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Come ricordare le parole in inglese
Come aiutare i bambini a ricordare le parole nuove in inglese?
Più i bambini sono piccoli, meno hanno strategie coscienti ed efficaci di memorizzazione.
Per questo, è importante inserire nelle lezioni routines che aiutino i piccoli ad avere un approccio consapevole quando cercano di memorizzare le parole in inglese.
Introdurre nella classe gesti routinari nel momento in cui chiediamo di ricordare, li aiuta a modellare delle strategie per ricordare le parole in inglese.
Scriviamo questo articolo per i genitori e i docenti di inglese che vogliono imparare strategie per insegnare inglese
Ritmo e gesto per ricordare le parole in inglese
In questo semplice video, Morgan e Chiara mostrano alcune strategie per fissare nella memoria le parole inglesi:
Diamo una occhiata:
- ritmo: enfatizzare il ritmo aiuta i bambini a scandire e quindi percepire meglio le parole. Uno dei problemi nel ricordare le nuove parole in una lingua straniera è la difficoltà di distinguerle dal flusso di suoni indistinto. Solo una cosa ben focalizzata può essere ben ricordata. Grazie al ritmo, Morgan fa risaltare ogni parola e quindi il bambino la percepisce come unità a se stante…cosi la può distinguere e imparare!
- rima: la rima (tall-ball, harry-fairy-nice-rice) è un grande aiuto per ricordare, perché se sappiamo che una parola rima con quella che abbiamo appena sentito abbiamo un indizio su come questa parola deve finire. E questo “illumina” una zona della nostra memoria. La memoria è fatta di collegamenti: dare un indizio è come accendere un interruttore che può attivare altri interruttori. La rima è una maniera costruttiva di dare un suggerimento, attivare la connessione.
- il gesto: il gesto aiuta a collocare la parola nella frase. Questo è molto utile per focalizzare la costruzione grammaticale. per esempio, nella frase My mum is nice and she has got some rice, il bambino sa grazie al movimento quanti gesti deve fare. ogni gesto è una parola. Questo aiuta a ricostruire la frase e quindi a ricordare sia l’ordine che la quantità di parole necessarie. E’ un po’ come ricordare la pagina che stavamo leggendo in un libro…magari abbiamo scordato il numero ma il nostro tatto si ricordava se stavamo tenendo il libro “all’inizio” , a metà o alla fine. Il corpo d i suoi movimenti offrono un altro aiuto indiretto alla memoria, un aiuto molto importante anche se spesso sottovalutato.
Memorizzare significa elaborare
Noi abbiamo due serbatoi di memoria:
- La memoria di lavoro (o di breve termine)
- La memoria a lungo termine
La memoria di lavoro, o a breve termine, è una specie di “schermo” temporaneo, che può proiettare un numero di oggetti, provenienti dai nostri sensi, compreso tra i 5 e i 12.
Cosa sta nella memoria temporanea o memoria temporanea (breve termine)?
Nella memoria a breve termine si trovano informazioni provenienti dal mondo esterno, che colpiscono i nostri sensi e che ci possono servire per interagire con il mondo.
Ad esempio, quando sentiamo parlare una persona, nella memoria di lavoro teniamo le parole che ci sono necessarie per comprendere la frase, ma anche degli elementi del contesto che ci permettono di capirla e contestualizzarla.
La memoria a lungo termine
Nella memoria a lungo termine, entrano parole, informazioni etc che effettivamente vengono ricordati.
Cosa determina il fatto che alcune informaizoni vengono ricordate a lungo termine, mentre altre vanno perdute?
La risposta è la elaborazione: consapevolmente o meno (spesso inconsciamente o involontariamente), l’informazione che permane nella nostra memoria è una informazione che noi abbiamo legato ad una informazione già presente, o modificato/manipolato con una intenzione, oppure legato ad un sentimento, ricordo, emozione.
Quindi ricordiamo una parola in inglese
- quando è legata ad una emozione (chi non si ricorda la parola che avrebbe dovuto dire in un momento importante, ma non è venuta? oppure un complimento bello che ci ha fatto arrossire? o il momento divertente di un gioco?)
- quando il cervello riceve frequenti feedback positivi per quella parola
8 strategie per aiutare la memorizzazione delle parole e frasi inglesi
Di seguito vogliamo suggerire 8 idee che si possono indicare ai bambini per aiutarli a ricordare le parole in inglese
Tenete conto che queste mnemotecniche sono valide per saperi di vario tipo, e non solo linguistico: quindi, insegnando queste strategie state comunicando utili trucchetti che li aiuteranno a imparare e studiare per tutta la vita!
- Associazioni immagine-parola: spiegate ai bambini che uno dei meccanismo piuì comuni per ricordare è l’associazione. Può darsi che una data lettera dell’alfabeto vi ricordi una cosa, per esempio si può disegnare la parola SNAKE con la S a forma del serpente, per ricordarselo. Oppure, si può scrivere la parola KNEE con le lettere K e N a forma di gambe, evidenziando il punto del ginocchio. Oppure si può scrivere la parola LOOK con due occhi al posto delle O. Non ci sono regole, le associazioni possono riguardare la forma grafica delle parole, il significato o persono cose che ci ricordino indirettamente la parola. Proviamo a pensare a parole e associazioni di immagini particolari, capaci di restare impresse nella nostra memoria. per esempio, cosi funzionano anche i cartelli stradali. Creiamo delle flashcards illustrate o dei cartelli di istruzioni per la scuola , lo sport e altri concetti (l’amicizia, le regole scolastiche…)e commentiamole insieme. Quali associazioni funziona meglio, non evocando la traduzione, ma la forma linguisica della parola?
- Associazione suono-parola. Non solo l’immagine ma anche il suono si può associare. Per esempio, quando studiavo russo , io riuscii a ricordarmi la parola RUBASHKA (camicia) con la frase: chi ha rubato la camicia? la parola RUBato, mi suggeriva l’iniziale di RUBashka, anche se non c’era alcuna attinenza tra le due parole. pensate a suoni che possano essere “illustrati”, ricordati, associati (tramite frasi, rime etc). Parlatene e confrontatevi.
- Associazione gesto-parola. Questa è una delle tecniche piu classiche, chi non ricorda “i due coccodrilli”? Tutte le action songs sono costruite proprio sull’associazione tra la parola e il suo mimo o un gesto che la ricorda. Pensate a quanti gesti evocano parole e le frasi? Anche qui, la sfida è creare gesti che non evochino la traduzione del concetto, ma il suono della parola inglese (o eventualmente la sua forma scritta)
- Memoria visiva: il percorso e la tecnica dei loci. Questa tecnica viene usata per ricordare di solito liste di oggetti. Può essere utile per ricordare i nomi dei 12 mesi, o dei 7 giorni della settimana, o le parti del viso e del corpo….pensa ad un percorso che conosci benee che fai sempre nella stessa maniera. potrebbe essere scuola-casa, oppure potrebbe essere una procedura che fai sempre alla stessa maniera, come la routine del mattino. Focalizza dei momenti che hai sempre in sequenza, ad esempio se al mattino tu sempre ti svegli (1), ti alzi (2), bevi il latte (3), ti lavi i denti (4), puoi provare ad associare 4 parole a queste 4 azioni, in modo che una ti ricordi l’altra. per esempio, ti puoi figuare tu che ti svegli, aprendo gli occhi a forma di luna (ti ricorderà MOON, ovvero Monday), poi tu che ti alzi dal letto con una camicia da notte di tutte (il suono Tu di tulle ti ricorderà Tuesday), quindi il bere il latte potresti associarlo con verso “ue” del lattante (che ti ricorderà wednesday)…e cosi via. Sono solo idee, ognuno deve trovare le proprie. Eì un esercizio divertente, oltre che utile.
- Memoria uditiva: “filastroccala”, cerca un ritmo. Uno dei modi con cui abbiamo imparato numeri, date, nomi è cercare un ritmo interno e ripetere. Provateci anche con le parole, rafforzando con battito di mani, schiocchio di dita, rime….
- Memoria cinestesica: immaginati mentre fai l’azione ed interagisci con l’ambiente. I neuroni a specchio sono in azione quando vediamo le persone agire e siamo portati a ripetere ed imitare. Una forma di memorizzazione che coinvolge quindi sia la memoria visiva che cinestesica è immaginarsi mentre si fanno delle azioni. Ovviamente bisogna sempre concepire l’associazione: ad esempio se voglio memorizzare la parola Stir (girare), posso prima collegarla con la parola italiana STIRO (che non è la sua traduzione, ma è associata solo come suono) e poi fare il gesto di stirare. La qualità della immagine è fondamentale: non dovremo visualizzare un ferro, ma un mestolo da cucina! L’associaziione si crea visualizzando se stessi che stiriamo una maglia con il cucchiaio di legno della cucine, e facendo il gesto di stirare. Cosi dovrebbe crearsi l’associazione stir = mescolare, veicolata dal gesto di stirare.
- Memoria cinestesica: scrivi, disegna, sposta. Tutti noi abbiamo ricordato disegnando schemini, scrivendo riassunti, incollando post it. Questo è gesto: il gesto di scrivere aiuta la memoria (cinestesica).
- Elaborazione di una storia . E lo stesso concetto della tecnica del percorso, ma è piu libera. Non c’è un percorso obbligato, ma una storia che si può sviluppare liberamente (dovrete ricordarne i passaggi) ed ad ogni passo corrisponde una informazione da associare e ricordare. Può essere un bellissimo lavoro di classe, per ricordare per esempio le routines della giornata, i colori primari e secondari, o altre liste di parole (anche non ordinate). Perchè non scrivere e illustrare la vostra “memory story”?
Difficoltà dei dislessici nel ricordare le parole in inglese
I bambini, ragazzi ed adulti con dislessia e DSA potrebbero dimostrare di avere piuì problemi di altri nel memorizzare le parole in inglese.
Ciò è dovuto a problemi nell’accesso sensoriale, oppure nell’elaborazione , oppure talvolta proprio nella capacità della memoria.
Ecco i problemi che potrebbero provocare difficoltà a memorizzare le parole inglesi
- deficit fonologico: i ragazzi con dislessia spesso hanno una problematica di tipo fonologico, che magari in italiano si compensa facilmente e non si nota. Ma in inglese, lingua che sentono POCO FREQUENTEMENTE e che ha una fonetica difficile, è possibile che un deficit fonologico faccia sentire il proprio peso. Se non riescono a distinguere bene i fonemi tra di loro, non avranno chiara la parola. Non riusciranno a sentirla nel contesto, identificando i suoni iniziali e finali, e non riusciranno a distinguere bene i fonemi centrali. Ciò che non è bene distinto fonologicamente, è impossibile da ricordare. Inoltre, in inglese non vi è una corrispondenza univoca tra parola scritta e parola pronunciata, quindi anche le parole imparate da lista possono non essere riconosciute se ascoltate. Ciò porta ad un vocabolario estremamente scarno (praticamente, i ragazzi hanno bene chiaro solo ciò che hanno davvero assimilato, e si rischia che siano pochissime parole)
- deficit attentivo: svariati ragazzi con DSA fanno davvero fatica a mantenere una attenzione prolungata ed efficace, anche quando parliamo di attività orali. Ma se non c’è una buona attenzione, è impossibile ricordare nuove nozioni. Pertanto, è possibile che gli studenti accumulino nel tempo significative lacune da questo punto di vista rispetto al resto della classe, perchè nonostante la presenza in classe imparano meno degli altri e piano piano questo va ad impattare sull’abilità di comprensione del testo e produzione.
- deficit motorio: è una cosa a cui si pensa raramente, ma molte persone con DSA hanno un deficit nella programmazione motoria, e articolare una parola è un atto motorio molto fine. In realtà, ciò non è connesso solo con la produzione della parola, ma anche con la sua comprensione. Quando ascoltiamo una parola, mentalmente il cervello “vede” il movimento che la produce. Questo fa parte dell’esperienza della comprensione. Ove ci sia un deficit della programmazione motoria (ovvero il cervello fa fatica a rappresentare strategie e movimenti in sequenza, come accade per la disprassia), ci sono delle ricadute anche sulla comprensione e memorizzazione del lessico.
Strategie per aiutare i dislessici a ricordare le parole in inglese
Quali sono quindi le strategie che possono essere implementate per insegnare piu’ lessico ai ragazzi e bambini con disprassia, dislessia o altri deficit nella processazione degli stimoli sensoriali, nella automatizzazione delle funzioni o nella programmazione motoria?
- multisensorialità: è la prima chiave, perché ovunque ci sia un deficit, la compensazione necessariamente passa per gli altri sensi ed organi. Ad esempio, se il ragazzo o bambino ha un sistema uditivo poco efficace, e’ giusto utilizzare molto anche le immagini, in modo che possano andare a compensare gli elementi deboli.
- coinvolgimento fisico: “imparare facendo” significa includere anche il canale cinestesico, quindi portare gli alunni a fare delle cose che possano aiutarli a ricordare le nuove parole. A seconda dell’età, il coinvolgimento cinestesico può pasare dai gesti fisici allo scrivere le parole alla lavagna, dal mettere insieme dei cartoncini per formare un puzzle all’imitare la forma della lettera con il corpo, dal modellare le lettere con la plastilina al trascriverle su bigliettini da attaccare al quaderno. Dipende anche dalla severità del disturbo.
- musica e ritmo: la musica in inglese aiuta tantissimo, perchè dà una serie di ulteriori segnali, che aiutano a memorizzare, come le rime, il ritmo. Nel caso di video musicali, si vede anche il labiale, che rappresenta un grandissimo aiuto.
- coinvolgimento personale: se una cosa viene provata in prima persona, è molto più’ efficace la memorizzazione. Per questo, è consigliabile fare partecipare molto in classe i ragazzi in difficoltà. Questo non e’ facile perchè spesso sono evitanti oppure sviluppano atteggiamenti difficili da gestire, ma e’ necessario coinvolgerli perché provino, parlino, ripetano, scrivano.
- dare riscontri positivi: molto spesso questi ragazzi sono demotivati e non provano neppure a imparare perché hanno accumulato frustrazioni. E’ molto importante parlare con loro per spiegare che si è consapevoli della loro fatica e riconoscere i loro sforzi e le loro vittorie.
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Maria Grazia Frati says
Sono interessata all’ invio di materiale gratuito x bambini e dsa in inglese. Insegno in due classi prime della primaria.
Claudia Adamo says
Il materiale gratuito è sul blog. Potete scaricare da li.Non inviamo ulteriori materiali gratuiti.