La geografia è particolarmente adatta all’insegnamento CLIL perché è, per antonomasia, un sapere esplorativo, concreto e sperimentale, in grado di stimolare competenze trasversali e “thinking skills” di alto livello.
E’ inoltre adatta al CLIL perché:
- coinvolge molto lavoro non linguistico bensì visuale tramite mappe e diagrammi;
- permette il lavoro autonomo di ricerca di informazioni;
- è particolarmente adatto per l’esposizione tecnologica, sia in classe che a casa: ad esempio, sono entrati nello studio della geografia strumenti interattivi assolutamente efficaci, gratuiti e facili da trovare ed usare come google maps.
- in mancanza di risorse tecnologiche, si possono usare modelli tridimensionali per aiutare i bambini a costruire con la massima verosimiglianza ambienti naturali che probabilmente non conoscono di prima mano, in modo che le informazioni reperite possano ancorarsi ad una realtà tattile e più facile da ricordare;
- è un approccio moderno alla geografia permette facilmente di trovare connessioni all’Intercultura (e quindi al contesto che molte classi vivono quotidianamente)
- lo sviluppo di correlazioni multidisciplinari con scienze, storia, lingua è estremamente naturale.
Noi riteniamo che la geografia sia una disciplina che possa dare enormi spunti a livello di programmazione CLIL a partire dalla prima elementare fino a livelli assai più alti di complessità, sia di funzioni che di contenuto.
Alcuni suggerimenti generali per la lezione interattiva di geografia:
- usare le fotografie per stimolare le domande dei bambini: foto di ambienti naturali, di piante e animali, possono efficacemente condurre i bambini a fare supposizioni da verificare nei gruppi di studio.
- Usare tecniche come, il “questioning”, il “brainstorming” e l’ “eliciting”. Iniziare le lezioni partendo da ciò che i bambini già sanno è veramente importante per coinvolgerli e per sviluppare le loro “thinking skills”. Può essere quindi una buona idea partire chiedendo ai ragazzi cosa sanno di un dato argomento e continuare a stimolarli tramite “domande strategiche”, con l’ausilio di guide come fotografie o realia.
- E’ possibile porre domande alle quali non c’è una “risposta giusta”, ma che stimolino il bambino a ricordare e raccogliere più informazioni possibili tra quelle che ha immagazzinato dalle sue esperienze (vacanze, gite, viaggi, ma anche visite al giardino della scuola, ad esempio): è bene presentare la materia come intensamente sperimentale e basata sull’osservazione, incoraggiando i bambini a raccogliere foglie o altro durante le uscite, osservare come cambia l’ambiente intorno a sé e le stagioni.
Sviluppare abilità specifiche per la geografia: Attività per sviluppare il pensiero spaziale
Il pensiero spaziale è una delle più importanti abilità dell’uomo, connesso alla capacità di visualizzare la composizione e rotazione degli oggetti, la loro dimensione e posizione nello spazio…sono abilità cruciali connesse con l’orientamento (e quindi con le abilità evolutivamente fondamentali per la sopravvivenza!) e con le abilità cognitive superiori come la matematica.
Le abilità connesse al pensiero spaziale sono usate largamente nei test di QI e considerate predittive rispetto al successo scolastico in generale, e alla matematica in particolare. Molte persone pensano che sia una sorta di “fortuna” nascere con un forte pensiero spaziale: in realtà tutti gli uomini nascono con una sorta di predisposizione per il pensiero spaziale (proprio perché connesso alla sopravvivenza e in quanto tale lo condividiamo con gli animali!), che però deve essere esercitata per svilupparsi. La scuola, sin dallo stadio dell’infanzia, dovrebbe proporre ai bambini attività di esplorazione e elaborazione tali da sviluppare queste abilità.
Ecco alcune attività/accorgimenti consigliati per aiutare lo sviluppo delle abilità spaziali:
- Introdurre e fare sperimentare il lessico spaziale (sopra/sotto/su/giù/destra/sinistra): è una bellissima attività da fare anche in inglese!!
- Introdurre e fare sperimentare il lessico delle forme (quadrato, cerchio, triangolo) e incoraggiare i bambini a trovare le forme nel mondo circostante: è una attività bellissima da fare in inglese!
Incoraggiare i bambini a creare mappe degli ambienti dove studiano/vivono/giocano (la scuola, la casa, il parco…) e incoraggiarli a spiegare le mappe grazie alle legende! E’ una attività interessante e utile da fare in inglese!
Attività per sviluppare il concetto di mappa ed il suo uso (tutto in inglese!)
Il National Geographic ha condiviso alcune indicazioni per genitori e indicatori, finalizzati alla creazione di mappe con i bambini. Sono attività che possono diventare bellissimi progetti CLIL (http://nationalgeographic.org/activity/mapping-classroom/). A questo proposito, è bene sottolineare alcune indicazioni metodologiche generali:
- Parlare dell’utilità delle mappe ed interessare i bambini alle mappe;
- Insistere sulle relazioni tra gli oggetti rappresentati nella mappa (questo è a destra di quello/questo è di fronte a quello…);
- Praticare la lettura di mappe, anche grazie ad attività ludiche come la caccia al tesoro (treasure hunt);
- Usare Google Maps in classe: tramite alcune facili ed intuitive (e gratuite) applicazioni, google maps può essere il più efficace aiutante dell’insegnante di geografia. Il fatto che si possa usare in inglese rende inoltre questo strumento perfetto per la lezione CLIL.
- Come usare Mymaps in classe: vedi il video allegato
- Come usare Video tour di Google: una fantastica applicazione per rendere concreta la lettura delle mappe aiutare i bambini a passare dalla dimensione bidimensionale a quella tridimensionale https://www.google.com/edu/training/
ESEMPI DI ATTIVITA’ CLIL DI GEOGRAFIA
PREREQUISITI IN INGLESE: LE DIREZIONI (progetto dell’insegnante Valery)
Ai livelli più basici, sottolineiamo che già dallo sviluppo dei prerequisiti all’apprendimento (primo quadrimestre della prima elementare), i bambini di trovano a manipolare i fondamentali concetti geografici:
- Corpo nello spazio
- Destra, sinistra
- Sopra, sotto
Questi concetti sono facilmente traducibili in una lezione CLIL: un approccio giocoso e pratico, che coinvolga video canzoni e giochi di movimento è naturalmente quello più indicato per fare assimilare senza fatica questi concetti fondamentali, sia pure in lingua straniera.
IL CORPO NELLO SPAZIO IN INGLESE/CLASSROOM ENGLISH (progetto dell’insegnante Valery)
La posizione del corpo nello spazio è forse il primo concetto in geografia, che si sposa benissimo con un’attività CLIL in lingua inglese finalizzata sia a creare una mappa della classe e collocarvi se stessi e i compagni (ottima per memorizzare i nomi dei compagni, all’inizio del primo quadrimestre), sia ad imparare il nome degli arredi fondamentali della classe (presupposto fondamentale del classroom English).
Ecco i passi dell’attività:
- L’insegnante disegna un grande rettangolo (o quadrato: quale è la forma della classe?) su un cartellone bianco 70*100
- L’insegnante disegna e ritaglia tanti rettangoli di cartoncino marrone quanti sono i banchi
- Insieme ai bambini, facendo capire che si tratta di una immagine aerea della classe, l’insegnante colloca i banchi nella classe (cioè: i rettangoli marroni sul cartellone bianco). I bambini scrivono cartellini con il proprio nome (eventualmente aiutati dall’insegnante) e li attaccano sul proprio banco nel cartellone
- Assieme ai bambini, l’insegnante disegna gli altri arredi della classe sul cartellone: armadi, computer, finestre, lavagne. E’ una occasione per imparare i nomi degli arredi della classe.
- A piacere, l’insegnante può anche chiedere ai bambini di fare questo tipo di diagramma su quanto i bambini hanno intorno al proprio banco.
Il VULCANO (progetto dell’insegnante Cristina)
I bambini sono organizzati in piccoli gruppi di 3-4 persone, secondo una logica di apprendimento cooperativo. Lavorando con questa logica, i gruppi vengono formati mettendo insieme bambini con diverse attitudini e diversi livelli di inglese, ogni partecipante ha un suo specifico ruolo e responsabilità. I bambini più dotati hanno il compito di aiutare gli altri bambini a portare a termine il loro compito, senza però sovrapporsi a loro. Tra gli obiettivi didattici esplicitati dall’insegnante c’è proprio l’implementazione di questa collaborazione: questo consente di fare funzionare anche gruppi nei quali ci siano bambini da diverse classi e di diversa età (dagli 8 ai 10 anni).
Durante questo progetto CLIL, inserito in un progetto più ampio di realizzazione di un vero e proprio museo di scienze (vedi progetto successivo), i bambini hanno potuto imparare il lessico relativo ai vulcani, creare un modello 3D di un vulcano scegliendone la collocazione (isola vulcanica, montagna ecc…), allenare le loro capacità di esposizione orale ed infine sperimentare l’esplosione del vulcano attraverso una reazione chimica.
Le prime ore del progetto sono state dedicate ad introdurre il lessico necessario per capire le parti, la struttura e il funzionamento dei vulcani attraverso giochi, attività interattive e video. I bambini sono poi stati divisi in gruppi in cui ognuno aveva un ruolo specifico: direttore del museo, guida turistica, ricercatore/scienziato e designer.
Si è quindi passati alla fase pratica di realizzazione del progetto, in cui il designer ha messo a punto in modello, il ricercatore ha curato la realizzazione delle etichette e dei poster illustrativi insieme alla guida turistica, il direttore ha diretto i lavori e assistito il designer nella progettazione.
L’ultima fase è stata quella della preparazione della presentazione orale del modello da fare durante il giro guidato del museo organizzato per i genitori. La presentazione ha permesso ai bambini di utilizzare e manipolare il lessico appreso e di allenarsi sulle abilità di speaking e fluency. Ad ogni ‘stazione’ in cui sono stati esposti i diversi modelli di vulcano realizzati, i genitori e i compagni hanno potuto ascoltare la presentazione dei bambini ed assistere all’esplosione del vulcano.
AMBIENTI NATURALI (HABITAT) Progetto dell’insegnante Cristina
Questo progetto CLIL è stato inserito in un progetto più ampio di realizzazione di un vero e proprio museo di scienze: i bambini hanno potuto imparare il lessico relativo a tre habitat naturali (mare, montagna e savana), realizzare il modello del loro habitat preferito e presentare oralmente il loro modello.
Siamo partiti dalla definizione di habitat naturale e abbiamo poi cercato di collocare i vari animali (molti dei quali familiari ai bambini, altri introdotti durante il progetto) nel giusto habitat naturale. Abbiamo anche lavorato sul lessico relativo alla flora nei vari habitat.
Per ogni animale sono stati realizzati un modellino e una semplice scheda di presentazione (dove vive, cosa mangia, quanto è grande). Il lessico è stato introdotto attraverso giochi interattivi, canzoni e video ed è stato rinforzato attraverso altri giochi quali memory, bingo e hangman.
Dopo aver realizzato i vari modellini degli animali, i bambini sono passati alla creazione l’habitat naturale in cui vivono in 3D. Alcuni hanno scelto il mare, altri la savana in base ai propri interessi e sulla base delle loro scelte sono stati divisi in piccoli gruppi di lavoro.
Infine, hanno preparato una piccola presentazione da fare nella loro sala del museo di scienze dedicata agli habitat. Hanno così praticato strutture semplici quali there is, there are e il lessico relativo agli animali, piante e tempo atmosferico.
LA MIA CITTA’ (progetto dell’insegnante Cristina)
L’obiettivo è stato quello di lavorare sulle parti della città (vari negozi, edifici, strutture, strade ecc..) e praticare le direzioni (destra, sinistra, diritto ecc…) e i verbi di movimento.
Siamo partiti dal lessico relativo alle parti che compongono la città attraverso giochi e schede di rinforzo, e per ogni parte esaminata abbiamo realizzato un modellino a scelta (uno per i negozi, uno per gli uffici, uno per le case, uno per la chiesa ecc…). Abbiamo anche imparato come si chiamano le persone che lavorano nei vari negozi e uffici. Abbiamo poi ripassato le preposizioni e gli avverbi relativi alle direzioni attraverso l’uso di mappe, role plays e giochi di movimento nella classe).
Infine i bambini, divisi in gruppi, hanno edificato la loro città posizionando i vari modellini, da veri e propri urban planners e hanno poi presentato alla classe il loro progetto guidandoli in un giro turistico in cui hanno potuto allenarsi con le direzioni e manipolare il lessico acquisito in un contesto personalizzato e creativo.
I PAESI ANGLOFONI (progetto dell’insegnante Juliet)
Abbiamo fatto un progetto sui Paesi Anglofoni nel mondo. Abbiamo cominciato a definire i paesi anglofoni del mondo come i paesi dove almeno il 50% della popolazione parla inglese come prima lingua. Poi abbiamo cominciato a guardare il mappamondo. Ho chiesto ai bambini quali fossero, secondo loro, i paesi dove si parla inglese. Le risposte sono state: Inghilterra, America, qualcuno ha detto anche Australia, Canada. Un bambino mi ha chiesto se possiamo considerare anche l’India un paese anglofono.
Tornando alla mia definizione, abbiamo visto insieme questo video, che ha stupito molto i bambini. Abbiamo scoperto che i paesi nei quali l’inglese ha uno status di “lingua ufficiale” sono tantissimi, e si trovano in ogni parte del mondo!
Il passo successivo è stato dividerci in gruppo. Ogni gruppo ha scelto (o gli è stato assegnato) un Paese anglofono.
Lo scopo del progetto era disegnare la mappa del paese, con l’indicazione del fiume, del lago e delle montagne più importanti, segnando la capitale e appuntando le notizie più importanti sul paese: popolazione, religione, moneta, capitale, le altre lingue parlate. Infine bisognava disegnare la bandiera dello stato prescelto.
Alcuni gruppi dovevano anche approfondire il progetto, scrivendo almeno una ricetta e del Paese o altre note inerenti la cultura. Le informazioni le avevo fornite io dando a tutti delle schede da cui i bambini potevano trarre le informazioni principiali (si trattava di schede di wikipedia semplificate).
I ragazzi hanno lavorato in gruppo, creando una sorta di “libro” del proprio stato, disegnato, scritto e colorato da loro. Io passavo tra i banchi controllando la correttezza delle frasi o talvolta aiutando i bambini a formare le frasi. Credo che sia molto importante che i bambini imparino a scrivere le frasi, perché così fissano la struttura sintattica dell’inglese e si abituano a mettere insieme le singole parole che conoscono. Alla fine ogni gruppo ha presentato il proprio progettino davanti alla classe e poi, per concludere, abbiamo appeso i nostri libri sul muro.
E’ stato un progetto molto utile perché ha permesso ai bambini di scoprire che l’inglese è davvero una lingua globale, che permette di parlare in tutto il mondo. E hanno scoperto tante cose di Paesi lontani.
VIAGGIO A LONDRA (progetto dell’insegnante Colum)
Questo progetto ha avuto una durata piuttosto ampia perché era inserito in un progetto di conversazione durato tutto l’anno scolastico. Nel secondo quadrimestre abbiamo impegnato i bambini di quarta elementare nella progettazione di un viaggio con tutte le sue fasi.
Abbiamo cominciato con la preparazione della valigia. Abbiamo iniziato guardando le previsioni del tempo a Londra dal mio cellulare. Abbiamo visto insieme tutte le icone e le ho poi riportate sulla lavagna, con la didascalia per i bambini. Abbiamo così la definizione del tempo “weather”: it is sunny, it is rainy, it is windy.
La settimana successiva a Londra era prevista alternanza di sole e pioggia e una temperatura media tra i 13 e i 20 gradi.
Partendo da questo ho chiesto ai bambini cosa era bene mettere in valigia. Abbiamo così ripassato tutto il lessico del vestiario. Io mi ero portato una borsa di vecchi vestiti, c’era dentro di tutto: costume da bagno, stivali da pioggia, un cappello, la sciarpa, una giacca a vento, guanti, maglietta a maniche corte, maglione etc. Io li tiravo fuori dalla borsa e i bambini mi dicevano il nome dell’indumento e se era adatto al tempo di Londra.
Ho poi copiato tutti i nomi degli indumenti sulla lavagna e ho chiesto ai bambini di copiare solo quelli che servivano per il viaggio a Londra, facendo così la lista dei nomi da mettere in valigia. Poi ho chiesto ad alcuni bambini di leggere la loro lista e se avevano altre cose da aggiungere.
Successivamente abbiamo fatto i biglietti. Ho trovato una applicazione dove si possono stampare biglietti realistici e ne ho stampato uno con il mio nome. L’ho mostrato ai bambini e ho chiesto loro di individuare quali dati erano necessari per fare un biglietto. Hanno indicato:
- Data di partenza
- Orario di partenza
- Aeroporto di partenza
- Aeroporto di partenza
- Nome cognome
Abbiamo praticato insieme come si chiedono queste informazioni e poi li ho divisi in coppie, nelle quali uno faceva il passeggero che dava i dati e nell’altro c’era l’impiegato dell’agenzia che chiedeva i dati per afre il biglietto. Poi, alcuni di loro hanno fatto la scenetta davanti a tutti per render la cosa più realistica, ho portato una cravatta da dare all’impiegato/a dell’agenzia.
Per finire abbiamo guardato Londra. Ho proiettato la mappa di Londra e video inerenti ai luoghi di interesse di Londra. Avevo le carte Snap di Londra e abbiamo giocato un po’ per fissare nella memoria i nomi dei monumenti più importanti.
Questi sono solo i primi 3 step di un progetto molto più lungo che successivamente ha coperto queste funzioni:
- Chiedere informazioni
- Dare direzioni stradali
- Ordinare al ristorante
E’ stato un bellissimo progetto e ho saputo che alcuni bambini sono andati in viaggio (a Londra alcuni, ma non solo) e hanno usato le frasi che avevamo studiato insieme in classe.
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