Alzi la mano chi, tra gli appassionati dell’Inghilterra e corsi di inglese per bambini, non conosce “mammafarandaway”, diario di vita e di viaggi di una famiglia italiana in Inghilterra.
E’ il blog di una mamma italiana all’estero, che ci racconta delle proprie esperienze nell’educazione dei figli bilingui, con un occhio particolare ai viaggi, alle letture, all’apprendimento delle lingue. Non sono pochi gli interessi in comune che mi sento di avere, quindi da quando lo ho scoperto mi è capitato abbastanza spesso di leggere questo blog e , devo dire, anche emozionarmi alla scoperta di aspetti ed interessi così affini.
Sono contenta che, a meno di una settimana dal piccolo evento sul bilinguismo (domande e risposte in diretta FB), possa pubblicare qui sul blog una intervista a Fabiana!
Sul tuo blog scrivi che è il “Diario di vita e di viaggi di una famiglia italiana in Inghilterra”: quale è la storia che c’è dietro? Chi scrive e chi legge il tuo blog?
Dietro al blog c’è la storia di una ragazza che un giorno decide di lasciare tutto e partire per l’Irlanda. La scusa era quella di andare ad imparare l’inglese per alcuni mesi a Dublino; la realtà era che voleva dare uno scossone alla sua vita.
Tutto è iniziato da lì e la ragazza non è più tornata a casa. E’ a Dublino che ho conosciuto mio marito, italiano pure lui ed è a Dublino che sono nati i nostri primi due figli, mentre la terza è nata in Francia, dove ci siamo trasferiti per circa 5 anni prima di iniziare a far di tutto per trasferirci in Inghilterra.
Il blog è letto da tante amiche reali e virtuali che vivono all’estero come me, è letto dalle amiche reali e virtuali italiane, è letto da chi è appassionato dell’Inghilterra e da chi ama i viaggi, è letto da chi ama ascoltare storie di vita “diversa”, qualche volta difficile, sempre stimolante, da chi ama altre culture e ama scoprire cosa succede più in là, fuori dai propri confini.
Il blog è scritto da me, ma l’ispirazione viene da chi mi sta intorno e dal nostro vissuto. Ci sono alcuni post per i quali devo ringraziare i miei figli e sono tra quelli più letti, quelli nei quali loro raccontano le loro impressioni sulla scuola inglese per esempio o sull’esperienza del cambiamento di vita, di nazione.
Sul Blog c’è una sezione dedicata agli itinerari in Inghilterra: quale è il tuo itinerario preferito?
Devo ammettere che abbiamo visto talmente tanti luoghi che ci hanno emozionato e fatto innamorare che non è facile eleggere un “preferito”.
L’Inghilterra è qualcosa di meraviglioso, affascinante, coinvolgente ed esplorarla con i bambini è uno spettacolo. Tra i nostri itinerari preferiti c’è indubbiamente la Cornovaglia, meta del nostro primo “on the road” estivo in Inghilterra. E’ una terra che vale la pena visitare almeno una volta nella vita, soprattutto se si è amanti della natura selvaggia, dei sentieri a picco sul mare, delle scogliere e spiagge mozzafiato, dei villaggi di pescatori usciti dai film e di leggende e storie fantastiche legate a questi luoghi.
Sul tuo blog hai una sezione dedicata all’apprendimento. I tuoi bimbi seguono la scuola in Inghilterra. Trovi delle differenze nel punto di vista della scuola italiana e inglese rispetto all’apprendimento e alla crescita dei bambini in generale? Quali?
I miei figli non hanno mai frequentato la scuola in Italia. Hanno iniziato il loro percorso scolastico nella scuola statale francese per poi passare alla scuola statale inglese, per cui se devo fare un confronto, lo posso fare solo con la mia personale esperienza di anni ed anni fa della scuola italiana o con le esperienze attuali delle mie tante amiche italiane con figli.
Quello che posso fare è raccontarvi alcuni degli aspetti che più caratterizzano il sistema scolastico inglese:
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- L’apprendimento ruota intorno al gioco, ai cinque sensi e all’interazione con il bambino. Le lezioni frontali sono solo una piccola parte.
- Gli strumenti utilizzati e le risorse messe a disposizione degli alunni sono di tantissime tipologie: dal materiale multimediale al materiale di reciclo, dai rami raccolti nel bosco per creare le forme geometriche agli strumenti montessoriani per apprendere la matematica, dai laptop alla lavagna con gessetti. Le novità, il cambiamento e la voglia di sperimentare in questo campo sono all’ordine del giorno e le maestre hanno molta autonomia nella scelta dei materiali.
- La maestra cambia ogni anno. Non si ha la stessa maestra dalla prima alle quinta elementare, ma ogni anno si ha una maestra diversa ed in alcune scuola anche le classi stesse vengono mischiate, per riequilibrarle, per preparare i bambini al cambiamento.
- Non ci sono libri di testo. Non viviamo il problema della cartella pesante. I quaderni vengono lasciati a scuola e su questi vengono incollate fotocopie sui quali i bambini lavorano.Una volta a trimestre noi genitori possiamo entrare in classe (open afternoon) per sederci accanto ai nostri figli e sfogliare con calma i loro quaderni.
- Tutti i bambini hanno la divisa.
- L’attenzione e la promozione della lettura è qualcosa di incredibile. Non portano a casa libri di testo ma portano a casa ogni giorno dei libri da leggere. Le biblioteche delle scuole sono fornitissime e la lettura viene promossa in modo proattivo, con eventi di ogni tipo.
- Le vacanze scolastiche sono distribuite durante l’anno. Non abbiamo 3 mesi di vacanze estive qui in Inghilterra, ma tanti “break” durante l’anno. Più o meno ogni 6 settimane di scuola c’è una pausa di una o due settimane e vi assicuro che serve tantissimo. I bambini staccano la spina, le maestre si rigenerano e tutti rientrano a scuola più carichi e riposati!
- L’attenzione al bambino, alla sua sensibilità e l’attenzione all’indipendenza. I bambini sono molto autonomi a scuola e vengono date molte responsabilità, molti compiti, ovviamente relativi all’età del bambino. C’è molta attenzione al lato emotivo, proprio perché la scuola segue la logica che se si impara in un ambiente sereno, nel quale il bambino è a suo agio e viene ascoltato, i risultati saranno sorprendenti. Non è così in tutte le scuole ovviamente, dipende molto dal’ethos della scuola stessa. Noi siamo fortunati, nella nostra scuola primaria si segue tantissimo il Growth Mindset, ne ho parlato nel mio blog con un paio di articoli che trattano a fondo l’argomento.
- Il tempo all’aria aperta è tantissimo, con qualsiasi condizione climatica e l’attenzione allo sport è ai massimi livelli.
- Il programma scolastico è molto diverso da quello italiano. Qui vanno per “argomenti”, che spesso non seguono un filo temporale o logico. Un trimestre possono parlare dei Romani, trattando l’argomento dal punto di vista della storia, geografia, arte, matematica etc ed il trimestre dopo magari parlano dell’epoca Vittoriana. Sicuramente a livello di contenuti si impara meno rispetto alla scuola italiana, ma il modo in cui parlano di certi argomenti è talmente coinvolgente, motivante e stimolante che, per lo meno ai miei figli, resta tutto molto impresso e senza lo stress di studiare pagine e pagine a memoria
Questi sono solo alcuni degli aspetti di questo sistema scolastico. Nel mio blog ci sono tanti articoli a riguardo, ed uno in particolare che racconta nel dettaglio il sistema scolastico inglese che trovate qui
Io sono una grande appassionata di fonetica e ovviamente ho notato che tu dedichi una sezione alla fonetica inglese (che in Italia è studiata pochissimo) Ci racconti un po’ come studiate la fonetica inglese, e come la studiate “da italiani?”
Io la fonetica l’ho studiata con i miei figli all’inizio, quando frequentavano i primi anni di primaria e stavano imparando la lingua. La scuola primaria che frequentano organizza spesso dei workshop per i genitori nei quali spiegano come insegnano a leggere ai bambini e quanto la fonetica sia il primo passo e di quanto sia importante per i piccoli alunni saper riconoscere i suoni.
I suoni della lingua inglese sono tantissimi e spesso le “eccezioni” ci possono far sbagliare. Io ho partecipato a questi workshop, mi sono guardata un sacco di video youtube che trattano l’argomento “phonics” e poi ho fatto tanto esercizio.
Per i miei figli è stato facile diciamo, i bambini imparano in fretta e la loro pronuncia è impeccabile. Io, da adulta, fatico ovviamente di più, proprio per una questione “muscolare” e per aver imparato tanti suoni in maniera sbagliata. Ci vuole tempo per imparare a correggermi, la strada è ancora lunga ma la volontà non manca ed i miei figli sono di grande aiuto ovviamente. Ecco perché spesso nel blog promuovo l’attenzione ai suoni, l’importanza di pronunciare ogni singolo suono in maniera corretta, perché poi da lì si riuscirà a dare il suono giusto alle parole inglesi che vorremo dire. Se si comincia con i bambini da piccolissimi sarà ovviamente ancora più facile.
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