Sbocchi lavorativi: laurea in psicologia

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La laurea in psicologia consente di operare sia nel settore privato, come libero professionista, sia nel settore pubblico (Aziende U.S.L., Servizi socio-sanitari dei Comuni, Regioni ed altri Enti pubblici).

L’accesso alla professione e quindi agli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia sono oggi molto facilitati in seguito all’abolizione dell’esame di stato, che consente ai giovani laureati di entrare nel mondo del lavoro in modo più veloce e diretto.

Infatti il titolo di studio magistrale (LM-51) sarà esso stesso abilitante alla professione.

Quali sono le carriere più frequenti

Tipici sbocchi lavorativi per la laurea in psicologia sono i seguenti:

  • professione di psicoterapeuta,
  • il counselling e il sostegno psicologico alla persona,
  • la consulenza ad individui e famiglie nell’ambito dell’educazione,
  • il lavoro di sostegno e consulenza nei diversi contesti di gruppo e nell’ambito della salute e dello sport, nella gestione delle risorse umane e delle consulenze in ambito forense.

Vediamo in dettaglio queste professioni e i profili di guadagno che consentono:

Lo psicologo si caratterizza per la capacità di offrire sostegno alle persone in difficoltà con se stesse e con gli altri, contribuendo al loro benessere e alla loro capacità di mantenere positive relazioni sociali. Dalla pandemia, si è inoltre diffusa una nuova modalità per espletare la professione di psicologo, che viene detta “e-therapy”: si tratta del counselling online ovvero in videoconferenza.

Per diventare psicologo, è necessario conseguire la laurea magistrale in scienze psicologiche (abilitante) e successivamente essere iscritto all’Albo professionale degli psicologi.Avviare l’attività di psicologo senza iscrizione all’Albo costituisce reato di abuso di esercizio di professione ed è perseguibile ai sensi dell’art. 348 del codice penale.

L’iscrizione deve avvenire presso uno degli Ordini Psicologi territoriali.La cifra annua di iscrizione all’Albo oscilla tra i 150€ ed i 180€. Entro 90 giorni dalla tua prima fattura per prestazione psicologica devi iscriverti all’ENPAP, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per Psicologi.

Per aprire lo studio di Psicologia dovrai quindi stipulare una polizza assicurativa a copertura di danni cagionabili al cliente nell’esercizio della tua attività professionale. Infatti, ai sensi dell’ art. 5 comma 1 D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137  lo psicologo  e’ tenuto a stipulare […] idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall’esercizio dell’ attività professionale.”

Lo psicologo è inquadrato nel VII livello del Quadro Europeo delle qualifiche, il quale stabilisce  il compenso che può essere corrisposto per la libera professione dipende da un insieme di fattori come la tipologia di onorario, la complessità e le caratteristiche della prestazione, l’urgenza, gli stessi accordi tra le parti. Il testo unico della tariffa professionale degli psicologi rappresenta  un punto di riferimento per gli onorari medi della prestazione.

Il laureato in psicologia può operare in ambito aziendale, particolarmente nella gestione delle risorse umane.

I compiti tipici di questo professionista sono:

  • selezione del personale
  • creare le architetture formative in azienda
  • mapatura dei processi aziendali
  • motivazione del personale
  • interventi di vario tipo sul personale (team building, career counselling..)
  • consuerlenza al team di marketing

In ambito aziendale, un ruolo a se stante è quello dello “psicologo del lavoro”, ovvero un professionista con una  formazione specifica. La base obbligatoria è il possesso della Laurea Magistrale in Discipline Psicologiche, con specializzazio nell’indirizzo dedicato alla medicina del lavoro.

Al termine della laurea, eventualmente, l’aspirante psicologo del lavoro può frequentare un corso di formazione post-universitario per specializzarsi ulteriormente (per esempio in psicologia e organizzazioni, neuroscienze, psicologia dinamica, psicologia sociale, psicometria e simili).

Comunque sia, dovrà poi effettuare un tirocinio di un anno, e quindi l’esame di Stato. Se supera sia il tirocinio che l’esame può venire iscritto all’Albo dell’ordine degli psicologi, in modo da essere abilitato allo svolgimento della professione.

Fra gli sbocchi lavorativi per la laurea in psicologia c’è la professione di insegnante.  Al mondo scuola si accede partecipando ad un concorso pubblico bandito periodicamente dal Ministero o attraverso l’iscrizione alle graduatorie per le supplenze. Prima della laurea o prima di essere in possesso dei CFU aggiuntivi, si può sempre mettersi a disposizione di una scuola attraverso l’invio di una MAD (appunto “messa a disposizione”).

Con la laurea specialistica o magistrale  in psicologia si può accedere alla classe di concorso A-18 Filosofia e Scienze Umane (filosofia, scienze umane, psicologia), integrandola con i necessari CFU.

Con la laurea in psicologia, inoltre si può diventare anche insegnanti di sostegno, a supporto delle classi con alunni portatori di handicap. Per farlo è necessario conseguire la specializzazione su sostegno, partecipando al TFA (percorso formativo organizzato dalle università autorizzate dal Ministero dell’Istruzione).

Tra i compiti dello Psicologo Scolastico rientrano: 

  • Il sostegno psicologico al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie 
  • L’avvio di un sistema di assistenza e supporto psicologico teso alla prevenzione dell’insorgere di forma di disagio e malessere psicofisico degli studenti e del personale della scuola. 

Possono partecipare ai bandi scolastici tutti gli psicologi regolarmente all’albo (sezione A) che possiedano almeno uno dei seguenti requisiti: 

  • Tre anni di anzianità, documentata dall’iscrizione all’Albo professionale 
  • Almeno un anno di lavoro in ambito scolastico, regolarmente retribuita e documentata 
  • Una formazione specifica acquisita presso istituzioni formative pubbliche o private accreditate.

In ambito giuridico viene definito Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) quando è nominato dal Giudice per collaborare nei casi di procedura sia civile che penale, Consulente Tecnico di Parte (CTP) quando invece è l’avvocato di una delle parti ad avvalersi della sua assistenza.

Per diventare Consulente Tecnico d’Ufficio occorre il diploma di laurea specialistica in Psicologia, dopo la quale è necessario iscriversi all’Albo degli Psicologi.

Dopo questo, comincia l’iter professionale specialistico per la professione in ambito giuridico.

La psicologia giuridica è una disciplina che applica la psicologia e la conoscenza dei processi psichici ai diversi aspetti del mondo legale e forense.

Studia principalmente il vissuto personale (profilo psicologico) di persone coinvolte in procedimenti giudiziari, allo scopo di raccogliere dati comportamentali e sottoporli al vaglio dell’autorità giudiziaria, incaricata del processo civile o penale. Lo psicologo giuridico lavora in collaborazione con avvocati, magistrati ed altri professionisti del mondo giudiziario, e mette a disposizione la propria competenza nel rispetto della deontologia.

E’ possibile identificare diverse aree specialistiche della psicologia giuridica:

  • Psicologia giudiziaria
  • Psicologia criminale
  • Psicologia legislativa
  • Psicologia rieducativa
  • Psicologia forense
  • Psicologia del diritto
  • Psicologia legale

Esistono specifiche formazion post-lauream in ambito psicologico – Giuridico e in Psicodiagnosi. Al termine di questi corsi post-lauream, è necessario iscriversi  all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio presso il Tribunale.

 

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