Il CLIL consente di creare “artificialmente” nella classe una immersione nella lingua straniera. Questo è forse uno dei più’ potenti punti a favore del CLIL come metodo di insegnamento linguistico.
Il CLIL si iscrive nella tensione delle nostre società a costruire una realtà “plurilingue” e multiculturale.
La visione “CLIL” vede correttamente la lingua per quello che è: non una “cosa in se'”, bensì lo strumento espressivo di una cultura, un mezzo di comunicazione tra le persone, legato ad una situazione sociale e ad un contenuto più’ che alle regole grammaticali e sintattiche.
Contenuti di questa pagina
Plurilinguismo e AI: serve ancora imparare le lingue?
Master Universitari Online
Vi rimando a questo interessante articolo, che sottolinea (anche grazie al paradosso “Il monolinguismo è l’analfabetismo del XXI secolo”) l’importanza di un approccio plurilingue e pluriculturale.
La tecnologia di traduzione istantanea sta facendo passi da gigante. Sicuramente i devices traduttivi saranno di grande aiuto nella società di oggi e di domani, dove gli scambi tra persone che non parlano la stessa lingua saranno inevitabili e quotidiani.
A chiunque osservi il mondo, non sfugge che i dispositivi in grado di comprendere la lingua parlata (Ok Google, Alexa, Siri etc) sono sempre piu in grado di assisterci in modo preciso ed efficace se dobbiamo fare una domanda specifica. Grazie ad Ai e al Machine learning, il linguaggio naturale presto non avrà segreti per la macchina.
Una volta superata la grande difficoltà per la macchina di capire il linguaggio parlato, la traduzione da una lingua all’altra sarà un passaggio ovvio.
Io sono persuasa che tra pochi anni si potrà viaggiare all’estero e parlare con le persone usando un semplice device traduttivo. E’ un passo inevitabile.
Babele è risolta? Forse si…La varietà delle lingue umane sarà risolta dal cervello artificiale….Ma questo renderà la consapevolezza plurilinguistica degli esseri umani PIU’ IMPORTANTE, non meno importante.
Facciamo un parallelismo con le calcolatrici: e’ un device aiuta oggettivamente tutti noi, tuttavia sappiamo che esiste una differenza marcata tra chi capisce la matematica e chi, appoggiandosi alla calcolatrice, abbandona l’esercizio dei conti a mente e del ragionamento matematico in generale.
Chi abbandona il ragionamento matematico gradualmente perde l’intuizione del numero.
Per le lingue, è la stessa logica.
La macchina traduttrice ci aiuterà per comunicare funzionalmente con persone che non parlano la nostra lingua, ma nelle sfumature, nelle intenzioni, nella efficacia…la differenza tra chi capisce veramente le altre lingue/culture e chi non le capisce, conosce e pratica… sarà ancora più’ drammatica.
In questo senso, non sapere le lingue in un mondo che non conosce più’ la barriera linguistica sarà ancora più’ grave.
Il CLIL in questo senso è un grande aiuto per la scuola ed il mondo del futuro, perchè imposta una concezione pluriculturale e plurilinguistica che garantirà a tutti il pieno accesso in un mondo in cui sarà necessario in ogni contesto comunicare con persone la cui lingua madre è diversa dalla nostra.
Efficacia didattica della Immersione Linguistica CLIL
Ci sono metodi e approcci glottodidattici che hanno, scientificamente, una maggiore efficacia didattica rispetto ad altri, tuttavia ciò che davvero fa la differenza è la quantità di esposizione. Il nostro cervello necessita di sentire la lingua tante ore: tante ore ogni giorno, tanti giorni alla settimana, tanti mesi e anni con costanza: è l’esposizione continuata a costante che costruisce l’acquisizione linguistica.
Una lingua sarà tanto più’ efficacemente imparata quante più’ occasioni daremo ai discenti di ascoltarla ed interagire in essa.
Il CLIL è (consapevolmente ed intenzionalmente!!) una strategia vincente per aumentare il numero di ore in cui i ragazzi a scuola possono ascoltare testi in lingua straniera, utilizzando le ore dedicate alle discipline non linguistiche per offrire ulteriori occasioni di ascolto ed interazione in lingua straniera!
Per questo motivo, un approccio traduttivo o meramente lessicale in un progetto CLIL rappresenta un vero e proprio snaturamento delle finalità più’ importanti della metodologia.
Il senso glottodidattico del CLIL sta nell’immersione nella lingua, che costringe lo studente a utilizzare le doti di intuizione linguistica che si attivano quando si impara naturalmente la lingua materna o seconda: non lavora solo la corteccia celebrale (tipicamente coinvolta nello studio), ma tutta la parte automatica e procedurale del cervello, che tanta importanza ha nel capire e parlare la lingua che usiamo tutti i giorni.
In questo senso, sono particolarmente utili alcuni strumenti che sono esplicitamente previsti dalla metodologia CLIL:
- video, audio, e sistemi multimediali in genere: la multisensorialità, tipica della esperienza naturale della lingua, è portata nella classe CLIl tramite le TIC.
- flipped classroom: chiedere ai ragazzi di ascoltare video a casa, che poi saranno elaborati laboratorialmente in classe, contrinuisce alla utilissima abitudine a fruire materiale in lingua straniera anche fuori dal contesto scolastico.
- comunicazione tra pari: la metodologia CLIL incoraggia la interazione in lingua tra pari, almeno in classe: la comunicazione tra i ragazzi mentre lavorano in piccolo gruppo o coppia è tutto esercizio linguistico extra
Enfasi sulla fluency (non sulla accuracy)
Il secondo motivo per cui il CLIL può costituire un importante cambio di prospettiva nell’insegnamento della lingua, è che nelle lezioni di CLIL la lingua straniera si pone come veicolo, e non oggetto della “prestazione” dello studente e della classe.Più’ che sugli eventuali errori di grammatica, l’enfasi è data alla capacità di comprendere un testo in lingua, di ricercare informazioni, di comunicare con i compagni.
Se ci pensiamo bene, l’enfasi sulla fluency rispetto all’accuracy è tipica dell’acquisizione della lingua materna…il caregiver non considera un successo il fatto che il bambino costruisca frasi perfette, ma che provi a comunicare, anche usando mezzi pragmatici o frasi scorrette. L’enfasi sulla comunicazione rispetto alla sanzione dell’errore porta gli alunni a buttarsi, senza la paralizzante paura di sbagliare. Li porta ad un approccio più’ olistico nella esperienza linguistica, ma anche più’ motivante e soddisfacente, perché’ percepisce di essere arrivato all’obiettivo anche se fa ancora errori.
Sarà importante nella valutazione che sia riflessa questa priorità del contenuto sulla forma.
Il CLIL è inclusivo
E’ diffusa l’idea che il CLIL sia “difficile”, ma in effetti applicando i criteri sopra esposti la metodologia CLIL può essere più’ inclusiva e facilitante di una normale lezione di lingua perché prevede:
- approccio multisensoriale usando la tecnologia
- attenzione ai processi di apprendimento, enfasi sullo scaffolding anche promuovendo il passaggio di info aggiuntive e di background con mappe mentali e altri strumenti didattici meno tradizionali e frontali
- grande esposizione al materiale, anche grazie alla flipped classroom
- tolleranza all’errore formale e valorizzazione dei tentativi di comunicazione
- incoraggiamento del lavoro di gruppo e coppia, il che permette di iniziare o consolidare esperienze di tutoring e mentoring
Per tutti questi motivi, il CLIL ha delle probabilità di costruire un ambiente favorevole alla LS nella classe, alzando il livello di competenza generale, incluso dei soggetti che normalmente si percepiscono tagliati fuori o in difficoltà durante le lezioni di inglese.
CLIL e “Scaffolding”
Il linguistia e teorico della Second Language Acquisition Theory Stephen Krashen ci ha spiegato bene il perchè: non apprendiamo ciò che non capiamo. Semplicemente esporre i bambini o ragazzi ad una lingua straniera senza fare in modo che il contenuto sia chiaro, non contribuisce efficientemente al miglioramento delle competenze linguistiche.
Gli studenti imparano e memorizzano ciò che capiscono.
Quindi , tanto più’ l’insegnamento si avvale di strumenti che permettano la comprensione , tanto migliore sarà il progetto ed il risultato finale.
Lo scaffolding in inglese è l’impalcatura, la struttura esterna di una costruzione. Il suo significato metaforico: definiamo “scaffolding” tutto ciò che facilita lo studente nel suo compito di apprendimento e acquisizione.
L’aiuto del docente-mediatore, permette allo studente di migliorare la proprie competenze, non solo in ottica della singola prestazione, ma con una ricaduta positiva a lungo termine. Naturalmente, l’intervento di aiuto deve essere progettato avendo in mente le potenzialità del bambino (zona di sviluppo prossimale).
Nel CLIL lo scaffolding può agire sia a livello linguistico che a livello contenutistico che a livello di strategie: ecco alcuni esempi
- Scaffolding linguistico (verbal scaffolding): se il problema è la mancanza di linguaggio accademico/settoriale di materia in LS, possiamo definire “scaffolding” vari aiuti come glossari, dizionari visuali, realia etc, ma anche i giochi ed esercizi di matching per permettono agli allievi di imparare e consolidare il linguaggio specifico necessario per affrontare una unità CLIL
- Scaffolding contenutistico (content scaffolding): se il problema è una lacuna di tipo contenutistico, possiamo definire scaffolding i riassunti, le mappe mentali, tabelle o altri supporti dove l’allievo può trovare facilmente le informazioni di cui necessita per arrivare alla comprensione del contenuto previsto dalla unità
- Scaffolding nella gestione dell’apprendimento (learning process scaffolding): ogni supporto/strategia o strumento pensato per aiutare il bambino nel “ragionamento” o apprendimento delle nozioni può essere chiamato scaffolding. Per esempio, semplificare le opzioni o guidare i passi logici o suggerire strategie per individuare nel testo le informazioni .importanti, ma anche offrire sostegno emotivo
Qui potete scaricare un modulo per programmare un modulo CLIL
In questo video trovate delle utilissime strategie inclusive che DEVONO essere messe in pratica nella lezione CLIL
Qui parliamo di CLIL e attivazione
CLIL e Warm Cognition
perchè è cosi importante sottolineare la necessità di attuare ed attivare accorgimenti di strutturazione e aiuto? Perché è dimostrato che le emozioni influiscono in modo sostanziale nei processi di apprendimento.
Un bambino che sperimenta un senso di efficacia e soddisfazione durante l’apprendimento, tenderà a volere ripetere questa esperienza. Si sentirà piuì contento, sereno, motivato e meno preoccupato in classe. L’agitazione, la paura di essere giudicati attivano una serie di difese (anche a livello ormonale) che interferiscono con i processi di apprendimento: bisogna assolutamente evitare che si alzino “i filtri affettivi”.
Il CLIL e la sua enfasi sul “learning by doing” permette di creare esperienze laboratoriali, creative e anche ludiche come motorie di un apprendimento inclusivo. Si tratta di una ottima opportunità per instaurare in classe un clima “alternativo” alla solita lezione, nel quale anche gli individui più’ fragili si sentano meno esposti alla possibilità di sbagliare.
Lascia un commento