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I paesi anglofoni…in inglese
A noi piace moltissimo lavorare sul CLIL perchè ci dà modo di insegnare facendo leva sull’acquisizione implicita della lingua. Quando fai CLIL la lingua è un veicolo e tutta l’attenzione è puntata sul contenuto….esattamente ciò che facciamo quando parliamo normalmente!!!
CLIL e acquisizione implicita della lingua inglese
I bambini così assorbono le nuove parole e forme linguistiche non tramite l’insegnamento dichiarativo (ad esempio BLONDE HAIR = CAPELLI BIONDI, che sia tradotto o illustrato non ha importanza: l’obettivo della comunicazione è insegnare la corrispondenza BIONDO= BLONDE e CAPELLI = HAIR) bensì questo viene assimilato implicitamente mentre la loro attenzione è catturata da altri contenuti.
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Questo è il modo in cui la lingua viene naturalmente acquisita quando siamo bambini. facciamo attenzione al messaggio, che ci giunge anche usando il corpo e dal contesto, ma nel frattempo il nostro cervello lavora inconsciamente per accrescere il suo patrimonio. Ed è un patrimonio che spesso ci ritroviamo senza nemmeno sapere come lo abbiamo acquisito.
Quindi noi amiamo il CLIL perchè ci dà la possibilità di introdurre in classe il meglio dell ‘Approccio Naturale.
Alle volte questo approccio non è compreso subito, perchè ovviamente l’acquisizione implicita è molto più lenta rispetto all’insegnamento esplicito e richiede un grande numero di input e occasioni perchè ci sia effettiva assimilazione. Il mio consiglio è affiancare sempre le lezioni alla possibilità di rivedere a casa i materiali tramite video o slides parlanti.
CLIL di Geografia: I Paesi anglofoni
Qui parlaimo di un progetto sui paesi Anglofoni, che è un bellissimo CLIL di geografia oltre ad essere una occasione di conoscenza culturale del mondo anglosassone.
E’ vero che si va oltre al programma di geografia di quinta (che punta sulle regioni italiane), ma cercheremo di usare il più possibile ciò che i bambini sanno già, strutturando le informazioni già parzialmente in loro possesso.
CLIL Geografia: giocare e imparare su “Nation” e “Nationality”
Presentiamo l’argomento dell’unità di apprendimento, spiegando ai bambini che dedicheremo alcune lezioni ad imparare alcune cose sui Paesi (Nations) Europei ed extraeuropei, vedendone diversi ma concentrandoci soprattutto su quelli nei quali si parla inglese.
Cominciamo con un Brainstorming? Quante nazioni conoscono i bambini?
Ci serve una lavagna e una grande mappa del mondo. Stimoliamo il più possibile il brainstorming e appuntiamo i nomi dei Paesi come vengono. Vanno bene anche in Italiano, possiamo ripeterli e appuntarli in inglese e fare notare loro che alcuni paesi si dicono diversamente nelle due lingue (ad esempio FRANCIA/FRANCE).
Dopo che abbiamo appuntato almeno una decina di Paesi, consolidiamoli ripetendoli e invitando i bambini a puntare sul planisfero le nazioni che conoscono. Lo scopo non è essere troppo precisi, accogliete con serenità l’errore e correggetelo con dolcezza, lodando chi si fa avanti con impegno a prescindere dal risultato.
Quando siete certi che tutti abbiano visto dove sono i Paesi sul planisfero grande, chiedete di puntarli (con un pallino colorato ad esempio, certamente non chiediamo che ci disegnino i confini) su un planisfero in bianco e nero che possiamo distribuire loro (qui trovata un esempio di planisfero bianco/nero che va benissimo).
Mi raccomando, concentratevi su massimo 10 Paesi, largamente conosciuti!
Vi suggeriamo la visione di questo video di Michael
Paesi e nazioni dove si parla inglese: attività
Per consolidare la conoscenza di questi Paesi potete fare tanti giochi! Qualche esempio:
- se i bambini conoscono le spelling dei Paesi, si può giocare a hangman (impiccato). Le prime volte lo si può fare anche con l’elenco Paesi visibile (oviamente dando la consegna che la parola sia uno dei paesi della lista), ovvero spiegando che devono scegliere parole dalla lista concordata. Ciò facilita le cose e rende a tutti più agevole la partecipazione:è una misura inclusiva che non costa nulla,e che riterrei opportuna per rinforzare lo spelling (che è una competenza nella quale si fa sempre poco esercizio)
- Se insegnate le bandiere dei Paesi, potete fare un bingo con le bandiere. Qui trovate un bingo che potete scaricare. Anche qui, cominciate con poche bandiere, e prima di iniziare a giocare ripassatele esplicitamente per dare modo a tutti di godersi i giochi,
- Quando siete certi che tutti i bambini bbiano memorizzato i colori e disegni delle bandiere, potete giocare a Pictionary con le bandiere dei Paesi. Dividete i bambini a squadre e ogni squadra esprimerà una coppia di campioni. le coppie delle varie squadre si sfidano. Impostate un cronometro, masimo 2 minuti. Vince la coppia che in 2 minuti indovina al gioco del pictionary più bandiere.
- Potete fargli fare un crosswords delle nazioni come questo (questo aiuta nella fase in cui i bambini sanno “più o meno” lo spelling, può essere un buon esercizio preliminare all’hangman oppure può serire di rinforzo dopo che lo avete giocato)
- Potete fare abbinare Paese a Capitali in un gioco di matching. Per renderlo interessante ricorrete ancora all’espediente del gioco a squadre e attribuite 5 punti per ogni capitale correttamente associata (London–> Great Britain) . Si può fare anche con le ricette (Apple Pie–> USA, Pizza –> Italy), con i personaggi famosi, con landmark come la Tour Eiffel, il London Bridge o la Casa Bianca. Insomma, usate la fantasia!
Non abbiate paura di ripetere e ripetere, nè di usare questi giochi nelle lezioni successive. La ripetizione spaziata, ovvero riproporre le stesse cose a distanza di un po’ di tempo, è assolutamente un mezzo fondamentale per aiutare i bambini a memorizzare.
Secondo la teoria della memorizzazione spaziata, è bene presentare il materiale tante volte in tempi brevi all’inizio, poi ritiralo fuori periodicamente. Lo sforzo che servirà ai bambini per recuperare il materiale dopo un po’ di tempo, rinforza la traccia mnestica, fissando bene l’informazione.
Ripetere , ripetere ripetere è il modo in cui il nostro cervello impara: associando la ripetizione con vari giochi avremo il massimo dell’effetto (perchè ricordiamo meglio ciò che abbiamo imparato giocando).
Ho scoperto Openminds durante il lockdown della primavera scorsa, ed è stata una fantastica sorpresa!
La piattaforma mette a disposizione materiale gratuito da cui trarre molti spunti per le lezioni sia in presenza che a distanza.
Il materiale comprende video, proposte di lavoro e molte altre attività.
Lo consiglio a tutte le insegnanti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado!
Arianna Selva
CLIL Geografia
Ricominciamo con i Brainstorming: i bambini si saranno abituati perchè lo hanno già fatto, quindi sarà forse più facile da un certo punto di vista, ma ora la sfida è più complessa: i bambini devono indicare Paesi dove si parla inglese.
Probailmente verrà subito fuori England e USA, ma dovrete usare la tecnica dell’eliciting per “tirare fuori” almeno Irlanda e Australia. A secdonda del tipo di classe ci si può accontentare, oppure proseguire con Canada, India, Nigeria, Filippine, Malta (ovvero i paesi nei quali la lingua inglese è parlata de facto da tutta la popolazione, anche se come seconda lingua)….
Nella nostra classe immaginaria abbiamo deciso di concentrarci su Inghilterra, USA, Irlanda e Australia.
Ci sono varie maniere per approfondire la conoscenza dei Paesi. Qui noi, essenso in quinta elementare, abbiamo deciso di usare un approccio piuttosto informale.
Ciureremo la parte di Nation/Nationality e ovviamente Language, che fa parte del programma di 5 elementare (quindi Great Britain/British/Language: English e così via), ma per le altre informazioni abbiamo pensato di appoggiarci in larga parte a ciò che i bambini già sanno di ognuno di questi paesi, privilegiando l’eplicitazione delle loro nozioni informali piuttosto che dare loro informazioni formali.
Qundi il Brainstorming/Eliciting è ancora una volta la nostra arma fondamentale. Tuttavia, non l’unica, una altra maniera utile per fare imparare ai bambini le cose è …fargliele scoprire.
Con lo stesso espediente possiamo chiedere loro di trovare anche la capitale degli Stati e info oggettivi (come ad esempo gli abitanti).
Qui potete ascoltare una lezione sui landmark della Gran Bretagna
CLIL Geografia: scoprire info sui Paesi in un lavoro di gruppo
Nell’ottica del compito autentico, suggerisco di dividere la classe in gruppi e dare loro il compito di scoprire il più possible sul loro Paese.
Però, dobbiamo dare una finalità ala loro ricerca, per renderla più interessante: diciamo ad esempio loro che devono raccogliere informazioni per convincere dei turisti a visitare il Paese che gli è stato assegnato.
Possiamo rendere più interessante il compito con semplici espedienti, come ad esempio dare loro un badge di riconoscimento come “Rappresentanti” del Paese. Solo il fatto di avere il badge al collo li motiverà a raccogliere al meglio le info e presentarle in modo accattivante.
Le info considerate rilevanti possono essere poi riportate su un bel cartellone che potrà diventare un banner pubblicitario per conincere i turisti a visitare il Paese.
Nei prossimi articoli vi proporremo presentazioni sugli Stati Uniti, Australia e Irlanda.
Come dicevo non è detto che ogni singola info sia rievante: i bambini devono decidere cosa diranno ai turisti e cosa è invece trascurabile per lo scopo turistico.
I bambini scelieranno le info rilevanti e dovranno scriverle su un cartellone, che possono decorare con foto de paese che possono trarre da Internet o da riviste. Questo è un compito che si adatta benissimo ad una didattica rovesciata.
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