Oggi parliamo di una cosa che sta davvero molto a cuore a chi ama insegnare inglese ai bambini: leggere in inglese , ed invogliare i bambini alla lettura in inglese.
Noi crediamo che il libro sia l’oggetto simbolo dell’educazione, inclusa l’educazione linguistica.
Naturalmente, le lingue sono in primis strumento di comunicazione, e chi chiede corsi di inglese chiede soprattutto lezioni per imparare a parlare in inglese.
Non sto dicendo che “parlare” la lingua per scopi pratici non sia importante.
Sto dicendo che, quando insegniamo inglese ai bambini, li stiamo avvicinando ad una cultura. Dobbiamo dare loro motivazioni culturali ed estetiche per amarla.
Se un adulto che chiede dei corsi di inglese ha come primo scopo parlare al telefono o scrivere una mail, noi dobbiamo ricordare che la vera motivazione che spinge un bimbo ad imparare è il divertimento, la meraviglia, la sfida, il piacere di una storia….
E ci sono libri che, nella loro semplicità, sono perfetti per trasmettere tutto questo, a patto che siano interpretati con passione!
Oggi ne parliamo con due insegnanti che, proprio per passione, hanno aperto e animato un bellissimo gruppo facebook dedicato alla condivisione di storie per insegnare inglese!
Il gruppo si chiama “Storytelling per l’insegnamento della lingua inglese”, conta oltre 4mila iscritti ed è pieno di consigli sui libri da leggere ai bambini per insegnare inglese alla primaria, ma anche suggerimento sui materiali di rinforzo (flashcards, video, attività e giochi) per fare della lettura in inglese solo il primo step di attività comunicative e culturali complesse e veramente complete.
Ho seguito questo gruppo con grande interesse e sono contenta di intervistare oggi qui Sara Colombo e Michela Bozza!
Lo storytelling e le lezioni di inglese alla scuola primaria: istruzioni per
l’uso? Come e perché usare lo storytelling?
Portando la metodologia didattica dello storytelling nelle classi della scuola primaria, andiamo verso una meravigliosa rivoluzione dell’insegnamento della lingua inglese.
Molti sono convinti che lo storytelling sia solo per i bambini piccoli della scuola dell’infanzia o solo per il biennio di scuola primaria… non è così! Questo unico ed efficace metodo è utilizzabile in tutte le classi, dalla prima alla quinta, scegliendo libri che contengano il topic che si intende sviluppare.
Andando avanti con il livello non cresce la lunghezza della storia, cresce il contenuto; la storia, infatti, non dev’essere mai troppo lunga.
Se i bambini vengono abituati da subito, si appassionano così tanto che lo
storytelling diventa una richiesta fissa.
Perché questo? Perché le storie in Inglese sono un meraviglioso modo di
COINVOLGERLI, INTERESSARLI E RENDERE L’APPRENDIMENTO DELLA
LINGUA INGLESE SPONTANEO E DIVERTENTE.
2) Come costruire un lesson plan basato su una lettura?
Questi sono i passaggi da seguire per costruire un lesson plan basato sullo
storytelling, dalla progettazione alla realizzazione:
SELEZIONE DEL LIBRO – La storia dev’essere breve, questo per far sì che l’attenzione dei bambini sia costante ed attiva per tutto il tempo.
Dimentichiamoci le belle e lunghe fiabe quindi troppo lunghe e difficili, al limite si potrebbe cercarne una versione ridotta.
Quali sono quindi i libri più adatti?
Senza dubbio i PICTURE BOOKS, libri con immagini: un elemento essenziale da tenere bene in mente.
CREAZIONE DI UN RITUALE che faccia capire ai bambini che… it’s storytime! Può essere una frase speciale, mostrare un puppet, il libro…..it’s up to you
EVENTUALE PRESENTAZIONE DELLE KEYWORDS E DELLE STRUTTURE
LINGUISTICHE
Si individuano le parole chiave e le strutture linguistiche utilizzate all’interno del testo e si presentano le flashcards a tema costruite in precedenza.
Questa attività può essere svolta prima della lettura o dopo, durante il retelling.
RACCONTO della storia percorrendo il libro pagina per pagina e facendo vedere le immagini.
VISIONE DEL VIDEO della story (se disponibile), dato che la versione animata piace molto ai bambini.
RETELLING. Il retelling serve per evidenziare e fissare le keywords, le frasi, le strutture presenti nella storia. Occorre armarsi di flashcards e puppets (per catturare l’attenzione dei bambini) ma anche il libro stesso va benissimo, soffermandosi sulle pagine principali.
Momento importante di interazione e domanda/risposta col pieno coinvolgimento dei piccoli spettatori. Possibile l’utilizzo della mystery box per creare un po’ di suspense e rendere l’attività un gioco.
SVILUPPO della storia sul quaderno o con diverse attività/crafts. Questo può essere fatto in svariati modi a seconda della classe e del topic contenuto
all’interno della story raccontata.
RINFORZO E SVILUPPO delle strutture attraverso il libro di testo in adozione.
Contenuti di questa pagina
Top ten dei 10 albi/libri irrinunciabili e perché.
Pete the cat – I love my white shoes (Eric Litwin)
Pete the cat – Four groovy buttons (Eric Litwin)
Little fish’s colours ( Lucy Cousins)
The very hungry caterpillar (Eric Carle)
The color monster (Anna Llenas)
Please Mr Panda (Steve Antony)
Thank you Mr Panda (Steve Antony)
Winnie the witch (Valerie Thomas, Korky Paul)
The queen’s hat (Steve Antony)
The queen’s handbag (Steve Antony)
Pete the Cat cammina, tutto fiero delle sue nuove scarpe bianche…ma le sue scarpe diventano rosse, blu, marroni…mano a mano che lui inciampa in pile di fragole, mirtilli e vari altri colorati incontri…
Non manca la canzone, che i bambini impareranno in un attimo!!!
Pete the Cat ama tantissimo i bottoni della sua camicia!
Ma, uno dopo l’altro i bottoni cadono….senza perdere il buonumore e la voglia di cantare!
Evviva i colori!
I am Little Fish, swimming in the sea. I love spotting colours. Can you spot with me?
The Color Monster è una semplice storia
che parla di emozioni!
Di che colore sono le emozioni?
E cosa fai quando sei….
Panda ha un vassoio pieno di dolci, ma cosa bisogna dire quando te li offre?
Solo chi sa dire la parola magica può avere la ciambella!
I libri elencati presentano un linguaggio semplice, personaggi accattivanti, un elemento di comicità ricorrente e sono adatti alla presentazione dei principali topics che si affrontano nel corso della scuola primaria.
Ci raccontate la vostra lezione preferita? Un episodio didattico che
portate nel cuore.
Per noi tutte le lezioni sono speciali, lo storytelling riesce a far divertire anche noi,oltre che i bambini.
Abbiamo deciso però di lasciar parlare alcuni nostri alunni rispetto a quali siano state le loro storie preferite.
Ecco alcuni dei loro commenti:
«La mia storia preferita è stata “Pete the cat – Pete’s big lunch” perché fa un enorme hamburger con cose che non stanno per niente bene insieme»
«A me piace “Pete the cat – Too cool for school” perché si veste male e non può andare in giro così, ma poi quando sceglie i suoi vestiti preferiti è proprio figo!»
«La mia storia preferita è “Pete the cat – Too cool for school” perché è molto divertente e alla fine dice che se vuoi essere cool devi essere te stesso»
«A me è piaciuta “The colour monster” perché il mostro cambia colore in base alle emozioni e alla fine si innamora!»
«La mia storia preferita è quella dei bottoni (Pete the cat – Four groovy buttons) perché mi fa ridere quando c’erano zero bottoni ma aveva l’ombelico»
«Mi è piaciuta la storia dell’orso (Brown bear) perché incontra gli animali colorati»
«Mi piacciono tutte le storie di Pete the cat perché è un cool cat»
«Mi piace tantissimo la storia dello skateboard (Pete the cat and the new guy) perché è molto divertente»
Sentire i bambini così entusiasti e leggere nei loro occhi la voglia di ascoltare nuove storie ci convince che questa metodologia è davvero utile per fare amare la disciplina.
Volete raccontarci come è nata l’idea di creare un gruppo dedicato allo storytelling come strumento didattico?
Noi ci siamo conosciute qualche anno fa attraverso i social.
Abbiamo immediatamente capito che c’era una grande affinità nel metodo
utilizzato e nelle scelte didattiche.
Più volte, nel corso del tempo, abbiamo ipotizzato di creare un gruppo per
diffondere questa metodologia che utilizziamo con successo da anni.
Lo scopo è quello di proporre ai docenti una modalità di lezione che si discosti da quella frontale.
Siamo rimaste piacevolmente sorprese nel constatare il grande interesse dei docenti nei confronti dello storytelling, e non ci saremmo aspettate un simile boom di iscrizioni.
Per il futuro ci auguriamo questo progetto di condivisione possa crescere e
diffondersi in misura sempre maggiore.
Raccontateci di voi.
Michela Bozza: insegno alla scuola primaria da 14 anni, di cui 9 come specialista di inglese. Ho utilizzato lo storytelling fin dai tempi del tirocinio all’università; infatti il tema della tesi di laurea è stato “Lo storytelling nell’insegnamento della lingua inglese”.
Amo tantissimo il mio lavoro e cerco costantemente nuovi modi per
renderlo più divertente e motivante per i bambini.
Sara Colombo: insegno da 14 anni alla scuola primaria come specialista. Da
qualche anno mi sono appassionata a questa nuova metodologia, riscontrandone il grande successo e il notevole impatto formativo.
Sono innamorata della lingua inglese e cerco di tramettere questa passione anche ai bambini.
Antonella Piccinin says
Grazie per i vostri preziosi contributi che sono indice di generosità, oltre che di competenza e passione per il lavoro di insegnante. Anch’io utilizzo molto le storie nelle mie lezioni di inglese. Da “Spot” (by Eric Hill) ai libri di Eric Carle, da “Winnie the witch” a “Meg and Mog”, da “The gruffalo” alle favole , credo che le possibilità per coinvolgere e appassionare i bambini alla lingua inglese siano davvero infinite.
Buon lavoro.
Antonella
Claudia Adamo says
Grazie per questo feedback!!
Paola Francesca says
Che bel sito! Idee stimolanti per rinnovare l’insegnamento della lingua e renderlo accattivante sia per chi insegna che per chi ascolta!
Grazie!!
Claudia Adamo says
Grazie per il commento gentile! Si iscriva alla ns newsletter per ricevere aggiornamenti!