Sbocchi lavorativi: Laurea in Giurisprudenza

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L’Italia è tradizionalmente un paese nel quale molte persone scelgono la facoltà di giurisprudenza. Tuttavia, negli ultimi anni questa constatazione è leggermente meno vera, in quanto il numero dgli iscritti a giurisprudenza o dei laureati in legge è in calo.

Vediamo i trend degli ultimi anni

Nel 2016 i laureati in Giurisprudenza in Italia furono 18.500 nel 2016:  se confrontiamo questo dato con gli anni successivi notiamo che furono solo 18.100 nel 2017, passarono a 17.400 nel 2018 e 15.830 nel 2019.

Nel 2020, complice anche le difficoltà del periodo pandemico, i laureati in Giurisprudenza furono solo 14.800.

Epure, Giurisprudenza resta una delle carriere accademiche piu’ popolari, anche per la grande varietà di sbocchi professionali che questo percorso di laurea consente.

Sbocchi professionali della laurea in giurisprudenza

Cominciamo con il dire che , oltre ail percorso di laurea vera e propria, non possiamo oggi non prendere in considerazione anche l’articolata offerta di master e corsi di alta formazione in giurispudenza, che vanno ad arricchire molto il panorama della professioni giuridiche.

Tradizionalmente, le professioni che tendiamo a connettere con questa facoltà sono le tre professioni giuridiche :

  • avvocato
  • notaio
  • magistrato

ma esse non esauriscono il mondo degli sbocchi professionali per i laureati in giurisprudenza.

Per spiegare in maggiore dettaglio, possiamo aggiungere queste note

  • il laureato in giurispriudenza  ha il diritto accedere alle professioni legali regolamentate di magistratura, notariato, avvocatura, ma prima deve superare uno specifico concorso pubblico (magistratura e notariato) oppure deve superare uno specifico esame (avvocatura). Inoltre, nel caso dell’avvocato e del notaio, si rende obblicatorio un periodo di tirocinio (detto “praticantato”) nopresso uno studio professionale.
  • ai fini dell’accesso alle professioni di cui sopra, il laureato può iscriversi alla Scuola di specializzazione per le professioni legali, finalizzata alla preparazione dell’esame da avvocato e dei concorsi di notaio o di magistrato. Ciò che è interesante sapere è che la partecipazione alla Scuola consente di essere esonerati dalla preselezione nazionale per il concorso di magistratura.
  • il laureato in Giurisprudenza può decidere do diventare un Consulente del Lavoro, seguendo l’apposita scuola di specializzazione e poi iscrivendosi, dopo l’Esame di stato, allo specifico Albo professionale
  • il laureato in Giurisprudenza nopn è obbligato ad una di queste tre professioni: al contrario, può accedere direttamente al mercato del lavoro in imprese, enti pubblici, istituti no profit, organizzazioni internazionali e sovranazionali in posizioni per le quali è richiesta una specifica preparazione di tipo giuridico.
  • il laureato in giurisprudenza, infine, può proseguire gli studi con un master (in economia, scienze politiche o in una branca della giurisprudenza che vuole approfondire) o anche accedere, prevcio concorso universitario, al dottorato di ricerca in materie giuridiche.

 

Laureati in giurisprudenza online

Nel corso degli anni, si è notato un trend inequivocabile: i laureati in Giurisprudenza sono sempre più “telematici”, ovvero scelgono università online in numero sempre maggiore. Tra il 2015 e il 2020 il 12,5% dei laureati in Legge ha studiato in una delle università telematiche. 

In questi cinque anni tra i 102.270 laureati complessivi in Giurisprudenza, ben 12.770 hanno conseguito il titolo in un’università online. In generale, rispetto alle università tradizionali, nelle facoltà online si nota un maggiore interesse per le materie afferenti alla giurisprudenza. Tra i corsi di laurea e i master dfella facoltà di giurisprudenza, è proprio nelle università telematiche che vediamo un “boom”, in controtendenza con le università fisiche. Pensate che quasi il 10% degli iscritti nelle facoltà telematiche afferiscono all’area di giurisprudenza.

 

Sbocchi per i laureati in legge: diventare avvocato

Per diventare avvocato è necessaria la laurea magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico della classe LMG-01.

Dopo la laurea in Giurisprudenza l’aspirante avvocato dovrà svolgere la pratica forense presso uno studio legale, i cui avvocati titolari (“dominus”) siano  iscritti da almeno 5 anni all’Albo degli avvocati. Il tirocinio ha una durata impegnativa:  18 mesi, al termine del quale l’aspirante avvocato può finalmente sostenere l’esame di abilitazione.

È possibile sostituire la pratica forense con:

  • 12 mesi di Scuola di Specializzazione
  • 12 mesi presso L’Avvocatura dello StatoQualora ci sia una convenzione tra la propria università e l’ordine forense, è possibile dedicare 6 mesi dell’ultimo anno di università al tirocinio.

A partire dal 2022,  segnaliamo che  gli aspiranti avvocati dovranno seguire, insieme al tirocinio, anche dei corsi obbligatori su diversi aspetti del diritto, con relativa prova finale. Infatti, in base al Dm Giustizia 9 giugno 2020, n. 80, dal 31 marzo 2022 per sostenere l’esame di avvocato dovrebbe partire l’obbligo di partecipare ai corsi di preparazione previsti dall’articolo 43 della legge professionale (L. 247/2012).

Detti corsi di formazione , della durata di minimo 160 ore, vengono erogati durante i 18 mesi di tirocinio e sono articolati in modo tale da “sostenere e integrare la preparazione del tirocinante necessaria allo svolgimento dell’attività professionale e all’espletamento delle prove previste dall’esame di Stato per l’abilitazione alla professione forense”.

Le materie oggetto di approfondimento sono le seguenti: 

  • diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo;
  • diritto processuale civile, penale e amministrativo, anche con riferimento al processo telematico, alle tecniche impugnatorie e alle procedure alternative per la risoluzione delle controversie; ordinamento e deontologia forense;
  • tecnica di redazione degli atti giudiziari in conformità al principio di sinteticità e dei pareri stragiudiziali nelle varie materie del diritto sostanziale e processuale;  tecniche della ricerca anche telematica delle fonti e del precedente giurisprudenziale;
  • teoria e pratica del linguaggio giuridico; argomentazione forense;
  • diritto costituzionale, diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto dell’Unione europea, diritto internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico;
  • organizzazione e amministrazione dello studio professionale;
  • profili contributivi e tributari della professione di avvocato; previdenza forense;
  • elementi di ordinamento giudiziario e penitenziario.

Alla fine di questi corsi si prevede un test a risposta multipla.

Sbocchi per laureati in legge: diventare magistrato

Dopo la laurea chi aspira a diventare magistrato può accedere al concorso bandito dal Ministero della Giustizia.

Per accedere a questo concorso, il laurrato deve prteventivamente avere svolto una di queste attività:

  • Frequentare una Scuola di specializzazione per professioni legali, della durata di 2 anni, di cui 18 mesi dedicati al tirocinio presso gli uffici giudiziari;
  • Svolgere un’attività forense di almeno 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato (la quale potrebbe sostituire il tirocinio di cui sopra negli uffici giudiziari);
  • Conseguire il dottorato di ricerca in materie giuridiche.

Il concorso per diventare magistrato si compone di una parte scritta e una orale. La prima si articola nella stesura di tre temi ( diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo). E’ necessario superare tutti i temi riprortando un punteggio minimo di 12/20 per potere essere ammessi alla prova orale, sulle seguenti materie:

  • Diritto civile;
  • Procedura civile
  • Diritto penale
  • Procedura penale
  • Diritto commerciale e fallimentare
  • Diritto del lavoro e della previdenza sociale
  • Diritto amministrativo, costituzionale e tributario
  • Diritto comunitario
  • Diritto internazionale pubblico e privato
  • Elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario
  • Colloquio su una lingua straniera a scelta fra inglese, spagnolo, francese e tedesco

Dopo avere superato il concorso di magistrato, è comunque obbligatorio un ulteriore tirocinio retribuito, dfella durata di altri 18 mesi, presso gli uffici giudiziari della Corte di Appello.

Durante questo periodo, si viene seguiti da un magistrato già in ruolo in veste di “tutor”. Solo al termine del tirocinio, se il tirocinante viene positivamente valutato, si acquisisce il titolo fo Magistrato Ordinario.

Sbocchi per laureati in legge: diventare notaio

 

Dopo la laurea chi vuole intraprendere la carriera notarile deve svolgere la pratica di 18 mesi presso uno studio notarile (anche per questa professione, si può conseguire la pratica notarile abbreviata anticipando 6 mesi l’inizio del tirocinio e sfruttando cosi l’ultimo anno di università).

Possono diventare notai anche gli avvocati che abbiano esercitato almeno per un anno. Per questi soggetti la pratica è abbreviata e dura 8 mesi invece di 18.

Dopo il tirocinio, il candidato può iscriversi al bando per il concorso notarile.  Questo concorso prevede svariate prove:

Parte scritta: prevede la  redazione di tre atti notarili.

Prova orale: verte su questi argomenti

  • Diritto civile e commerciale
  • Disposizioni riguardo le imposte indirette
  • Disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili

Il concorso per diventare notai si può tentare al massimo 5 volte, ed entro i 50 anni di età.

Se si risulta vincitori, entro 3 mesi è necessariop avviare lo studio notarile, presso le sedi indicate dal ministero della giustizia. Una volta stabilito il proprio studio, il neo-notaio deve prestare giuramento al Tribunale della sede presso la quale è impiegato. A quel punto il notaio può ricevere il sigillo, di cui segnerà l’impronta insieme alla propria firma presso il proprio Consiglio Notarile di appartenenza, risultando così iscritto a tutti gli effetti al proprio ruolo.

Sbocchi per laureati in legge: diventare giurista di impresa

Il giurista d’impresa è quella figura di lavoratore che opera alle dipendenze dell’imprenditore per fornire allo stesso consulenza legale nello svolgimento dell’attività imprenditoriale.

Il giurista d’impresa non può patrocinare in giudizio, questi quindi non potrà assistere l’impresa nelle controversie che abbia con i terzi, di qualsiasi natura esse siano. Il giurista d’impresa non infatti è un avvocato (e se è avvocato perché ha superato l’esame di abilitazione alla professione forense, il giurista di impresa non può iscriversi all’albo degli avvocati).

Un vantaggio di entrare in azienda dopo la laurea in giurisprudenza è il fatto che non ria richiesto il tirocinio obbligatorio per le professioni di notaio avvocato o magistrato. Spesso, però, il laureato in giurisprudenza per rendersi davvero appetibile alle aziende deve specializzarsi in qualche ramo specifico: per questo esiste una folta offerta di master di II livello che permettono al laureato in giurispèrudenza di aggiornarsi e spèecializzarsi in branche molto particolari che lo rendono appetibile nel contesto business.

Ancora sbocchi per i laureati in giurisprudenza possiamo trovarli nel settore bancario come all’interno dell’area legale o compliance ma anche in altre posizioni come quella di consulente finanziario.

Sbocchi per laureati in legge: il settore delle assicurazioni

Il settore assicurativo può considerarsi a pieno titolo uno degli sbocchi naturali per un laureato in giurisprudenza. Vi sono infatti numerose professionalità all’interno di questo settore nelle Compagnie Assicurative sia tra gli intermediari (agenti e broker) che si occupano della distribuzione delle polizze assicurative. Vediamo di seguito quali sono le occupazioni che richiedono una laurea in giurisprudenza o per le quali tale laurea costituisce un valore aggiunto:

  • LAVORARE PRESSO LA DIREZIONE DI UNA COMPAGNIA – AREA LEGALE / CONTRATTUALISTICA, COMPLIANCE E ASSUNTIVA

Numerose sono le opportunità di stage per neolaureati in qualunque funzione aziendale, ma quelle che più specificatamente hanno bisogno di laureati in giurisprudenza sono:

  • l’area legale la quale si occupa, oltre che della revisione della contrattualistica aziendale, anche della redazione dei testi di polizze (i cd. wording) e della modulistica obbligatoria prevista dall’autorità di vigilanza (l’IVASS). Tale funzione dà quindi supporto alla direzione tecnica che si occupa di ideare il prodotto assicurativo e stabilire le relative tariffe.
    In questo caso il laureato in giurisprudenza deve conoscere la regolamentazione IVASS e la tecnica assicurativa.
  • il settore audit / compliance preposto alla verifica della conformità dell’attività della Compagnia e della rete commerciale (gli agenti) alle tantissime norme previste dall’IVASS.
    la funzione tecnico assuntiva che si occupa di quotare i rischi proposti dalla rete commerciale.

 

  • LAVORARE PRESSO LA DIREZIONE SINISTRI DI UNA COMPAGNIA

Un’altra possibile carriera che potrebbe intraprendere il laureato in giurisprudenza è quella di Ispettore liquidatore di sinistri. L’ispettore liquidatore di sinistri svolge per conto della compagnia di assicurazioni presso le diverse sedi territoriali della stessa l’attività di accertamento e di liquidazione dei danni subiti da terzi e da assicurati, in seguito ad un incidente per il quale esista copertura assicurativa.
L’Ispettore liquidatore svolge le seguenti attività:

  • esamina la denuncia e ne verifica la regolarità amministrativa, dopo aver ricevuto gli incartamenti relativi al sinistro o incidente;
  • accerta le modalità con le quali è avvenuto il danno. Nell’ambito di questa fase, che prende il nome di istruzione del sinistro, l’Ispettore liquidatore di solito utilizza consulenti esterni, in particolare nei sopralluoghi. Per la quantificazione dei danni materiali si avvale di Periti, mentre in presenza di danni fisici incarica il Medico Legale di accertarne l’entità (inabilità temporanea, permanente, parziale o totale). In sostanza, il suo compito è quello di seguire la pratica finché rimane in ambito ‘extragiudiziale’, vale a dire al di fuori del tribunale, mentre, nel caso in cui venga promossa una causa giudiziaria, è tenuto a rimettere il tutto nelle mani dei legali della compagnia;
  • liquida le pratiche di risarcimento dei danni.

3 . LAVORARE PRESSO UN INTERMEDIARIO ASSICURATIVO O DIVENTARE AGENTE O BROKER

Un’altra opzione è quella si operare, a vario livello come intermediario assicurativo. L’attività di intermediazione assicurativa è riservata esclusivamente ai soggetti iscritti al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi (RUI) e che hanno la residenza o la sede legale in Italia o di un altro Stato membro. Si tratta di figure imprenditoriali/commerciali che si occupano in vario modo della distribuzione e vendita di polizze assicurative .

Sbocchi per laureati in legge: diventare tributarista

Con un titolo di studio in giurisprudenza è possibile lavorare come tributarista presso la Camera di Commercio. Questo ruolo prevede che il professionista fornisca attività di consulenza e assistenza ad aziende ed enti in materia di fiscalità, contabilità e tributi, ovvero il suo ruolo è quello di verificare la regolarità dei tributi e coordinare il lavoro con gli uffici amministrativi.

Sbocchi per laureati in legge: la carriera nel pubblico

Tra i principali concorsi cui può partecipare un laureato in giurisprudenza ci sono quelli presso: l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia del Demanio, l’Inps, la prefettura, la Banca d’Italia, gli Enti Locali, le Forze dell’Ordine e gli Uffici del Tribunale (come assistenti giudiziari).

Considera anche la carriera come giurista nelle Forze Armate.

Altri sbocchi alternativi: insegnamento, carriera accademica, carriera diplomatica

Altri sbocchi della laurea in giurisprudenza ci sono nel settore formativo.

Con una laurea in legge è infatti possibile insegnare varie materie (in alcuni casi sarà prima necessario integrare i propri CFU) per poi accedere ai concorsi per entrare nella scuola pubblica.

Un altro tipico sbocco dei laureati in legge è restare all’interno dell’università per partecipare a dottoratibandi di ricerca e, per i più fortunati, l’insegnamento vero e proprio con la cattedra. Ciascuno di questi incarichi però è soggetto a concorso, salvo si tratti di università private.

Altro possibile sbocco della laurea in giurisprudenza è la carriera diplomatica: ogni anno il MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – pubblica il concorso pubblico per il profilo di Segretario di Legazione in prova, unico canale di accesso alla carriera diplomatica. Il bando viene pubblicato solitamente in primavera.

 

 

 

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