Questo articolo mi “frullava” nella testa da anni. In parte è provocatorio, ma non di sola provocazione si parla.
Il punto di partenza sono gli studi neuroscientifici che descrivono il funzionamento del cervello quando apprende, e l’occasione è stato un commento sulla nostra pagina FB nella giornata mondiale della Lingua Inglese, a proposito di un articolo che sosteneva che per parlare bene inglese i nostri bimbi dovrebbero studiare meno grammatica.
Chi avrà la pazienza di leggersi tutto (lo so, è lungo) troverà in fondo in fondo la mia opinione sull’insegnamento della grammatica dell’inglese alle primarie.
Gli studi sul funzionamento del cervello sono drammaticamente avanzati a partire dagli anni ’90 con le tecniche moderne di neuroimaging, che hanno mostrato che il linguaggio è una funzione estremamente complessa, che coinvolge contemporaneamente svariate aree del cervello.
Molti di noi sono andati a scuola e hanno compiuto gli studi universitari prima che le conseguenze degli studi neuroscientifici fossero pienamente integrati nella didattica delle lingue. E’ vero che il metodo comunicativo data sin dagli anni ’60, grazie alle geniali intuizioni di linguisti come Asher o Krashen (e molti altri), tuttavia tanti di noi hanno acquisito dall’infanzia una concezione glottodidattica largamente basata sulla formalizzazione grammaticale, la traduzione, la ripetizione mnemonica.
Oggi, grazie alle moderne tecniche e studi, possiamo essere CERTI che questo approccio non è un buon approccio per insegnare e imparare e lingue, quindi ogni insegnante ha il dovere di riesaminare le tecniche che ha interiorizzato dalla propria esperienza alla luce delle conclusioni delle neuroscienze.
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Per parlare inglese serve studiare la grammatica?
La prima cosa da realizzare è che il linguaggio è una funzione estremamente complessa, sì, ma non totalmente frutto della intelligenza.
Per parlare facciamo grandemente uso di strutture cerebrali antiche, che possiamo definire “animali”. In gran parte, i processi (i moltissimi processi che si attivano contemporaneamente e in modo coordinato) che rendono possibile il linguaggio sono automatizzati, ovvero gestiti dal cervello senza una decisione cosciente, con una sorta di “pilota automatico”.
Possiamo quindi dire che il linguaggio (la lingua madre, come ogni altra lingua seconda o straniera che parliamo) è gestito in situazioni normali dal nostro cervello procedurale..per essere chiari, significa che grande parte del nostro parlare le lingue non è gestito in modo intellettuale, ma in modo “animale”.
Parlare una lingua è per tanti versi simile a mangiare, camminare, andare in bicicletta: si tratta di movimenti automatici.
Se il linguaggio fosse invece gestito dalla neocorteccia (la zona del cervello dove, possiamo dire, risiede la nostra intelligenza “evoluta” e che usiamo per studiare le regole di grammatica dai libri), i processi sarebbero troppo lenti per potere gestire la comunicazione, rendendo di fatto impossibile non solo parlare ma anche comprendere cio che ci viene detto.
Le funzioni automatizzate sono infatti assai più veloci di quelle gestite dalla corteccia con controllo cosciente.
La grammatica la impariamo dall’esperienza e non dai libri?
I bambini piccoli imparano a parlare non dai libri di grammatica, ma sulla base dell’urgenza affettiva di comunicare con il mondo. Questa è la più naturale e migliore spinta per imparare una lingua. Cominciano con parole singole, che per loro hanno spesso il significato di un’intera frase (ad esempio “Cocco”, per “Dammi il biscotto!”), e gradualmente passano a frasi di due, tre e più parole, imitando gli adulti che interagiscono con loro.
Anche il più ignorante di noi produce frasi corrette nella lingua madre: parlo di frasi orali inerenti alle comunicazioni elementari, ovviamente. E’ significativo notare che un adulto madrelingua ignorantissimo può parlare inglese meglio di tanti studenti universitari italiani che hanno studiato inglese a scuola per oltre 10 anni, con tanto di libri, dizionari e che magari hanno persino completato un programma di letteratura inglese.
Come mai, questo?
Perchè la costruzione di frasi è imparata implicitamente, ovvero senza nè intenzione consapevole, nè consapevole studio volontaro! Ognuno di noi impara dall’ambiente come costruire frasi che funzionano, consolidando la forma corretta grazie al feed back ambientale. Il bambino prova una frase (sulla base di una ipotesi inconscia elaborata partendo dagli stimoli ambientali) e “monitora” inconsciamente le reazioni: viene capito? La frase viene conservata, è efficace. Non viene capito? la frase non viene conservata. Viene corretto? Se viene corretto abbastanza volte, registra la correzione e fissa la frase giusta.
Per questo, salvo gravi disfunzioni del linguaggio, tutti arrivano a costruire frasi che funzionano senza che gli sia insegnato l’ordine SOGGETTO+VERBO+COMPLEMENTO (anzi, si può ignorare bellamente cosa sia un predicato e cionondimeno costruire una frase corretta).
Al contrario, ci si potebbe chiedere perchè accada che studenti brillanti, in grado di declinare pefettamente le regole grammaticali inglesi e fare anche bene gli esercizi di grammatica( tanto da avere voti buoni in Inglese alla scuola superiore), possano trovarsi a mettere insieme le parole in inglese senza la benchè minima coerenza grammaticale….perchè accade questo?
Studiare la grammatica per parlare l’inglese….non funziona
Alle volte qualcuno pensa che, per arrivare a parlare la lingua, la prima cosa che deve fare è comprare un libro di grammatica e “ripassare dall’inizio”.
Purtroppo, non è cosi.
Siamo fatti per imparare dall’ambiente e poi, a scuola, formalizzare con lo studio e affinare quanto già usiamo!
Il processo inverso, quello per cui “prima imparo una regola e poi la applico quando devo parlare” non funziona affatto, non può funzionare !
In una parola: la grammatica è appresa attraverso la pratica (non viceversa)
Prima si impara implicitamente, la grammatica viene dopo…
Questo in realtà è il succo di tutto. Come in italiano, arriviamo alla scuola dopo 6 anni di pratica quotidiana con la nostra lingua madre, così anche in inglese è necessario PRIMA giungere ad automatizzare la costruzione corretta della frase e avere appreso almeno alcune centinaia di parole, e POI si potrà passare a formalizzare ciò che già i bambini sanno , scoprendo le regole grammaticali , fonetiche e ortografiche.
E’ il funzionamento naturale del nostro cervello: si va dal globale all’analitico, dall’implicito all’esplicito.
Ma l’acquisizione linguistica è lenta!!
Il vero scoglio è proprio questo: perchè il bambino acquisisca la forma naturale e corretta di articolare i suoni dell’inglese, la forma naturale e corretta della frase, e un numero sufficiente di vocaboli per capire e esprimersi….ci vuole tantissimo tempo, e tantissima esposizione.
Si dice sempre che le ore di inglese a scuola sono poche, e forse è vero, tuttavia anche se le raddoppiassero sarebbero sempre troppo poche, perchè per automatizzare l’enorme quantità di informazioni necessarie al cervello per memorizzare e automatizzare i pattern fonetici e articolatori, i pattern sintattici e grammaticali, nonchè quelli prosodici indispensabili per capire e parlare una L2…ci vogliono moltissime ore di esposizione!
Quante ore vs figlio ha sentito parlare italiano prima di iniziare a parlarlo?
Quanti anni ci ha messo, con una esposizione costante, a formulare regolarmente frasi corrette?
Ecco….quello è l’ordine di grandezza!
Come insegnare l’inglese ai bambini?
Questa è l’epoca in cui più facilmente abbiamo accesso a fonti variegate in inglese, che ci permettono di organizzare le condizioni per cui i nostri bambini siano esposti efficacemente all’inglese…del resto ciò è quello che accade nel nord europeo, doe pressochè tutti parlano inglese….poichè pressochè tutti lo ascoltano tutti i giorni in modo naturale.
Alcuni esempi di cose che si possono fare:
- musica in inglese a casa e in macchina
- cartoni e programmi in inglese
- audiobook in inglese
- letture condivise in inglese
- teatro in inglese
- playgroup in inglese
Grazie a Youtube, sky, Amazon svariati di questi stimoli sono accessibili gratis o a basso corso, e letteralmente a portata di click.
Potrebbe essere una buona idea come insegnanti condividere con le famiglie dei vostr studenti un repository (per esempio un cloud oppure drop box) di risorse audio-video. Spiegate ai genitori che senza la loro collaborazione è impossibile che il bambino impari l’inglese, perchè una lingua necessita per forza di molte ore di esposizione per essere acquisita.
Stringete una sorta di patto scuola-famiglia: l’esposizione naturale fa parte dei compiti e degli impegni necessari per l’apprendimento efficace dell’inglese.
Come insegnare la grammatica a scuola (sì, ne vale la pena)
Io non sostengo che la grammatica non vada insegnata, al contrario è molto importante, come è molto importante insegnarla in modo rispettoso del fuzionamento del cervello.
Quindi:
- evitare le regole astratte , perchè anche se le imparassero a memoria non servirebbero a nulla
- cominciare dall’esempio, anzi da moltissimi esempi. Date ai bambini la possibilità di ricavarsi la regola come se fosse un gioco enigmistico! Date loro molti esempi e sfidateli a ipotizzare la regola.
- Non sanzionate l’errore! Tutto si impara per tentativi ed errori! Fateli gicare con le frasi e le parole abbastanza a lungo, fate fare le loro ipotesi e se sbagliano correggeteli sempre e solo dando un esempio giusto (riformulando) esattamente come si fa con i bambini piccoli quando imparno la lingua madre.
- Stimolare l’autocorrezione!! Sia in forma scritta (se già scrivete) che in forma orale, segnalate l’errore ma lasciate che sia il bambino ad autocorreggersi. Date un valore alto nella valutazione all’autocorrezione (per esempio, se il bambino ha fatto 5 errori, ma si è autocorretto 3 volte, togliete 1 punto per l’errore ma datene due per l’autocorrezione)
- Incoraggiate l’uso di frasi, non limitatevi alla singola parola. Fate in modo che i bambini automatizzino frasi fatte, che poi gli possano servire come modello per altre frasi originali da creare.
Giocate con la grammatica inglese
Quand i bambini sono grandicelli, rischiamo che rifiutino la grammatica perchè frustrati, annoiati e stanchi…eppure, la grammatica è necessaria per arrivare a parlare bene la lingua (ve lo avevo detto che l’articolo era in parte provocatorio, se avete avuto la pazienza di leggere fin a qui vedete bene che io non sto dicendo di non fare grammatica) quindi la cosa più intelligente che possiamo fare è non rendere mai la grammatica una cosa asciutta e poco piacevole, ma usare sempre dei giochi per insegnare le regole grammaticali.
Leggere, leggere, leggere
La maniera migliore per automatizzare frasi corrette è leggere. Se anche i vostri bambini sono piccoli si può iniziare con i libri con il KeyWords Reading Scheme.
Cosa ne pensate? Come insegnate la grammatica inglese ai vostri bambini?
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