La lingua inglese ha molti suoni che in italiano non ci sono ed inoltre ha un ritmo diverso: questo è un motivo per cui gli italiani non riescono a capire facilmente quando i madrelingua inglese parlano.
Io credo che iniziare i bambini a familiarizzare con i suoni della lingua inglese prima dell’età scolare sia davvero una ottima cosa, per tutti questi motivi:
- più i bambini sono piccoli, meglio i bambini riescono a sentire, discernere e memorizzare suoni che non appartengono al repertorio fonetico della propria lingua. E’ vero che intornio all’anno i bambini “si specializzano” sui suoni della lingua madre, perdendo progressivamente la capacità di sentire gli altri fonemi, ma è anche vero che la plasticità del cervello è massima in questi anni e quindi un bambino esposto in età prescolare a questi suoni potrà sentirli molto meglio di un adulto (ovviamente la esposizione dovrà essere regolare e consistente e partecipata, non sporadica o impersonale)
- i bambini che non leggono ancora in italiano hanno un grande vantaggio rispetto a chi legge….perchè? perchè appena i bambini iniziano a leggere in italiano, cominciano a rappresnetarsi la fonetica delle parole seguendo le regole della lettoscrittura italiana, quindi tenderanno a leggere tutte le lettere e identificheranno ogni vocale con una sillaba…vediamo seriesco d essere piu chiara: in italiano leggo LOVE LO-VE (due vocali , due sillabe), ma in inglese la parola LOVE ha un solo suono vocalico e quindi è monosillabica. Se io non so le regola dell’italiano, non avrò alcuna difficoltà ad accettare che LOVE sia una parola formata da una sola emissione di fiato. Ma se ho in mente l’italiano, avrà qualche problema in piu con la E finale, dando per scontato che LOVE sia una parola bisillabica….Capita spesso che bambini educati nel bilinguismo in tenera età, comincino a confondersi quando iniziano a leggere in italiano, ed è naturale: il cervello appena conosce ed interiorizza una regola, la applica! Quindi approfittiamo del fatto che i bambini non sanno leggere e insegniamo più facilmente la pronuncia corretta delle parole, senza che le regole italiane facciano da diaframma
Come insegnare i suoni inglesi ai bambini italiani?
Questa è una bella , ma non facile , domanda.
L’insegnamento può essere implicito: se un bambino sente sempre pèarlare inglese, in modo automatico inizierà a “registrare” i suoni della lingua. Su base statistica, il cervello identifica i suoni che ricorrono e diventa sempre piu sensibile ad essi.
Per questo una massiccia esposizione ai suoni della lingua è cosi importante.
Ma se non possiamo immergere il bambino nell’inglese, che cosa possiamo fare? Possiamo strutturare l’insegnamento dei suoni, in modo che i bambini li riconoscano consapevolmente e quindi “imparino” ad ascoltarli e riconoscerli?
I synthetic phonics
Cosa sono i “phonics“? Sono i fonemi della lingua inglese! Sono 44 quindi sono tanti, ma non tutti sono estranei alla lingua italiana. Svariati fonemi presenti in italiano sono anche presenti in inglese.
Il concetto di Phonics va spesso a braccetto con la lettera , ma non deve essere necessariamente cosi. I bambini possono anche imparare a riconoscere un suono associandolo con un disegno, come ad esempio
/A/ (suono) può essere rappresentato con una mela (apple)
Qui potete scaricare i phonics dell’inglese
Su pinterest si trovano moltissimi esermpi di phonics pictionary, ovvero flashcards illustrate (illustrazioni di oggetti che iniziano con un dato suono). Si può iniziare a insegnare i phonics senza necessariamente insegnare le lettere dell’alfabeto in ordine.
I bambini identificheranno i phonics ricordando il suono iniziale dell’oggetto rappresentato: in questo modo diventa anche una maniera intelligente per costruire un vocabolario!
Mi raccomando: gli oggetti devono essere famigliari ai bambini, non oggetti astratti. Per esempio per /B/ una palla (ball), per /C/ una macchina (car), per /D/ una bambola (doll)…e cosi via…
Si può insegnare uno o due phonics a settimana, per non farli confondere.
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E’ importante insegnare i phonics?
Si, è importante insegnare i phonics. In Italia le attività di consapevolezza metafonologica sono meno estese rispetto a quanto si fa nei paesi di lingua inglese perché la lingua è facile foneticamente, regolare e trasparente, con pochi fonemi e regole chiare.
Ma l’inglese, lingua stratificata e difficile, ha sviluppato una articolata didattica dei suoni fonetici.
Chiamiamo Consapevolezza Metafonologica la conoscenza consapevole dei suoni ed è molto importante non solo per i bambini che imparano l’inglese ma per tutti i bambini in tutte le lingue.
Lavorare precocemente sulla consapevolezza metafonologica aiuterà molto i bambini anche in italiano!
Soprattutto i bambini con problemi di linguaggio, che poi spesso sviluppano problemi in lettoscrittura (perchè+ hanno un deficit nella processazione e discriminazione dei suoni) troveranno FONDAMENTALE nel loro sviluppo questa attività, ANCHE IN LINGUA MADRE.
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