Scopri il nostro metodo inclusivo e divertente per insegnare inglese ai Bambini
E’ possibile collaborare con Open Minds® in diverse maniere: come insegnante singolo, come imprenditore (aprendo una scuola di inglese), oppure è possibile inserire i nostri corsi all’interno di altre iniziative imprenditoriali dedicate all’infanzia come scuole private e paritarie, playgroups, centri ricreativi e summer camps.
Abbiamo realizzato una offerta modulare e personalizzabile, dedicata a partners diversi e con caratteristiche specifiche a seconda del luogo in cui vivono (vastità del bacino di utenza), della loro tipologia di attività e delle tue esigenze e desideri.
Ciò che accumuna i membri del nostro network è la passione per il lavoro e lo sforzo costante di migliorarlo, anche grazie al lavoro di squadra. La nostra collaborazione non è un franchising, infatti noi non intendiamo imporre ai nostri partner il nostro nome, la nostra identità , il nostro modello di business.
La nostra collaborazione al contrario parte dalla formazione ad un metodo che viene applicato a degli specifici corsi, che possono essere inseriti all’interno di attività variegate e assai differenziate tra loro. In questa diversità crediamo che si possa trovare una ricchezza ed in ogni dimensione di business e tipologia merceologica, i nostri corsi di qualità possono costituire un fiore all’occhiello.
Open Minds ha creato e registrato un metodo per insegnare l’inglese ai bambini, creato sulla base della nostra pluriennale esperienza nel settore e specificatamente sul campo.
Il nostro metodo nasce dal connubio tra i nostri studi, anche accademici, in merito all’inclusività e al potenziamento linguistico in tutti i bambini, e il nostro concreto lavoro nelle classi. Crediamo che questa coniugazione tra studi accademici e lavoro quotidiano nel contesto reale sia veramente il punto: spesso chi lavora solo nelle aule universitarie o sui testi, non ha realmente presente il contesto, i necessari compromessi, la situazione variegata delle scuole e dei gruppi…quindi indulge in idee elevate, ma irrealizzabili.
Al contrario, chi lavora solo dal basso, senza approfondire mai sui testi internazionali e le teorie glottodidattiche, rischia di perdere di vista le possibilità di sviluppo espresse dalla ricerca e dalle implementazioni in contesto internazionale, da cui si potrebbe imparare moltissimo.
La nostra metodologia, dunque, vuole proprio coniugare teoria e pratica, calando nel contesto e in buone pratiche (ad alta fattibilità) le migliori indicazioni accademiche sulla teoria dell’acquisizione linguistica.
Di seguito spieghiamo i punti fermi su cui abbiamo incentrato il nostro lavoro e costruito il nostro metodo
Ogni linguaggio ha il suo aspetto musicale, dato dai suoni, toni, accenti e ritmi. Ogni lingua ha la sua musica, diversa da quella di ogni altra lingua. Quando uno straniero parla inglese, prima ancora della differenza fonetica nella pronuncia di alcuni specifici suoni, salta all’orecchio la differenza nell’intonazione e nella musicalità, nel ritmo con cui vengono fatte domande, affermazioni e dialoghi.
La musicalità della lingua si acquisisce naturalmente con molta pratica, tuttavia noi abbiamo inserito nel nostro insegnamento dell’inglese degli esercizi ritmici e una attenzione all’aspetto ritmico nella enunciazione delle storie, delle frasi e dei dialoghi contenuti nei nostri materiali didattici.
Tramite gli esercizi ritmici, il docente può far fare una pratica mirata ai bambini, attirando la loro attenzione sugli “alti” , “bassi”, “veloci” e “lenti” della enunciazione della frase, e giocando nella riproduzione delle frasi. In questo modo, i bambini si sintonizzano naturalmente su questa musicalità.
L’inglese ha piu’ suoni fonetici dell’italiano, quindi gli italiani quando ascoltano l’inglese possono trovare difficile catalogare, discriminare, distinguere i suoni fonetici che non sono usuali per noi (ad esempio, la /d/ e la /th/sonora). Ciò ha effetto sulla comprensione all’ascolto, oltre che sulla pronuncia corretta.
Nel nostro metodo, introduciamo esercizi specifici sia di ascolto e discriminazione, sia di pronuncia, per imparare e discernere i suoni fonetici presenti nell’inglese, ma non nell’italiano. Questi esercizi sono multisensoriali, divertenti e resteranno impressi ai bambini, che potranno cosi focalizzare e ricordare i nuovi suoni fonetici che apprendono nel percorso didattico.
Noi non abbiamo come fine insegnare le nuove parole “da sole”, bensì formare frasi con le nuove parole. Vocabulary e Sentence building sono pratiche legate nel nostro metodo, perché imparare le parole a memoria senza usarlo è sterile ed inutile, mentre nel nostro metodo abbiamo ideato giochi ed esercizi (con l’aiuto anche di specifiche flashcards e un software di gioco) per usare e praticare le nuove parole all’interno di frasi.
Il sentence building diventa un esercizio giocoso, che viene proposto sin dal primo anno senza l’ausilio della lingua scritta, ma solo con i disegni. Infatti noi crediamo che non si debba aspettare l’esordio della letto scrittura e anzi l’oralità venga prima, ma che si possa e si debba aiutare i bambini a formare frasi in modo autonomo (anche se guidato) dal primo momento.
Crediamo nel TPR come modo divertente per segmentare le frasi e le parole, ricomporre le frasi ed enfatizzare gli elementi di lessico con cui si vuole lavorare e che si vogliono fare memorizzare. IL TPR è un modo per illustrare le frasi e le parole senza tradurre. Il TPR è un modo per comunicare e organizzare i giochi senza ricorrere alla traduzione. Il TPR è un modo per verificare la comprensione senza usare le parole. Il TPR permette di fare giochi divertenti. In tutte le nostre lezioni ci sono elementi tratti da questa strategia, usata per i molti scopi comunicativi e metalinguistici che necessitiamo.
Open Minds ha creato materiali didattici sia analogici che multimediali e digitali. Non demonizziamo la tecnologia, che è molto utile per permetterci di creare occasioni di continuità di esposizione alla lingua tra una lezione e l’altra, ma a lezione usiamo esclusivamente strumenti semplici, economici, alla portata di tutti: flashcards, una palla, la lavagna….e tanti gesti con le nostre stesse mani e corpo.
A disposizione di chi fa i nostri corsi saranno dunque i nostri materiali didattici, creati esclusivamente per questo scopo: le flashcards, sia nella versione “cartello” (A4) per essere mostrate alla classe, sia nella versione “carte da gioco” per fare molte attività ludiche, di composizione, riconoscimento e memoria. Inoltre una lavagnetta di feltro con poche figure staccabili. Ecco, questo è quanto si abbisogna a lezione: pochi materiali, poca spesa (molta fantasia)
Per la continuità a casa, i docenti e gli alunni avranno a disposizione una piataforma elearning che permette di