Abbiamo già affrontato le strategie per insegnare il vocabolario inglese in modo multisensoriale, tuttavia il sorprendente task di Teacher Denise Brazzioli (che ha fatto con noi la formazione per insegnare inglese agli alunni con DSA E BES) mi induce a dedicare un altro articolo a questo argomento.
Noi abbiamo sempre dato grande importanza alla multisensorialità nell’insegnamento (abbiamo anche una formazione denominata “Multisensory English“) perché studiando la didattica abbiamo sempre notato che una informazione data in modo integrato (combinando informazioni visive e uditive, o cinestesiche e uditive) arrivava in modo più efficace.
In effetti, esiste un termine scientifico per dire che l’informazione colpèisce contemporaneamente piu’ sensi: si dice che è MULTIMODALE.
Noi siamo costruiti per fruire di segnali multimodali: l’uomo è un animale, sviluppato per crescere e vivere in natura, dove è impossibile che gli stimoli visivi siano scissi dagli stimoli uditivi, e dove tutti gli stimoli sono connessi al movimento. In effetti, il corpo ed il movimento, che oggi noi releghiamo a “fanalino di coda” nelle strategie per apprendere, è il primo e più fondamentale motore di apprendimento e acquisizione di nuove capacità.
La maniera più naturale di imparare è “imparare facendo”, e contemporaneamente osservando ed ascoltando l’ambiente.
Do questa piccola cornice allo sviluppo del task di Teacher Denise perché se ne possa cogliere appieno l’importanza. Il task chiedeva di usare tecniche multisensoriali per insegnare ai ragazzi lo spelling di alcune parole.
Allego qui il lavoro e i suggerimenti di Teacher Denise, che aldilà delle specifiche parole usate danno una idea molto chiara della strategia usata per connettere significato, forma grafica e forma fonetica della parola BED e della creatività che possono sviluppare.
Stessa strategia per aiutare i bambini a memorizzare CHAIR
Questa strategia per collegare la forma T e il senso semantico di TABLE è a mio avviso azzeccatissima!
Altrettanto bella la strategia che collega , tramite il movimento delle braccia, la W si window e la W di wind. In questo modo si rinforzano due termini grazie all’associazione sia semantica che fonetica
Ringrazio Denise per la gentile condivisione del suo elaborato. Qui metto ulteriori spunti:
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