Le scienze sono una materia assai popolare per l’approccio CLIL perché permettono di fare esperimenti e laboratori: forse è l’unica materia per cui la lezione frontale è relativamente poco usata, anche in una scuola tradizionale.
Il motivo profondo di questo può risiedere nel fatto che le scienze sono, per loro natura, una disciplina “in progress”: il lavoro per progredire da una teoria di base a teorie sempre più sofisticate è l’essenza stessa della scienza. Imparare mnemonicamente i concetti, al contrario, non rispetta affatto lo spirito della disciplina…il vero fulcro della quale è più “il metodo” che non il “contenuto”.
Da un certo punto di vista si potrebbe descrivere il metodo scientifico come simile all’istintivo processo “per tentativi ed errori” che informa l’apprendimento spontaneo infantile, il gioco e la scoperta: in questo documento dell’Unesco è possibile trovare una interessante rassegna di giochi espressamente creati ed usati per insegnare concetti scientifici ai bambini.
Un altro dei vantaggi di scegliere scienze e laboratorio/gioco per i progetti è il fatto che è possibile descrivere l’esito degli esperimenti usando diagrammi, grafici, mappe e quindi aggirare facilmente le difficoltà linguistiche anche ad un livello basso. Ciò rende perfettamente fattibile applicare il CLIL sin dal primo biennio della scuola primaria.
I vantaggi di fare dei progetti CLIL in Scienze sono cosi sintetizzabili:
- È una materia che può coprire molti diversi ambiti, con una ottica multidisciplinare (particolarmente adatto è lo sviluppo multidisciplinare tra geografia e scienze)
- Si presta facilmente ad attività laboratoriali, anche con uso di strumenti.
- Si presta molto bene a creare attività che sviluppano competenze di pensiero critico (Hots: higher order thinking skills), in particolare deduzione e applicazione
- Si presta all’organizzazione di gruppi di lavoro cooperativo più che non alla lezione frontale
Di seguito indichiamo alcuni moduli CLIL Scienze che abbiamo organizzato in lingua inglese.
Contenuti di questa pagina
IL GIARDINO DEI CRISTALLI (progetto dell’insegnante Marina)
Questo progetto è stato portato avanti in quarta elementare, ed era basato su due finalità:
- spiegare ai bambini come avviene la formazione dei cristalli
- illustrare le forme tridimensionali dei cristalli. La formazione dei cristalli è un processo alquanto lungo, che richiede una attesa di alcune settimana, quindi siamo partiti da lì.
Abbiamo comprato i Sali e abbiamo spiegato il principio della cristallizzazione, che cosa è una soluzione sovra-satura e indagato le variabili che possono influire sulla cristallizzazione. Tutto questo è stato fatto sul campo in moco pratico: ad esempio, i bambini hanno capito il concetto di saturazione facendo prove in prima persona. Abbiamo sperimentato che cambiando la temperatura, è possibile accelerare la formazione dei cristalli e che variando le condizioni iniziali si possono ottenere cristalli diversi. Poiché la formazione dei cristalli ha richiesto alcune settimane, i bambini tenevano il “diario dei cristalli” , osservando e fotografando periodicamente i loro vasetti.
In parallelo, abbiamo organizzato una attività diversa, in compresenza con l’insegnante che insegna matematica e geometria. Abbiamo studiato le forme che i cristalli possono assumere, e abbiamo visto che sono le più disparate: dai cubi ai prismi. Grazie agli origami, abbiamo realizzato le forme più comuni assunte dai cristalli e abbiamo realizzato un “giardino dei cristalli” con origami di vario colore (in attesa che fossero pronti i nostri cristalli nei vasetti).
Infine abbiamo realizzato un cartellone per descrivere e sintetizzare tutte le cose che abbiamo imparato.
IL CICLO DELL’ACQUA (progetto dell’insegnante Cristina)
Durante questo progetto CLIL, realizzato con i bambini di 5 elementare e di prima media, i ragazzi hanno potuto imparare il lessico relativo al ciclo dell’acqua ed le sue varie fasi attraverso canzoni, video e testi adattati. Hanno inoltre avuto la possibilità di allenare le loro capacità di scrittura creativa e di esposizione orale, oltre che le loro abilità di lavoro di gruppo e di collaborazione con i compagni.
Le prime ore del progetto sono state dedicate ad introdurre il lessico necessario per capire il ciclo dell’acqua in inglese attraverso giochi ed attività interattive. Si è passati poi all’esame più teorico e propriamente scientifico dell’argomento, sempre attraverso modalità interattive, multimediali e di ricerca individuale. A casa sono stati assegnati vari esercizi divertenti di rinforzo sia della lingua sia del contenuto.
Si è poi passati ad una fase più creativa attraverso la scrittura da parte dei bambini divisi in piccoli gruppi di una storia con protagonista una gocciolina d’acqua, che ha permesso ai bambini di manipolare, riutilizzare e divertirsi con il lessico e i concetti acquisiti. L’ultima fase è stata quella della presentazione orale delle propria storie davanti alla classe e la realizzazione di un poster con le varie composizioni.
I 5 SENSI (progetto dell’insegnante Cristina)
Questo progetto CLIL è stato svolto nelle classi prime e seconde della scuola primaria e ha permesso ai bambini di imparare i 5 sensi e le loro implicazioni nella vita quotidiana in modo divertente, intuitivo e sperimentando in prima persona.
L’esame di ognuno dei 5 sensi è stato collegato all’apprendimento di un’unità di lessico relativo alla vita quotidiana, spaziando dal cibo, alla scuola, ai verbi di movimento introdotti da una canzone che ha fatto da filo conduttore all’interomodulo CLIL.
Dopo aver imparato il nome dei 5 sensi, i relativi verbi per esprimerli e le parti del corpo relative, i bambini sono stati chiamati a svolgere un task per familiarizzarsi sulle sue implicazioni pratiche. È seguita una fase di sperimentazione a gruppi, in cui attraverso diverse challenges i bambini hanno vissuto in prima persona ciò che succede quando sono chiamati ad usare uno dei 5 sensi. È inoltre stato realizzato un book riassuntivo dei 5 sensi per ripassare, manipolare e riutilizzare il lessico e i concetti appresi.
Nelle classi seconde è anche stato possibile realizzare una piccola attività di drama, in cui bambini hanno dato vita ai 5 sensi in un vero e proprio puppet show comico e eccitante!
LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA (progetto dell’insegnante Karin)
Abbiamo fatto questo progetto per le quinte elementari e le prime medie. Attraverso una serie di esperimenti semplici, pratici ma coinvolgenti i ragazzi scopriranno piano piano il processo della fotosintesi clorofilliana, imparando ad osservarne le conseguenze, le implicazioni e le applicazioni nella loro vita quotidiana.
Il progetto ha avuto una durata di 10 ore, e gli strumenti utilizzati sono stati la LIM (canzoni e video) e il laboratorio di scienze, oltre a libri, worksheets e altri strumenti più tradizionali.
Il progetto CLIL verteva su tre moment di sperimentazione:
- Comprendere che la fotosintesi può avvenire solo in presenza di luce: abbiamo per questo coperto alcune foglie delle pianta e d osservato come le foglie decoloravano dopo una prolungata oscurità;
- Comprendere come la pianta ha necessità di ossigeno per vivere: abbiamo coperto una pianta e abbiamo osservato gli effetti della mancanza di aria;
- Comprendere che la fotosintesi clorofilliana produce cibo per le piante: abbiamo estratto in laboratorio l’amido dalle foglie.
Gli esperimenti sono stati condotti in gruppi di apprendimento cooperativo. Abbiamo lavorato molto sulle ipotesi: cosa succede se? E ogni gruppo ha fatto il proprio cartellone per spiegare cosa sarebbe successo secondo loro. Ciò ovviamente ha anche comportato il lavoro sul lessico perché per descrivere (sia pure con l’aiuto dei disegni) i ragazzi hanno dovuto imparare i nomi delle parti della pianta. Abbiamo quindi fatto, prima di procedere alla redazione dei cartelloni, una lezione dedicata al vocabolario specifico e io ho poi aiutato i bambini s scrivere le frasi in inglese.
Dopo gli esperimenti abbiamo tratto le conclusioni. Molti avevano indovinato che la pianta senza aria sarebbe morta, ma pochi hanno realizzato che, coprendo solo alcune foglie di una pianta, queste sarebbero decolorate a la pianta avrebbe continuato a sintetizzare clorofilla grazie alle altre foglie, restando viva. Abbiamo anche capito che il colore verde delle foglie deriva da una reazione chimica, che è possibile solo in presenza di luce.
Per finire, i bambini erano molto eccitati di fare l’esperimento in laboratorio. Ognuno ha raccolto le sue foglie, che abbiamo bollito (clicca qui per visualizzare il video dell’esperimento) per ricavare lo zucchero, alimento necessario alla pianta e immagazzinato sotto forma di amido nelle foglie. Dopo l’esperimento abbiamo scritto e illustrato i report in inglese.
Lascia un commento