E’ primavera e uno dei testi più classici e godibili che possiamo presentare per insegnare inglese ai bambini è il celeberrimo “The very hungry caterpillar” di Eric Carle, con tutte le attività ad hoc per i bambini della scuola primaria.
Alzi la mano chi non lo conosce! In tutte le scuole materne anglosassoni è , da molti anni, un vero e proprio MUST.
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The very hungry caterpillar- storytelling
Si tratta della storia della buffa larva di un bruco che comincia a mangiare, mangiare, mangiare….fino a quando non decide, stanco, di mettersi a fare la nanna…e svegliarsi nella sua nuova vita di farfalla.
La storia appare fin banale così raccontata, tuttavia le meravigliose illustrazioni rendono da decenni questo piccolo racconto un vero e proprio punto di riferimento pergli insegnanti di tutto il mondo, anche perché il testo è astutamente strutturato in modo da insegnare
- giorni della settimana
- numeri
- colori
- frutta
- dolci
- il ciclo della vita
In altre parole è assolutamente perfetto per insegnare inglese ai bambini della scuola di infanzia e anche scuola primaria!
Qui potete vedere e ascoltare la nostra versione dello storytelling inglese per la primaria “The very hungry caterpillar”, con la voce ed il volto di Teacher Stephanie
Vocabolario tratto dal very hungry caterpillar
Abbiamo suddiviso il vocabolario presentato nel racconto The very hungrut caterpillar in categorie semantiche. Può essere molto utile per organizzare un ripasso basato sulla strategia della ripetizione spaziata.
Monday | Tuesday | Wednesday | Thursday | Friday |
Strawberry | Apple | Pear | Plum | Orange |
Cake | Ice-cream | Lollypop | Cherry Pie | Cup Cake |
Egg | Caterpillar | Cocoon | Butterfly |
Storytelling The Very Hungry Caterpillar: tecniche utili
Qui trovate il testo della storia The Very hingry caterpillar.
Ecco qualche suggerimento per fare storytelling:
- Mettetevi comodi: per ascoltare una storia trovate lo spazio per accoccolarvi per terra, se possibile su cuscini o sul linoleum di una palestra o un parquet. Disponete i bambini in cerchio. Se lo storytelling è una vostra tradizione scolastica (ed è una bellissima tradizione), ideate magari una sigla o momento specifico per cui i bambini comincino ad aspettarsi settimanalmente questo appuntamento
- Stupite i vostri bimbi: da dove vengono le storie? Dai libri….direte. E da dove vengono i libri? Si può rispondere in molti modi, tutti validi. La nostra proposta è di creare una “Borsa dell’esperienza” per mostrare che i libri nascono dalle teste degli scrittori, ma le teste degli scrittori prendono le storie dall’esperienza. perché non portare a scuola una “borsa dell’esperienza” che contenga gli elementi che i serviranno nel racconto? per esempio, in questo caso nella vostra borsa ci saranno foglie, prugne, dolcini….tutte le cose che mangano i caterpillar! Vi servirà anche per introdurre il vocabolario!
- parlate con il corpo: uno dei problemi tipici di fare storytelling è che i bimbi fanno fatica a capire l’inglese. Non cedete alla tentazione di tradurre! Usate piuttosto il vostro corpo per mimare ciò che i bimbi potrebbero non capire. Perché questo vi riesca bene, è veramente importante che conosciate bene il testo e che lo abbiate ben calibrato dal punto di vista della difficoltà. Identificate i personaggi e date ad ogni personaggio il suo gesto, che ripeterete ogni volta che il personaggio entra in scena. Ad esempio, se parliamo del caterpillar, potreste suggerire l’idea del caterpillar con un piccolo segno della mano che suggerisca il suo movimento! Mantenete il gesto anche se i bambini sanno cosa è un caterpilar! Diventerà uno dei segni tipici del vostro storytelling, usatelo come un gioco e come promemoria per i bambini (una cosa è che capiscano passivamente la parola, una cosa è che riescano a ricordarla…il gesto, accompagnato dalla parola può aiutare a fissare anche la traccia attiva della parola!)
- la voce in movimento: se c’è una cosa in grado di addormentare il pubblico è la voce monotona! esercitatevi davanti allo specchio: voi racconterete con la voce che va su e giù, con le sopracciglia e la mimica. dentro ogni insegnante c’è un attore!
- siate brevi. Non c’è bisogno di raccontare tutta la storia in una volta sola. Se i vostri bimbi non hanno esperienza, limitatevi a 10 minuti di racconto…dividete a puntate…lasciate la suspance. Qualcuno strepiterà ma per alcuni dei vostri bimbi proseguire oltre i cinque minuti può essere un serio problema perché l’attenzione non è facile (dipende dall’età…comunque se non sono abituati settatevi tra i 5 e i 10 minuti)
- coinvolgeteli.Ogni buon racconto può essere ripetuto più volte, ma dalla seconda in poi coinvolgete i bambini e chiedete loro cosa ricordano. Va bene anche in italiano, riformulate gentilmente in inglese ciò che dicono. Se riescono ad evitare l’italiano per usare i segni delle mani (come insegnala Total Physical Response) tanto meglio!
Very Hungry Caterpillar
Invia link per il download a:
“Very Hungry Caterpillar”: cartone animato
V consiglio di aiutare i bambini a seguire la storia introducendo il cartone animato!
Introducete il lessico con i realia
Il lessico può essere introdotto usando la “Borsa dell’esperienza”, ovvero la vostra borsa magica che contiene gli oggetti che il vostro bruco mangerà nei suoi giorni “di fame”. Come mostrare gli oggetti?
Qualche idea:
- Tirate fuori gli oggetti dalla borsa e vedete se i bambini sono in grado di nominarli! Ripetete ad alta voce gi nomi degli oggetti e scriveteli sulla lavagna! (qui per ripassare la frutta in inglese e qui la verdura in inglese)
- Non tirate fuori gli oggetti tutti insieme, ma a gruppi di 5. Ripetete i nomi, in modo che tutte abbiano chiare le nomenclature.
- Mettete i 5 oggetti sulla cattedra e fate il gioco della sparizione: coprite gli oggetti con un telo e sottraetene due. chi riesce a notare e nominare gli oggetti spariti può venire ala cattedra a fare lui stesso la sparizione. Per renderlo interessante, mimate il gesto del mago che fa sparire gli oggetti (sin-sala-bin)
- Rendete gradualmente più complicato il gioco aggiungendo oggetti, fino ad un massimo di 10 oggetti sul tavolo (spariti prima 3 e poi 5)
Storytelling e CLIL: la vita delle farfalle
Questa storia è perfetta se state affrontando in scienze il ciclo della vita, perché permette di vedere in modo divertente le fasi della vita della farfalla (uovo, larva, bruco, crisalide, farfalla).
Potete abbinarla con questa bellissima serie di foto che mostrano le immagini delle fasi del ciclo delle farfalle.
Questa storia aiuta anche a spiegare ai bambini che il cibo serve per crescere, e può essere integrato i un programma che spieghi la frutta , i numeri. E’ anche ottimo per spiegare i giorni della settimana.
Ecco qualche video che può essere correlato
Tocca a voi
Si può chiedere ai bambini di proseguire la storia in molti modi. Ecco qualche idea:
- i bambini possono scrivere il menu del caterpillar (se il vostro focus è sul cibo)
- i bambini possono fare l’album della vita del caterpillar (caterpillar bebè = uovo, larva, caterpillar bambino, caterpillar adulto = farfalla), come il loro album di foto
- i bambini possono fare una piccola recita per illustrare la storia del caterpillar
- i bambini possono fare un cartellone con le fasi della vita del caterpillar
Che ne pensate?
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Rosa says
Materiale interessantissimo.
Claudia Adamo says
Grazie! Condividilo se ti va!
Claudia Adamo says
Grazie Rosa! i che classe insegni?
Maria Grazia Frati says
Molto interessante
Claudia Adamo says
Grazie! Lieta che sia stato utile!