Nella nostra passione per la didattica dell’inglese, amiamo cercare i siti più interessanti del settore. Molto spesso prendiamo spunti ed idee dai siti inglesi, americani o australiani, però oggi vi volevo segnalare il sito della Maestra Lidia.
Mi viene da dire che nei siti di didattica dell’inglese scritti da stranieri si rintracciano un sacco di idee carine per fare giocare i bambini e insegnare la lingua, però quando approdi su un sito scritto da una maestra italiana è talvolta anche più interessante, perchè trovi spunti più adatti alla vita di tutti i giorni in classe.
Ho dato una occhiata alla gallery della didattica e la prima cosa che vii vorrei segnalare è la presentazione sul ruolo della motivazione del’apprendimento.
Per me è molto importante sottolineare sempre che siamo programmati per imparare facilmente ciò che ci fa piacere fare e ripetere (perchè abbiamo bisogno di ripetere per imparare, ma se una attività è noiosa e non ci motiva non ripeteremo abbastanza da riuscire ad apprendere).
Nella presentazione si danno i consigli più importanti per introdurre attività motivanti alla primaria:
- musica e canzoni (sottolinea la Maestra Lidia che nelle canzoni i bambini hanno modo di imparare e produrre forme più complesse di linguaggio, passando dal vocabolo alla frase ..se ci pensate accade anche nella lingua madre!)
- drammatizzazione (sottolinea la maestra Lidia che drammatizzazione non è necessariamente solo “la recita”, ma anche la lettura animata, il role play, il mimo e la Total Physical Response: la drammatizzazione è tanto più efficace quanto più è coinvolgente (e non deve necessariamente implicare l’apprendimento a memoria di battute e prove estenuanti)
- i giochi
- l’artigianato
- la LIM
Non potrei essere più d’accordo: una didattica della lingua che possa avere successo deve avere i coraggio di non ragionare più in termini “grammaticali” e “di programma”, ma puntare sull’approccio comunicativo.
La lingua un modo di comunicare: funziona se ci pemette di farlo, e le tabelle dei paradigmi devono venire dopo che i bambini e ragazzi hanno imparato a usare le parole per comprendere ed esprimersi. La grammatica discende dalla pratica, quando parliamo di lingue.
La maestra Lidia approfondisce queste indicazioni nella sezione dedicata all’apprendimento della limgua, precisando che l’apprendimento procede dal sapere comprendere–> sapere parlare—-> sapere leggere—> sapere scrivere.
Se ci pensate è esattamente l'”ordine naturale” di cui parla Krashen: la lingua straniera viene appresa con le stesse categorie e priorità della lingua materna.
Cercare di stravolgere questo ordine va contro il funzionamento del cervello (quindi non funziona anticipare la grammatica….o meglio funziona per apprendere una regola e fare un esercizio, non per imparare la lingua)
Particolarmente interessante in questa presentazione è l’illustrazione delle carte parlanti, che si possono usare per guidare l’esordio dell’eloquio parlato.
Infatti alla primaria i bambini sono piccoli per fare “conversazione” ma possono esprimersi oralmente in attività molto strutturate con delle specie di prompt cards. nella presentazione ci sono diversi esempi interessanti.
Ancora più interessanti in questa presentazione sono le schede per la lettura e la scrittura guidate.E’ importante tenere a mente questi esempi di grande strutturazione per non mettere mai i bambini a compiti più grandi di loro, ma guidarli , mostrando loro che possono farcela.
Con gradualità si procede dall’orarlità alla scrittura: ciò non significa evitare l’apprendimento grammaticale, al contrario: significa calarlo nella lingua, evitando l’arbitrarietà e la freddezza delle tabelle.
Sono davvero molto lieta di avere consultato questo sito…. perchè è bello trovare idee e spunti di gioco ma ancora più importante è avere delle consapevolezze linguistiche per strutturare un metodo: solo in questo modo si riescono ad usare in modo utile le innumerevoli risorse che offre il web.
Intervista con la maestra Lidia
Oggi, con vero onore, pubblico l’intervista a a Maestra Lidia. Però, io sono incluriosita anche da quello che c’è dietro, perchè ho sempre percepito un sacco di calore e passione dietro alla cura di questo sito e alla quantità veramente impressionante di spunti che regala.
Sono contenta di dire che Lidia ha voluto rispondere alle nostre domande!
Maestra Lidia per molti di noi impegnati nella didattica di inglese è soprattutto un bel sito, ricchissimo di risorse, da cui possiamo scaricare centinaia di schede per insegnare vocabolario in inglese, ma anche slides per il CLIL, dialoghi, descrizioni, esercizi, materiali per lavoretti e cartoline in occasione delle festività per fare gli auguri in inglese…… ma chi c” dietro al sito? Vuoi raccontarci di te, della tua esperienza e del motore che ti spinge a questa attività da tanto tempo e tanto entusiasmo e passione?
Dietro il sito c’è una donna, ormai cinquantottenne, che fin da bambina desiderava insegnare inglese ai bambini.
Purtroppo mio padre, un tipo autoritario, non voleva che facessi l’insegnante perchè in famiglia ce n’erano tanti: mia nonna era maestra, le sue cugine e zie erano maestre, il mio bisnonno era professore di matematica ed allora lui sognava per me un’altra vita. Così m’iscrisse al liceo linguistico che a me comunque piacque tantissimo. Già allora parlavo molto bene il francese, l’inglese e il tedesco. Frequentai poi l’università di lingue per un anno e cominciai a lavorare nell’azienda di famiglia, ad accompagnare mio papà all’estero quando ne aveva bisogno. Mi sposai ebbi 2 figli.
Però a me lavorare in ufficio non piaceva : era un vero calvario. All’età di 28 anni affrontai mio padre e gli dissi che io volevo diventare maestra e abbandonai la ditta paterna. Mi iscrissi all’istituto magistrale come privatista e mi diplomai. Presentai 5 anni di magistrali in uno. Poi partecipai al concorso del 1992 e lo vinsi.
Furono anni duri perché avevo due bimbi piccoli, ma un marito stupendo che m’aiutò tantissimo e m’incoraggiò a realizzare il mo sogno.
Da allora cominciai ad insegnare inglese prima in una scuola elementare privata perché nella pubblica non era ancora obbligatorio e dopo nelle scuole statali.
Quando io cominciai ad insegnare l’ inglese non esistevano ancora testi, né internet, così mi costruivo schede fotocopiando immagini da vari libri e scrivendo le parti scritte utilizzando la macchina da scrivere. Preparare il materiale didattico che mi serviva per le lezioni era un gran divertimento, passavo ore senza rendermene conto.
Poi qualche casa editrice cominciò a pubblicare testi ma io continuai a realizzare materiale in base alle mie necessità ed a personalizzare le lezioni come ritenevo più consono ai miei alunni. Alla fine mi trovai un archivio immenso e mio marito mi suggerì di pubblicarlo in internet e metterlo a disposizione dei colleghi.
All’inizio pensavo: “ Ma a chi può interessare il mio materiale?” però in effetti mi rendevo conto che in tutte le scuole in cui lavoravo, diventavo un punto di riferimento per i docenti d’inglese e così nacque il sito maestralidia.com. Non posso non citare mio marito che ha una parte importante in questo: ha realizzato l’impostazione grafica insieme a me, carica tutto il materiale che io preparo e lo gestisce interamente in base alle mie necessità.
Nel 2016 ho ricevuto 492.000 visite e la maggioranza da parte d’insegnanti italiani.
Il sito cresce costantemente, ma abbiamo notato qualche novità. Quali sono le cose più recenti che hai postato?
Il sito viene costantemente aggiornato con gli argomenti delle festività del mese e perché io preparo sempre schede o power point o altro in base a come voglio personalizzare le mie lezioni quotidiane. Ora è stato pubblicato tutto il materiale per il rientro a scuola e quindi il ripasso del lessico, di grammatica, le copertine e i frontespizi per i quaderni e gli addobbi per la classe.
La scuola sta cambiando e l’insegnamento dell’inglese è forse uno dei maggiori protagonisti dell’evoluzione che stiamo vivendo. Tu insegni dal 1992. Che cosa hai notato in questi anni? come pensi che si evolverà il nostro lavoro?
Da quando ho iniziato a lavorare nella scuola elementare nel 1992 ad oggi ho notato un sempre crescente interesse verso l’inglese. All’inizio non tutti , compresi dirigenti scolastici e genitori, capivano l’importanza d’imparare l’inglese fin da piccoli, ma poi con il nascere di internet, il cambio generazionale, l’aumentare delle vacanze e dei viaggi all’estero, si è cominciato a capire quanto sia importante poter parlare questa lingua straniera e quanto sia diffusa nei paesi del mondo.
Ora i genitori sono i primi a stare attenti che le lezioni d’inglese vengano rispettate nelle scuola primaria e prevedo che in futuro questo interesse aumenterà sempre di più .
Hai postato tanto anche sul CLIL, che oggi è tra le direzioni più raccomandate per gli insegnanti ma che resta spesso relegato a piccoli progetti sperimentali. Tu come ti trovi nell’insegnare le materie in lingua straniera? Cosa trovi più utile e cosa più faticoso? che consigli daresti ad un collega che volesse progettare un modulo CLIL?
Per quanto riguarda il CLIL ritengo che non tutti i docenti italiani di scuola primaria abbiano un’adeguata padronanza della lingua inglese da potere insegnare altre discipline in inglese.
Secondo la mia personale opinione, ritengo che in Italia sarebbe meglio dedicarsi di più alla programmazione e focalizzare l’apprendimento della lingua sullo sviluppo degli obiettivi specifici: listening, speaking , reading and writing, lasciando perdere il CLIL che concepisco più adatti ad alunni della scuola secondaria di primo grado e delle superiori. Poi se siamo obbligati a farlo…
Oltre ai materiali concreti per la lezione di inglese, in una delle sezioni del tuo sito fai approfondimenti sulla glottodidattica e suoi suoi strumenti. Quali sono i consigli metodologici che ti sentiresti di dare ai tuoi colleghi?
Sempre dalla mia esperienza personale i consiglio innannzitutto di cercare di creare un aula d’inglese fornita di LIM. addobbandola con poster di civiltà, di lessico, di esempi di grammatica, con bandiere e simboli inglesi e americani e portare gli alunni in quest’aula per le lezioni d’inglese perché anche l’ambiente è fonte di motivazione per l’apprendimento. Un mio modo di dire è che “anche i muri devono parlare inglese”.
Se non è possibile avere un’aula a disposizione ritagliarsi almeno una parete che chiameremo “English Corner”. Inoltre nei miei corsi di formazione nelle scuole primarie, io raccomando sempre ai colleghi di non iniziare mai dal libro ad impostare un’unità didattica, ma partire sempre dalle immagini con l’utilizzo di flashcars, e/o power point e/o video, seguendo i seguenti steps: saper capire (listening), saper parlare ( speaking), saper leggere (reading) e per ultimo saper scrivere ( writing).
Grazie mille per avere risposto alle nostre domande. Noi continueremo a seguire con curiosità (e gratitudine) il sito. E’ bello sapere anche qualche cosa di chi c’è “dietro”, vero?
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