Dopo l’articolo di alcuni sulla differenza tra inglese britannico e inglese americano ho pensato di approfondire il tema dell’accento, o per meglio dire, degli accenti britannici – inglesi. Avete mai parlato di questo nei vostri corsi di inglese?
In Gran Bretagna ci sono molti e diversi accenti, dialetti, varietà regionali e …sociali! Infatti, oltre a considerare il fattore geografico si deve considerare anche il fattore “di classe”, perché all’interno della medesima area le parlate del popolo e dell’elite possono essere talmente diverse foneticamente, oltre che nella scelta dei vocaboli, da essere considerati quasi due “lingue” diverse.
Qui non punteremo l’attenzione sul gallese o lo scozzese, che ci terremo per altri articoli, ma ci concentreremo su 5 accenti urbani molto caratteristici: due di Londra (RP e cockney), poi l’accento di Manchester (Mancunian), l’accento di Liverpool (Scouse) e l’accento di Birmingham (Brummie).
Vediamo quindi qui una breve, ma spero esaustiva rassegna degli accenti inglesi piu’ famosi e importanti dal punto di vista culturale e mediatico, visto che potremo identificare per ognuno almeno un personaggio noto.
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Received Pronunciation – Londra e Oxford
La “received pronunciation” , che può essere abbreviata come RP, è per definizione l’Inglese perfetto, ma che come tutte le “lingue perfette” è largamente artificiale.
Si tratterebbe della lingua di Londra, ma a Londra oggigiorno è difficile trovare inglesi (battuta di un caro amico londinese), figurarsi inglesi che parlano con la “received pronunciation”. In effetti, del resto, non si tratta di una parlata tradizionale, di un vero e proprio dialetto geografico, ma di una serie di caratteristiche fonetiche che vanno a contraddistinguere soprattutto una classe sociale elevata, buoni studi nelle scuole private, appartenenza a circoli esclusivi.
Non a caso, l’altro nome della received pronunciation è “The Queen’s English” o “Oxford English” per fare riferimento esplicito al fatto che è la lingua dell’ambiente nobiliare o altolocato, nonché colto. Per esempio, se ascoltiamo Downton Abbey, nonostante la famiglia non abiti a Londra i suoi membri parlano un elegante RP.
Un altro nome che viene dato alla received pronunciation è “BBC English“, ovvero la pronuncia raccomandata agli anchormen (quando ancora la BBC aveva gli uffici e gli studi a Londra, e come televisione pubblica rifletteva la visione della classe dominante o comunque intellettuale – un po’ come faceva da noi “mamma Rai” negli anni 60 e 70). Ciò che voglio dire è che la “Received Pronunciation” non è precisamente il tipo di accento tipico di Londra o della zona sud-est dell’Inghilterra, ma è una vera e propria costruzione di tipo culturale. Oggi, la ascoltiamo nei discorsi della regina o di Boris Johnson, come una volta era tipico delle trasmissioni televisive di David Attenborough.
Ecco alcune caratteristiche fonetiche della Received Pronunciation (vi raccomando anche di leggere il nostro articolo sull‘alfabeto fonetico e inglese per cogliere bene tutti i punti importanti):
- Tipica della parlata “posh” è il suono a lungo [ɑː] in parole come s bath o start.
- Parole come news, due, Tuesday si pronunciano come un “dittongo”, inserendo il suono /j/ .
- Le occlusive sorde (p, t, k…) sono molto marcate, con una sorta di aspirazione se posizionate a inizio di sillaba.
Proviamo ad ascoltare la Regina Elisabetta, che è ovviamente il primo personaggio che identifichiamo con questa specifica parlata. Qui duetta con uno speaker BBC.
Vi raccomandiamo questo video per capire bene la RP (lui è bravissimo)
Mia figlia, che ha appena terminato la quarta elementare, ha preso, per qualche mese e con un’amica, lezioni settimanali d’inglese da una giovane insegnante di questa scuola. Abbiamo potuto apprezzare notevoli miglioramenti nelle capacità di comprensione e di espressione della bambina, anche testimoniati da un significativo incremento dei voti scolastici. Ripeteremo sicuramente l’esperienza il prossimo anno.
Silvia Necchi
Cockney – accento di Londra
Al contrario della RP, il cockney è per antonomasia il dialetto popolare di Londra. Anche qui c’è la verità e c’è il mito: il cockney era parlato dai proletari di Londra … che abitavano nella city (teoricamente, tutti coloro che abitavano vicini abbastanza alla chiesa di St Mary-le-Bow da poterne sentire le campane da casa).
Oggi, come è ovvio, di proletari che abitano nella zona della City non ce ne e’, ed il cockney è noto ai più per i personaggi che lo hanno portato sul grande schermo (a cominciare da Dick Van Dyke, che in Mary Poppins cerca di imitare l’accento Cockney in quanto impersonifica lo spazzacamino-vagabondo-sui-tetti-di-Londra … ma Dick Van Dyke è americano e il suo cockney è considerato piuttosto scadente) che effettivamente vissuto.
In realtà, il termine cockney ha nobili natali, lo si trova persino nei racconti di Chauser, e nel medioevo inglese era attivamente usato dagli abitanti delle campagne per descrivere (spregiativamente) i londinesi.
I parlanti cockney hanno un accento e un dialetto distintivo, e utilizzano, occasionalmente, lo “rhyming slang“, ovvero il fenomeno per cui alcune parole vengono sostituite da altre parole rimanti.
Dal punto di vista fonetico, è una parlata non-rotica (come il General English, ovvero la /r/ non vibra). Alcune caratteristiche fonetiche sono in comune con la RP, ovvero le consonante occlusive sono quasi aspirate e le vocali in bath o path (a lunga) sono molto simili al posh English.
Per altre caratteristiche fonetiche invece si distingue: ad esempio la “th” assomiglia alla f o alla v (a seconda che sia una th sorda o sonora).
Dal punto di vista lessicale, presenta caratteristiche “sgrammaticature” che troviamo in tanti film : me al posto di my, uso della doppia negazione (I don’t see nothing), ain’t al posto di is not.
Sentiamo qui l’attore Michael Caine che parla cockney e del cockney
Mancunian – accento di Manchester
Il “Mancunian” è l’accento di Manchester, che è una città con una grande storia ed una vibrante vita culturale, specie nel campo universitario e musicale. Oggi, proprio da Manchester trasmette la BBC. Se pensiamo al Mancunian, il personaggio che scegliamo per rappresentare il “Mancunian” è Liam Gallagher degli Oasis.
Dal punto di vista fonetico, la caratteristica distintiva del Mancunian è la pronuncia marcata delle vocali, forse frutto dell’esposizione alle varianti irlandesi(durante la rivoluzione industriali molti irlandesi emigrarono a Manchester per lavorare nelle fabbriche). Molto marcate sono inoltre le consonanti occlusive, ma senza l’aspirazione che è tipica del londinese. Al contrario, qui si vede una sorta di arretramento verso la glottide (“velarizzazione”)
Una altra caratteristica è invece il fatto che si perde molta dell’aspirazione della h che invece è tipica del General English (per esempio head si legge quasi “ead”). Nella variante popolare, la th tende ad assomigliare molto alla f, v (come nel cockney).
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Scouse – accento di Liverpool
L’accento Scouse è quello di Liverpool e delle aree limitrofe (le persone della zona vengono chiamati ‘Scouser‘). Nonostante Liverpool e Manchester siano molto vicine, le loro parlate non sono uguali.
“Scouse” è per definizione la parlata dei Beatles, i fantastici 4 originari di Liverpool.
Provate a vedere come ve la cavate con il loro inglese
Dal punto di vista fonetico, sono molto tre distintive consonanti: t, k, r.
La /t/ diventa un’affricata, con un suono simile alla nostra c molle, a inizio di parola, e può invece sfumare in una aspirazione a fine parola!
La k viene aspirata come una fricativa velare, simile alla h tedesca.
La /r/ a differenza del General English si sente vibrare, eccome!
La th diventa una dentale o alveare occlusiva (t o d) in scouse, perdendo l’aspirazione.
Queste sono le caratteristiche più marcate.
Facciamo un rapido corso di Scouse
Brummie – accento di Birmigham
Brummie è il nome che diamo all’accento parlato a Birmingham e ad alcune are circostanti -non tutte! Nella stessa città di Birmingham, che è grande, si trovano accenti diversi, e cosi nelle aree fuori.
L’accento Brummie potrebbe essere considerato il discendente della lingua natale di Shakespeare, visto che è rappresentato nella zona delle Cotswold e ovviamente Stradford Upon Avon. Ovviamente, sappiamo che foneticamente la lingua inglese è cambiata moltissimo da allora, ma è suggestivo pensare che, quando ascoltiamo Tommy dei Peaky Blinders stiamo porgendo l’orecchio ad un epigono linguistico del Bardo.
Chi lo avrebbe mai detto, eh?
Ovviamente, Birmingham come Manchester è stata una città industriale importante e lo snodo di trasporti diretti in tutta Inghilterra, per cui la lingua è entrata in contatto con quella di altre comunità, e questo ha influito chiaramente su fonetica e lessico.
Rispetto al General English, le vocali sono piuttosto diverse (la a, la u sono “nordiche” e non dittongate, la -y di happy può suonare simile a “ei”, la parola goat potrebbe suonare “gout”), inoltre il lessico ha molte particolarità interessanti.
Proviamo a fare un corso di Accento Brummie con i Peaky Blinders
E anche Ozzy Osbourne è cresciuto a Birmingham, e qui parla brevemente del suo accento!
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Metodo globale e fonetico a confronto
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Se ti vuoi esercitare nell’ascolto, prova questi listening:
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