infanzia, fa parte del programma una serie di attività per la consapevolezza fonologica, ovvero giochi, filastrocche etc per insegnare ai bambini a isolare e manipolare oralmente i singoli suoni, sia all’inizio che alla fine delle parole e poi in mezzo. Il tutto, naturalmente, senza scrivere le lettere.
Solo ai 6 anni, e a bambini che già conoscono oralmente la lingua nel suo complesso e i suoni separatamente, si insegnano le lettere dell’alfabeto!
La direzione corretta dovrebbe essere quella naturale: dal suono alla scrittura, mai viceversa.
Ovviamente, parlando di bambini non madrelingua è molto più difficile proporre parole già oralmente note, ma possiamo scegliere piccoli gruppi e rinforzare sempre molto anche la pronuncia in modo che la imparino bene assieme alla scrittura.
Cosa sono i phonics?
I phonics sono i fonemi della lingua inglese. la prima e piuì necessaria cosa è insegnare l’inglese parlato, come fareste con un bambino piccolo.
Tuttavia, se avete avuto un insegnante madrelingua, avrete notato che tendono a presentare anche la lettera molto presto (già alla scuola di infanzia). Lo fanno perché i programmi per l’insegnamento dell’alfabeto inglese e della fonetica inglese nei paesi anglosassoni prevedono la pratica spalmata per ben 3 anni (circa dai 4 ai 7 anni).
Eì normale che un insegnante madrelingua presenti sempre la letterina, accanto al suono. E allora, possiamo farlo anche noi, purchè sia chiaro che questo è solo un accompagnamento informale del nostro lavoro.
Qui potete scaricare il poster a colori dei phonics con le lettere dell’alfabeto, che si può attaccare nell’aula.
Programmi didattici per insegnare i Phonics
Ci sono vari programmi didattici per insegnare i phonics, i più’ diffusi sono:
- Jolly Phonics
- Floppy Phonics
Di solito questi programmi insegnano le lettere, ma non “in se'” bensì come rappresentazione dei fonemi. Quindi i bambini non imparano le lettere a partire dalla A, bensì con un ordine basato sulla frequenza dei fonemi. Tipicamente, infatti il primo suono presentato è la /S/.
L’anno scorso con l’inizio della dad ho avuto il piacere di entrare in contatto con Open Minds attraverso dei video trovati casualmente sul web e ho preso spunto per costruire delle lezioni per i miei alunni della scuola primaria. Verificando con i miei alunni che le attività proposte, i video e i materiali forniti erano stimolanti per i miei alunni, ho voluto condividere il sito con le colleghe del mio istituto. Trovo le idee di Open Minds creative, motivanti e ben strutturate. Le lezioni sono tutte con docenti madrelingua e la piattaforma è ricca di stimoli per le insegnanti. Grazie per il lavoro che fa Open Minds anche in questo periodo difficile.
Marina Militello
Insegnare a scrivere le lettere dell’alfabeto inglese
Se usate libri e risorse originali inglesi, e non quelli creati per il mercato italiano, avrete forse notato che …. gli inglesi non usano lo stampatello come noi!
Anche in prima elementare (o prima, visto che i bambini inglesi vengono introdotti alle lettere già all’asilo) i bambini inglesi usano le lettere in stampato minuscolo.
Tra l’altro si potrebbe notare che i caratteri usati differiscono leggermente dai nostri, come potete notare in questo esempio.
Avete notato che le a, le f, le p in stampato minuscolo sono leggermente diverse? Non è una specificità della calligrafia, si nota anche sui libri stampati.
Si potrebbe pensare che ciò confonda i bambini ma potrebbe anche essere una specificità che aiuta i bambini a distinguere la diversa fonetica delle parole scritte in inglese e in italiano. Io credo che, quando si comincia ad insegnare ai bambini a leggere e scrivere in inglese (facciamolo sempre dopo che i bambini hanno un buon bagaglio lessicale ed una competenza comunicativa sufficiente, non saltiamo le tappe!), sia una buona idea introdurre delle differenze subito evidenti:
- usate penne di colori diversi (se in italiano i bambini scrivono in rosso, voi usate l’azzurro, o il verde)
- attaccate eventuali cartelloni scritti in inglese sul lato opposto della classe rispetto al lato dove sono appesi i cartelloni italiani
Introdurre un “nuovo” modo di scrivere può chiarire e ricordare ai bambini che qui le regole di lettura e scrittura sono assai diverse.
Tuttavia, introdurre ai bambini un nuovo modo di scrivere può risultare difficile per quei bimbi che ancora fanno confusione con l’orientamento e la forma delle lettere quando scrivono in italiano. Io credo che quando c’è una difficoltà vada affrontata con un po’ di creatività, anzichè evitata, ed ecco quindi qualche idea per presentare e rinforzare le lettere in “3D”.
- Tracciare le lettere in aria. Giocate a tracciare le lettere in cielo e memorizzare il movimento del braccio. I bambini possono immaginare che il loro dito sia la punta di una pena immaginaria.
- Tracciare le lettere nella farina gialla (o, se siete in vena di spese, nella kinetic sand). In una bacinella versate la farina o la sabbia e tracciate le lettere su di essa.
- Tutti in giardino, dopo che ha piovuto. Tracciamo le lettere con un bastoncino nel fango. Non abbiate paura di sporcarvi, è per una buon causa.
- Se siete al mare, è un bel gioco tracciare le lettere sul bagnasciuga con il dito o lo stecco del gelato, prima che la prossima onda li ricopra. Bel gioco da suggerire alle mamme per le vacanze! Coinvolgete i genitori!!!
- Possiamo impastare acqua e farina e comporre le letterine con la pasta del pane. Se le porteranno a casa da cuocere con la mamma.
- Passate alle mamme la ricetta della pastafrolla (o possono comprare quella surgelata, non è un corso di cucina) e “prescrivete” di provare a formare le letterine con i loro bambini e farci dei biscotti alfabetici. Comunque, se i bambini hanno qualche difficoltà motoria o fanno fatica a sopportare di avere le mani sporche (potrebbe essere una ipersensibilità tattile) incoraggiatele a fare i biscotti con i bambini e fare loro impastare la pasta. E’ davvero un esercizio utile.
- Le letterine si possono comporre anche con la pasta playdoh o similia.
Mentre si imparano le letterine, si possono ascoltare le canzoncine. Sono molto orecchiabili e i bambini le imparano. Mi raccomando però che non siano fatte troppo velocemente o tutte insieme, perchè la consapevolezza fonologica è al contrario importante e richiede molto esercizio. Vi rimando ai nostri articoli inerenti la consapevolezza fonologica.
Insegnare l’alfabeto inglese ai bambini con dislessia
Una ultima nota per i bambini con dislessia. Se avete letto il bellissimo libro “Il dono della dislessia” di Davis, potete comprendere che queste attività globali sono estremamente utili per i bambini con difficoltà.
Sono consapevole che il punto di visa sulla dislessia di Davis è estremamente personale, e che molti lo trovano opinabile. In effetti, oggi il metodo globale appare tramontano ed è molto più in auge l’approccio fonologico. Davis porta la sua personale storia di dislessico, ed il suo successo nell’apprendere, grazie ad un metodo che ha creato lui stesso .
Io credo che, senza nulla togliere al metodo fonologico ed analiico, tante suggestioni di Davis siano valide. E’ vero che molti bambini dislssici imparano validamente facendo e con un approccio globale, magari anche sono come integrazione al metodo fonologico.
Inoltre, parlando di stranieri e non di madrelingua, creare le lettere (e poi le parole) è un buon metodo per allargare il vocabolario, senza fare attività pesanti In questo modo, anche una lezione di manipolazione diventa una lezione di inglese, in una logica CLIL: i bambini impastano e compongono lettere e parole, facendo attività educative ed utili.Sono progetti utili anche alla scuola materna.
Avete mai provato a proporre un modo tridimensionale di insegnare grafemi e parole?
Ps. Puoi usare i nostri materiali e condividerli, se li trovi utili. Ci fa molto piacere: ma ricordati di citare la fonte con un link. Grazie!
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