Questo è il momento dell’anno nel quale i docenti di ogni ordine e grado considerano la scelta dei libri di testo. Il panorama è ricco, quindi la scelta è impegnativa, anche perché ogni anno le edizioni vengono aggiornate proponendo novità, addenda (digitali o meno) e inseriti che rendono l’analisi più laboriosa, in quanto si devono esaminare molti elementi per arrivare ad una valutazione complessiva dello strumento e della sua efficacia.
Questo articolo è finalizzato a dare ai docenti della scuola primaria un orientamento, per poter avere una guida nella considerazione dei vari elementi e anche un ordine di priorità quando si deve giudicare in testo dal punto di vista dell’efficacia nel veicolare i concetti, nella completezza e esaustività nel guidare il docente e i bambini, nell’approccio inclusivo e facilitante e nell’usabilità concreta nel contesto.
Queste sono infatti le cose che io reputo prioritarie:
- e’ efficace? Il libro di testo veicola una visione didattica, ovvero una concezione di come i contenuti siano trasmessi e appresi. Dobbiamo chiederci se dietro a quel testo vi sia una chiara teoria glottodidattica, e se quella teoria glottodidattica è convincente e ben tradotta nei contenuti che ci troveremo a maneggiare.
- è completo? Lo student’s book da solo è ingiudicabile, perchè è soltanto una parte del manuale. Quindi in primo luogo per farci una idea complessiva del manuale, dobbiamo leggere la guida del docente e cercare di immaginarci la lezione che viene proposta con il materiale messo a disposizione. La guida è esaustiva, riesce ad illustrare la visione glottodidattica di riferimento e a indirizzare realmente e concretamente l’insegnante verso atti didattici efficaci? Lo student book in mano agli alunni è soddisfacente e riesce a dare piena rappresentazione degli items in oggetto, o il libro ha una concezione incompleta? Intendo dire “concezione incompleta” quando , al fine di progettare atti didattica efficaci” , il docente deve integrare con molto materiale extra. Per esempio, se troviamo negli audio delle parole che non sono state presentate e non vengono riprese, e nella guida non ci sono indicazioni di come “giustificare” quelle parole ai bambini, siamo di fronte ad una concezione incompleta.
- è inclusivo? L’inclusività non è un optional, è uno dei criteri piu’ importanti per giudicare un libro di testo. Ma dobbiamo capirci sul cosa intendiamo con il termine “inclusività”. Non basta che ci sia una versione digitale per rendere un libro inclusivo, se il testo è concepito in modo tale da non facilitare l’accesso ala lingua. Naturalmente, avere la possibilità di “ascoltare” il testo è ottimo, ma parlando di una lingua straniera non sempre questo criterio è risolutivo. Il testo inglese è stato reso fruibile, con input realmente comprensibile (immagini chiari, scaffolding dei contenuti)? O è stato solo letto da un lettore digitale inespressivo? Come sono strutturate le consegne? Come sono strutturati gli eercizi? la pagina è leggibile e chiara? Queste sono le vere domande che ci fanno decidere se un testo è inclusivo nei fatti, o solo nominalmente.
- è fruibile concretamente? Una delle grandi domande è: quanta parte del libro riuscirò davvero ad usare in classe, e quanta parte del libro dovrò saltare perchè troppo difficile, oppure semplicemente non fruibile o non interessante? I contenuti nei libri di testo non mancano di sicuro, ma quanti di questi contenuti hanno realmente “senso” in classe?
Contenuti di questa pagina
Elementi iniziali per giudicare il manuale di inglese (comuni a tutti i manuali)
Alcune delle considerazioni preliminari che si applicano al libro di inglese sono ovviamente universali (metto gli elementi in ordine sparso, non c’è una reale priorità tra le voci sotto indicate)
- Grafica chiara e curata
- Architettura (o course planning): quali argomenti sono scelti e come sono concatenati tra loro
- Lessico utilizzato
- Qualità delle consegne e degli esercizi
- Dotazione multimediale
Vediamo questi elementi uno per uno, data la grande importanza che rivestono
Open Minds forma docenti di inglese consapevoli
Grafica chiara e curata nei libri di inglese delle primarie
I libri di inglese delle primarie sono oggigiorno tutti accattivanti da vedere, ma quando parliamo di grafica e dobbiamo scegliere il libro di testo, a mio avviso, la nostra priorità non è scegliere il prodotto editoriale più bello, ma quello più chiaro e lineare.
Quindi gli elementi che ci permettono di giudicare questi aspetti sono:
- la qualità della carta: meglio scegliere una carta opaca e antiriflesso
- la leggibilità: meglio scegliere un carattere ad alta leggibilità (ovvero “senza grazie”, con un allineamento a sinistra, non giustificato. I font non devono essere troppi, ma al contrario meglio se c’è un solo font per i testi e un solo font per i titoli. Il corsivo è meno leggibile. L’interlinea deve essere abbastanza ampia. Colori come blu e verde sono associati ad un maggior “riposo” per gli occhi e quindi potrebbero facilitare la leggibilità (non c’è accordo tra gli studiosi su questo). In generale, una pagina pulita e ordinata, con un numero non esagerato di disegni ed elementi, sarà più leggibile e facilitante per chi ha problemi di dislessia.
- Immagini: le immagini non sono decorazioni! Devono essere scelte in modo da rendere maggiormente chiaro il testo, specie se il testo è in lingua straniera l’input dell’immagine deve essere scelto per rendere comprensibile il testo, non per decorarlo.
- schemi e mappe: lo schema e la mappa possono essere un buon modo visivo di presentare la grammatica o il vocabolario (in alcuni casi). A parte la leggibilità della mappa (che deve essere chiara, univoca, non esageratamente colorata per non distogliere l’attenzione, spostandola dal contenuto alla forma), è necessario che abbia un ruolo chiaro nel testo: presentazione o sintesi dei contenuti. Non ha senso che ci siano troppi elementi nel testo, quindi box, tabelle, mappe ad ogni pagina non sono utili. Servono di solito in una specifica posizione, con una specifica funzione e la guida deve spiegare al docente la concezione che c’è dietro a quella mappa.
Architettura dei contenuti nei libri di inglese
I contenuti devono essere concatenati in modo logico e strutturato, partendo da argomenti semplici a argomenti complessi. Nell’ambito del livello A1 per esempio, procederemo dal lessico di base (il più concreto possibile, vicino all’esperienza degli alunni) ad altri elementi.
L’importante è che gli argomenti siano tra loro concatenati per permettere di “riutilizzare” e quindi riprendere le parole presentate in precedenza. Per fare un esempio, l’unità SEASON potrebbe precedere logicamente l’unità CLOTHES perché parlando di clothes posso con facilità riprendere il lessico presentato quando parlavo di tempo atmosferico (hot/cold/rainy/autumn…). Sarebbe più difficile riprendere il vocabolario della unit precedente se legassi, ad esempio, SEASONS e SCHOOL SUBJECTS.
Dal punto di vista della presentazione delle strutture sintattiche e grammaticali, bisogna osservare la medesima gradualità e logica. Ovviamente, ad esempio, si presenteranno prima i verbi alla forma affermativa, seguiti da forme più difficili da usare per noi italiani (interrogative e negative). Ci sono svariate considerazioni da fare al proposito: per esempio, il present continuous dove potrebbe essere posizionato? E’ importante valutare se, dietro ad ogni scelta a livello architettonico, c’è una adeguata riflessione e se vengono dati gli elementi razionali per consentire al bambino di orientarsi nella lingua, trovandovi logica e sistematicità (o se il libro, nel suo caos, mette in testa al bambino che l’inglese è una lingua arbitraria).
Scelta del lessico nei manuali di inglese delle primarie
Il lessico utilizzato deve essere comprensibile, e perchè sia comprensibile a bambini piccoli è necessario che sia vicino alla loro esperienza e il meno arbitrario possibile. Per esempio, in un libro che si riferisce a abmbini di 6 anni, se vengono presentati animali, si dovrebbero scegliere animali che i bambini sappiano rappresentarsi: “cat” “dog” sono meglio e maggiormente utili rispetto ad animali in qualche modo astratti, che forse i bambini non hanno mai visto e i cui nomi non sono necessariamente utilizzabili nella vita di tutti i giorni (“sheep”).
Più il lessico viene mantenuto concreto, più sarà facile per il bambino fare l’associazione tra “cosa” (la concettualizzazione della sua esperienza, il “significato”) e la “parola” (forma fonetica della lingua, associata a quel significato). Se abbiamo presente un gatto, magari abbiamo un gatto in casa, associare la forma fonetica della parola cat a quell’animale che amiamo e che ci fa le fusa al mattino sarà piu’ facile rispetto all’associare la forma fonetica della parola “sheep” ad un animale che non conosciamo davvero e non sappiamo cosa sia. Questo è solo un esempio, ma lo uso per rendere chiaro ciò che intendo. Naturalmente, nei libri si parla spesso di cose che nono conosciamo, e a questo servono i libri, ma trattandosi di un libero in lingua straniera per bambini, è necessario chiedersi quale sia la gradualità piu’ utile per portare i bambini a capire la lingua, ovvero a connettere il “significante” al “significato”. La prima regola è quello di restare il piu’ possibile comprensibili e concreti, ovvero chiedersi a livello medio quale sia l’immaginario e l’esperienza di quei bambini cui sto parlando, e scegliere parole che rispecchino le “cose” che hanno in mente. Tutti ciò che probabilmente è fuori dalla loro esperienza è presentabile naturalmente, purché ci sia un adeguato “scaffolding”. Tutto ciò che non è utilizzabile (come parlare di oggetti completamente fantasiosi), invece, io lo userei solo se non ho alternative o se è realmente un valore aggiunto nella narrativa che stiamo presentando. Non dimentichiamo che spesso le storie che amiamo parlano di cose semplici, alla nostra portata, ed è in generale più facile appassionarci alle avventure di un bambino come me che ad alieni o animali fantastici (che sono appetibili sono se antropomorfizzati). Il nuovo ed il diverso solo per “fare colpo” raramente portano alla reale comprensibilità e utilizzabilità dei contenuti (questa è la mia opinione).
Una menzione a parte per le favole che già conosciamo: diversi libri includono personaggi fantastici che sono già noti ai bambini, come i 3 porcellini o cappuccetto rosso. E’ evidente che nessuno di noi conosce maialini che parlano e costruiscono case e certo magari nessuno ha mai incontrato un lupo nel bosco, ma in questo caso a mio avviso l’operazione è legittima, perchè nella nostra mente noi conosciamo già quel personaggio, ne abbiamo una idea, è già un significato. Possiamo “mettere l’etichetta” WOLF all’immagine del lupo di cappuccetto rosso, senza grandi problemi.
Il punto sarà però rendere plausibile la storia, perchè la plausibilità è uno dei criteri della comprensibilità. Più siamo vicini a meccanismi che i nostri bambini hanno già nella mente (quindi la storia tradizionale); più il cervello dovrà solo “mettere un’etichetta” ad azioni e personaggi che già conosce e che ha già capito. Se vogliamo invece introdurre nuove storie, dovremo renderci comprensibili (senza tradurre!), senza dare niente per scontato.
Ho trovato questo corso di Open Minds (Multisensory English) molto interessante, con lezioni online piacevoli e molto utili. Tutto il materiale asincrono ricco di contenuti nuovi e proposte di lavoro molto stimolanti. Un’esperienza ottima. Grazie.
Marilena Ciapica
Audio e altri materiali multimediali nei libri di inglese della scuola primaria
I libri di oggi sono pieni di materiali audio, e questo è sicuramente un grande vantaggio perché permette ai bambini di essere esposti ai suoni naturali della lingua inglese e alla corretta pronuncia. Tuttavia, come nel caso dei testi, dobbiamo capire quanto questi materiali audio siano fruibili , comprensibili e utili.
Domandiamoci:
- i materiali esposti nell’audio (lessico e funzioni comunicative, strutture sintatiche e grammaticali) sono alla portata dei bambini? Spesso, a fronte du un testo che presenta 4 parole nuove, troviamo audio con oltre 20 parole nuove. Non è un problema in se, è ovvio che una cosa è la lingua target e una cosa la lingua di comunicazione, tuttavia DIVENTA un problema se il testo è troppo difficile per essere compreso, ovvero se le parole sconosciute sono in percentuale tale da non permettere ai bambini di riconoscere le parole target e collocarle, nonchp di arivare al significato globale del testo con ciò che sanno. Se il testo dell’audio è troppo ricco rispetto alla conoscenza dei bambini , e quindi è incomprensibile senza traduzione, vuole dire che è mal concepito. Se i materiali dell’audio non sono introdotti adeguatamente e poi non c’è un follow up che li rende fruibili, l’audio è inutile.
- Le canzoni sono realmente un aiuto per migliorare la pronuncia dei bambini? La risposta è naturalmente SI, se il bambino è in grado di isolare le parole e riprodurle. Se però gli arrangiamenti sono troppo rumorosi perchè si usano basi “super pop” che coprono le parole, se la canzone è talmente veloce che le parole non si colgono…allora è inutile. Le canzoni devono essere un modo multisensoriale di presentare un testo comprensibile, quindi 1) il testo deve essere comprensibile (vedi punti precedente) 2) la sensorialità deve aiutare lo scopo, ovvero il ritmo deve essere un elemento facilitatore e non solo “decorativo” (quindi, per imparare una canzone, lento è meglio che veloce), ed inoltre le parole devono essere facilmente udibili e non soverchiate dalla base.
- E’ vero che una certo tipo di arrangiamento piace, ma se si propongono testi che diventano incomprensibili, diventa inutile. Al limite, una idea può essere dare varie versioni della stessa canzone: una più lenta e ritmata per imparare le parole e strutturare realmente la pronuncia, una più “pop” per ballare e per il piacere di sentire una canzone “da grandi”.
Esercizi e consegne dei libri di inglese per le scuole primarie
La formulazione degli esercizi è un altro elemento fondamentale da tenere in considerazione. Gli esercizi dovrebbero essere distinti dal punto di vista grafico dalle altre parti del testo.
Le consegne dovrebbero essere chiare e sintetiche, possibilmente non espresse a parole se i bambini ancora non sanno leggere (si possono usare icone al posto delle parole).
Potrebbe essere una buona idea avere esercizi graduali in termini di difficoltà, con una icona che ne determini il “punto” (come si fa con le ricette o i sentieri in mentagna)
L’esercizio non è solo una verifica, ma fa parte del progetto di insegnamento. L’errore nell’esercizio deve essere accolto e integrato. Per questo potrebbe essere interessante capire la logica con cui vengono proposti gli esercizi in successione, se esiste una “banca” degli errori frequenti che si possa consultare (magari nella guida del docente) e se nella guida si prevede una formula di correzione e feedback da dare, perché può essere davvero molto utile.
Suggerimenti generali nella considerazione del libro di testo di inglese per la primaria
l principi davvero irrinunciabili per stabilire la qualità del libro di testo sono:
- Scaffolding, ovvero “della comprensibilità”: il testo deve procedere dal facile al difficile, esponendo gradualmente le informazioni che rendono comprensibile il testo presente e successivo. Il lessico e le strutture usate devono essere consistenti, presentate in modo esplicito (ove possibile) o rese comprensibili implicitamente tramite un ricco (ma ragionato e non decorativo) paratesto. Si aggiungono gradualmente nuove strutture sintattiche e grammaticali, come si aggiungono gradualmente nuovi elementi lessicali. Tutto deve essere ripetuto e manipolabile. L’architettura deve essere logica, conseguente, di facile orientamento.
- Attivazione, ovvero “informazioni manipolabili”: il testo non è uno strumento unilaterale, per seguire una conferenza. La lezione di inglese alla scuola primaria non è una conferenza! Al contrario, è tanto piu’ efficace quanto piu’ è attiva. Quindi il materiale non deve essere solo presentato, ma deve essere reso manipolabile. Se i bambini sono troppo piccoli per una comunicazione verbale in lingua, ci deveono essere nella guida docente degli esercizi TPR che rendano possibile la comunicazione tramite la manipolazione del linguaggio presentato.
- Inclusività: dobbiamo pensare non solo per la parte della classe che fa lezioni di inglese private, che legge libri o che ha avuto la fortuna di avere qualcuno che legge da sempre favole e storie e che conosce molti concetti…. ma anche alla parte della classe che ha “meno concetti” perché è stato esposto a meno concetti. La semplicità e la linearità servono anche a questo, perchè è solo impostando un processo in modo lineare che quel processo prenderà davvero piede nella mente. E nessuno di noi ha cominciato il proprio processo con testi ricchissimi e complessi, viceversa i primi messaggi che abbiamo compreso erano semplici, concreti, ripetitivi . Non per questo sono noiosi! Al di là del m ragionamento sulle strategie inclusive per DSA, dovremmo pensare a questo. Non tutti i nostri alunni hanno avuto le stesse possibilità in termine di esposizione ala lingua e alla cultura. Noi abbiamo, con l’inglese, la possibilità di cominciare da zero per tutti, di avere tutti piu’ o meno sullo stesso blocco di partenza…. non posiamo sprecare questa occasione di vera inclusività, usando dei libri che tagliano fuori a priori i soggetti piu’ deboli!
Inglese in prima elementare e la questione della scrittura
Personalmente, ritengo che esporre i bambini alla forma scritta della lingua inglese in modo non mediato, ovvero senza spiegare nulla di come funziona la codifica e la decodifica in quella lingua, sia un grave errore. Sarà fatale che i bambini legano l’inglese con le uniche regole che conoscono , overo quelle dell’italiano.
Per questo , errori “nativi” come FRIENDS (letto con la I) o LISTEN (letto con i due suoni ST) sono cosi diffusi e pervicaci: i bambini li imparano dai libri stessi, o meglio: poiché non diamo loro alcuna direzione su come leggere l’inglese (lingua che non conoscono neppure oralmente), i bambini non possono fare altro che ricavare le informazioni traendole da ciò che conoscono (le lettere, che sono le stesse dell’italiano) e dalle regole che sanno applicare (le regole dell’italiano).
Possiamo sperare che i bambini imparino la pronuncia corretta:
- esponendoli a molto stimolo orale corretto e rinforzando la pronuncia corretta nella comunicazione (come da piccoli abbiamo imparato l’italiano)
- esponendoli gradualmente alla lettoscrittura e insegnando contestualmente le regole che permettono di estrarre il suono corretto dalla combinazione delle lettere! L’inglese, come l’italiano, ha delle regole che ci permettono di leggere con la corretta pronuncia (per esempio, leggere /ki/ vedendo la combinazione <chi>): basterà insegnarle per permette ai bambini di decifrare e pronunciare le parole che non conoscono.
Purtroppo, un reale percorso di consapevolezza fonologica manca completamente dai libri di testo che ho preso in visione (la consapevolezza fonologica è l’abilità di riconoscere e discriminare i fonemi): questo sarebbe davvero un passo fondamentale per lavorare sulla lettoscrittura.
Una volta assodata una certa competenza metafonologica, sarà possibile insegnare in modo strutturato a leggere e scrivere in inglese…in fondo è la stessa cosa che abbiamo fatto in italiano.
Precipitare le tappe, porta solo ad inevitabili errori (molto difficile da correggere) e ad incoraggiare la sensazione – presente nei bambini e talvolta nei docenti- che l’inglese sia una lingua incomprensibile, capricciosa, priva di reali regole!
Formazione a 360 gradi per insegnanti di inglese
Recensioni dei testi di inglese della scuola primaria
Ho deciso di analizzate i testi più comunemente usati nella scuola primaria per insegnare inglese, recensendoli e confrontandoli tra loro. Poiché non sarò molto tenera ( al netto di alcune idee interessanti, non trovo che siano dei buoni strumenti !), preferisco rendere private le mie recensioni dove faccio i nomi dei testi, perchè essendo consapevole che questo è un business importante non voglio avere dei problemi. Rendere le mie recensioni private mi permette di essere molto franca. Non ho rapporti con nessun editore, quindi parlerò solo sulla base di cui che onestamente penso di questi testi.
Pertanto, le recensioni saranno suddivise per anno scolastico e saranno scritte su pagine private, accessibili con password. Quindi sotto troverete i moduli per richiedere la password. Resta inteso che questo materiale protetto da password non deve essere diffuso senza il nostro consenso.
Richiedi l’accesso alle recensioni dei libri di testo
Nota importante sulle recensioni dei libri di testo di inglese alle primarie: il metodo e metro di giudizio
Non essendo io maestra, non ho usato i testi in classe quindi il mio giudizio si basa sulle mie convinzioni in tema di glottodidattica e non su una esperienza di uso diretta.
Per questo, non troverete particolarmente apprezzate categorie come “divertente”, che spesso si sentono associate ai libri di testo di inglese (“i bambini si divertono“): non credo che questa categoria sia realmente utile per giudicare un libro, al di là del fatto che è opinabile ciò che è divertente… mi spiego: l’autore può trovare divertente una certa idea, io posso trovarla meno divertente, ma soprattutto determinerà se è divertente o meno per i bimbi COME io la pongo!
Sappiamo che spesso una cosa molto neutra può essere resa divertente dalle capacità del docente di presentarla, oppure una cosa con potenziale di divertire può essere spenta dalla scarsa interpretazione del docente). Quindi, nei miei criteri non rientrerà questo elemento, che a mio avviso è realmente fuorviante, cioè ci può fare propendere per un libro colorato o pieno di stimoli, a scapito di uno meno colorato e ricco, ma più razionale ed efficace.
Gli elementi che prenderò in considerazione per giudicare saranno categorie legate alla comprensibilità (sia del testo stesso, sia delle strategie suggerite nella guida docente per rendere comprensibile l’input), alla fruibilità concreta degli stimoli e dell’inclusività.
Talina Ferraro says
Vorrei leggere le recensioni dei libri di testo, grazie
Claudia Adamo says
deve compilare il form, lo trova nel riquadro rosa. Verrà avvisata per mail quando le recensioni sono pronte e verrà contestualmente inviata la passrword
Katia Brion says
Buongiorno Claudia, ci sarà modo anche quest’anno di avere, tramite password, le sue recensioni dei libri di testo?
Sarei interessata, grazie mille.
Claudia Adamo says
Grazie Katia, no…quest’anno sono troppo presa con la scrittura del mio manuale. Purtroppo, piu’ conosco i manualei, piu’ consiglierei di lasciarli perdere (questo è quello che davvero penso, so che non è praticabile purtroppo)
Claudia Adamo says
hhhj