Sono anni che penso a questo fenomeno: quando si fa una lezione in inglese, ovviamente senza tradurre, quanto e soprattutto quando capiscono gli allievi?
E’ una risposta assai difficile da dare, anche perché , come si dice spesso, “ognuno ha i suoi tempi”. E non sempre il tempo in cui uno studente inizia a comprendere il testo orale è interamente e coerentemente dipendente dal suo livello di inglese (o in generale, qualsiasi lingua straniera).
Questo lo so bene perché io sono una di quelle persone che può iniziare a parlare prima di avere una ottimo livello di comprensione del testo (mi ricordo facilmente le parole, costruisco le frasi abbastanza naturalmente tendo a “buttarmi”, quindi parlo, ma sono lenta e difficoltosa nel capire, ad abituarmi ad accenti che mi vengono nuovi, finanche a riconoscere parole singole talvolta).
Mi è capitato abbastanza spesso (e sono certa di non essere la sola) di vedere dei bambini che sanno tante parole in inglese e riescono anche ad esprimersi…ma non riescono a cogliere il significato di un testo orale allo stesso livello di finezza e precisione che ci si sarebbe attesi da loro. In realtà, se ci fate caso, accade anche in lingua madre e non è sempre, solo, un problema di attenzione.
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Abilità e Listening Comprehension
Le abilità dell’ascolto sono abilità complesse. Al di là della patologia (il disturbo piu’ grave del linguaggio è quello che inficia proprio la comprensione all’ascolto), è comunque vero che esistono delle gradazioni di comprensione del testo (listening comprehension), non sempre e non completamente dipendenti dal numero di parole che conosciamo, dalla nostra padronanza della grammatica, dalla nostra attenzione in quel momento.
Ci sono “meccanismi” che possono non funzionare perfettamente, o essere più faticosi in alcune persone e non in altre.
Inoltre, la comprensione del testo è un fenomeno dinamico, e comprendere come funziona la sua evoluzione ci può aiutare, come insegnanti, a crearne le condizioni.
Listening Comprehension e Input comprensibile.
Krashen, il grande linguista statunitense, ha teorizzato l‘Input comprensibile come mattone fondamentale dell’apprendimento linguistico.
Per dirlo in due parole, non impariamo ciò che non capiamo.
Se il docente desidera che il discente apprenda, non può “immergerlo” in una vasca di suoni, ma deve strutturare la comunicazione per fare in modo che l’allievo possa fare scattare una associazione di senso con la parola.
Ricorderemo la parola che abbiamo capito (non tradotto: capito), mentre sfuggirà dalla nostra memoria quella che non abbiamo capito.
Questo è molto vero. Alcuni pensano (erroneamente) che se basta esporre un bambino alla lingua perché la impari.
La esperienza ha dimostrato che non è così. Come molti sapranno, gli studi sul CLIL hanno avuto origine dalla osservazione delle classi bilingui in Canada e dalla osservazione che i bambini semplicemente esposti alla lezioni in seconda lingua non imparavano con l’efficienza che ci si sarebbe attesi dalla immersione.
TFR (Total Physical Response) come strategia per veicolare il contenuto in modo comprensibile
Krashen fa un esempio molto chiaro di come si può veicolare il contenuto il modo comprensibile: con il gesto ed il fare.
In una comunicazione data con “ordini” univoci, mostrati anche con il corpo, il contenuto è veicolato e compreso in modo assolutamente autentico e “al 100%” senza bisogno di traduzione.
Questo funziona in modo perfetto nelle classi di inglese per bambini: le action songs usano il mimo, fare i lavoretti in inglese significa mostrare e “dare un nome” alle azioni che i bambini fanno in inglese.
Così i bambini associano ed imparano che la parola “fold” è quell’atto del piegare che stanno compiendo con le mani. Se il docente ripete “fold” tante volte mentre il bambino piega, allora la comprensione del testo sarà perfetta e naturale.
Se io osservo il mio insegnante che dice UP e punta in alto, capirà e ricorderò che UP vuole dire su (o non lo capirò). Ma non posso capirlo “un po’”. la comprensione è o al 100% o allo 0%.
Comprensione all’ascolto nei testi complessi
Lo stimolo autentico è più’ complesso dello “stimolo comprensibile” teorizzato da Krashen
Un approccio più’problematico alla comprensione del testo però è necessario, se parliamo di discenti più adulti e di situazioni più vicine alla realtà.
Nella vita, quando siamo all’estero o dobbiamo compiere un qualsiasi compito in inglese, non avremo facilmente una comprensione di 0% o 100% (tutto o niente), come accade quando ci danno un ordine, perché il messaggio che riceviamo nella vita reale può essere ben più’ complesso di quello della classe di inglese.
In effetti, lo stimolo autentico (non quello “ricreato” nell’artificialità della lezione) è spesso un messaggio troppo ricco per essere sintetizzato da uno o più’ gesti, o parole chiave.
E’ un messaggio composito di suoni – gesti – contesto. La nostra comprensione lavora analizzando tutti gli aspetti:
- i suoni/le parole
- l’intonazione
- la prammatica (gesto, mimica, body panguage)
- il contesto
Cosa sta dietro alla comprensione del testo (listening comprehension)?
Quando ascoltiamo un testo, affinché ci sia possibile comprenderlo, si devono attivare contemporaneamente diverse parti del cervello.
Il suono che percepiamo viene trasmesso ed elaborato per essere riconosciuto.
Una altra parte del cervello assembla i fonemi e riconosce i pattern che costituiscono le parole e le frasi. Una altra parte, confronta ciò che percepisce con le regole morfosintattiche della lingua che abbiamo assimilato, per capire come si relazionano le parole stra di loro e dare un significato alla frase nella sua formulazione. Una altra ancora coglie i riferimenti dal contesto e dalle altre frasi pronunciate, per ricostruire un significato complessivo.
Tutto ciò (anche se è una descrizione molto sommaria) dà la idea di un processo estremamente complesso, che per funzionare ha bisogno che si attivino insieme tanti meccanismi che non hanno solo a che fare con la conoscenza della lingua e che possono mostrare anche una efficienza diversa in diversi momenti e situazioni emotive (cosa che abbiamo tutti sperimentato: capiamo meglio quando siamo tranquilli, e meno quando siamo tesi ed ansiosi)
La comprensione del testo (listening comprehension) è dinamica?
Se ascoltiamo una registrazione (per esempio, una di quelle per gli esami Cambridge) noteremo che la nostra capacità di comprenderlo (listening comprehension) ha mille sfumature ed è soprattutto dinamica. Se ascoltiamo diverse volte un testo, senza che ci sia data alcuna istruzione, povremmo notare che, di volta in volta, capiamo qualche cosa di piu’.
In realtà, potrebbe anche essere una impressione erronea: il nostro cervello fa ipotesi, costruisce ponti tra le parole che conosciamo per supplire alla mancanza di quelle che non conosciamo…questo è il processo che porta alla comprensione del testo.
Se ci vengono forniti degli indizi, per esempio ci fanno leggere un glossario per aiutarci ad identificare (anche senza tradurre) delle parole chiave nel testo…ecco che la seconda volta che lo ascoltiamo avremo capito ancora di più’. Oppure, potrebbero darci ancore di altro tipo, come immagini o un video.
Più’ riusciamo ad agevolare il naturale funzionamento del cervello, che cerca “ancore” di significato per le sue ipotesi, più’ aiutiamo l’abilità della comprensione del testo.
Bisogna essere molto attenti a calibrare la difficoltà del testo, ovviamente, in modo da non mettere lo studente davanti ad un testo incomprensibile (che, come dice giustamente Krashen , non imparerà, perché impariamo solo ciò che capiamo) e dare ancore giuste, per non facilitarlo troppo.
Cinque strategie per costruire e migliorare la abilità di listening comprehension
Ecco alcune strategie che potete implementare, concretamente
- Educare regolarmente all’ascolto tramite esercizi di rilassamento e ascolto attivo anche dei rumori
- Mostrare prima una lista di KEY words che incontreranno nel testo
- Mostrare una immagine della situazione descritta nel testo
- Se devono fare una comprensione del testo, mostrare PRIMA le domande e dare tempo di leggerle prima di ascoltare
- Dare ancore di tipo gestuale/cinestesico
Dai una occhiata alle strategie di Melissa per dare le istruzioni ad un compito di Listening Comprehension
Strategie inclusive: listening comprehesion con gli alunni con DSA
I DSA, che spesso hanno compromesse alcune funzioni legate alla processazione dello stimolo uditivo.
Per questi alunni è necessario NON TRADURRE (che va contro i meccanismi che vogliamo facilitare) , ma STRUTTURARE il testo in tutte le sue parti (strutturare la consegna, dare ancore di comprensioni multi sensoriali, fornire una cornice di comprensibilità come ad esempio uno storytelling), avendo cura di creare un setting adatto all’ascolto e fornire ancore situazionali.
Parleremo di tutte queste cose nella formazione sulla Didattica multisensoriale della Lingua inglese.
Segui il nostro approfondimento video sull’insegnamento Multisensoriale
Insegnare l’inglese parlando ai 5 sensi!
Abbassamento dei filtri affettivi
Creare lezioni multisensoriali permette di coinvolgere la creativitàò del gruppo classe
Idee concrete di insegnamento multisensoriale : suggerimenti da applicare alla classe di inglese
La classe multisensoriale permette di implementare lavori in coppia e piccolo gruppo, nei quali i soggetti con DSA possono trovare un diverso e piu’ attivo ruolo all’interno del gruppo dei pari.
Attivare il canale cinestesico, ovvero permettere di “imparare facendo” , permette di impaarre meglio ai bambini che hanno delle problematiche nella processazione degli stumoli uditivi e visivi (come molti DSA).
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